L’essere umano è l’unica specie che uccide sé stessa con l’aborto e l’eutanasia

Il giornalista di ACTUALL, Javier Villamor intervista Dalmacio Negro.
Il titolo del VIDEO, che contiene Il riassunto dell’intervista, è: “La Rivoluzione Francese sostituisce Dio con la Ragione”.
21 luglio 2018
(Era da molto tempo che non ricevevo più il giornale spagnolo online, ACTUALL, e quindi anche l’interessante rubrica del sabato “La historia de la semana”. Vista l’attualità e l’importanza dei contenuti dell’intervista, ho pensato di tradurla. Ultimamente la direzione del giornale è passata da Alfonso Basallo al veterano collaboratore Nicolás de Cárdenas. Ndt).
Parliamo di Stato, della sua origine e delle sue forme di governo con uno dei più influenti pensatori spagnoli di questi ultimi decenni. Figlio della stessa generazione di cui facevano parte Mario Hernandez o il già defunto Gustavo Bueno, una generazione irripetibile, come precedentemente fu quella di Ortega e Gasset, D’Ors, Maradiaga o Sanchez Albornos.
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Dalmacio Negro è Dottore in Scienze Politiche e in Diritto e Filosofia. È anche membro dell’Accademia Reale di Scienze Morali e Politiche. Ci riceve paziente e sereno all’entrata della sua casa, con un atteggiamento tipico delle persone che hanno acquisito un profondo sapere, che sembrano rimuginare e respirare in continuazione.
Ci invita a entrare nel suo soggiorno e a sedere vicino al tavolo dove ha il suo computer, col quale legge e lavora moltissimo, specialmente di notte, quando “tutto è tranquillo”. “Visto che non posso muovermi molto – dice -, scrivo fino alle prime ore dell’alba”. Le notti sono state evidentemente molto fruttuose, perché opere come: “Ciò che l’Europa deve al cristianesimo”, “Il mito dell’uomo nuovo”, “Storia delle forme di Stato”, o “La legge ferrea dell’oligarchia”, non sono il frutto di quattro giorni di lavoro.

Durante l’intervista fa sfoggio della sua prodigiosa memoria, ricordando opere e autori, anche se ci dice di non essere più quello di prima, “quando impartivo le mie lezioni all’Università e mi avevano definito dizionario in cravatta “, dice sorridendo.
Ci troviamo in un’epoca di crisi totale, probabilmente mai vista dal tempo della Rivoluzione Francese. Perché, pur vedendo il buco, ci siamo caduti quasi con gioia?
Dal mio punto di vista, la cosa non è complicata. Per cominciare le dico che ogni grande crisi è prima di tutto una crisi religiosa, e io credo che la grande responsabilità di tutto ciò sia della chiesa.
La Chiesa era colei che aveva l’autorità, ed è l’autorità che dirige il potere. La auctoritas e la potestas, che sono le chiavi. Si è lasciata portare, soprattutto dopo il Concilio Vaticano II, anche se la crisi viene da lontano, dal protestantesimo che divide la Chiesa, che spiana il cammino allo gnosticismo, che accompagna sempre il cristianesimo, come il nichilismo. Tutto ciò è spiegato molto bene da Xavier Zubiri, quando dice che: “Il nichilismo è sempre l’alternativa al cristianesimo, non ad altre religioni”. Basta togliere l’idea di creazione (creatio), e ci si trova nel nihilo, (nel nulla). Ce lo spiegava molto bene anche il cardinal Ratzinger, sia prima che dopo la sua elezione a pontefice. Zubiri è morto prima, proprio mentre si cominciavano a vedere le conseguenze di questa debacle morale del potere ecclesiastico.
Il protestantesimo potenzia lo Stato, anche se il Governo è sempre esistito, cioè la politica, e la forma del politico è simile al sacro. Ciò che è politico proviene dal sacro, per fare in modo che l’ordine umano sia mantenuto dall’ordine che dal sacro proviene. Però – come ci spiega molto bene William T. Cavanaugh nella sua opera “Il mito della violenza religiosa” -, l’aspetto politico si è formato, per una serie di circostanze, già nel Medio Evo. Già alla fine del Medio Evo comincia la lotta dei poteri terreni, che peraltro è presente fin dai primordi dell’umanità. Sempre ci sarà questo conflitto, perché il potere temporale tende ad espandersi e ad impossessarsi di tutto.
Così, come nei paesi protestanti o anglicani, la Chiesa fa parte dello Stato, nei paesi cattolici ciò che si unì fu il trono all’altare. Prima il trono, poi l’altare. La chiesa manteneva però una certa indipendenza grazie al Papato, e quegli Stati lo accettavano senza problemi, fin quando non si giunse alla Rivoluzione Francese.
La Rivoluzione Francese sostituisce Dio con la Ragione. Da lì inizia l’autentica crisi, influenzata principalmente dal protestantesimo e dalla Rivoluzione puritana inglese (1640-1648), nella quale Cromwell prende il potere giustiziando il re. Questa rivoluzione è importantissima perché in essa si introduce lo gnosticismo che si combinerà con il nichilismo in quanto il cristianesimo è l’unica religione che ha il concetto di nulla, unito al concetto di creazione. (Dio creò dal nulla tutte le cose. Ndt).
Hobbes attaccherà molti di questi gruppi puritani (molti di più che la chiesa cattolica o il Papato), in modo speciale quella che è chiamata Quinta Monarchia, che voleva stabilire il regno di Dio in Terra. Questa è una costante che sta dietro a molte cose: alla teologia della liberazione, al marxismo, al leninismo, eccetera. È il regno di Dio in terra, nonostante si rifiuti Dio. Però è un’idea che è legata a un mito antichissimo, presente in quasi tutte le culture, e cioè l’idea di una epoca migliore alla fine dei tempi.
Il regno di Dio è un concetto spiegato molto bene dal cardinal Ratzinger, che si è confuso anche con la sovranità di Dio, o il potere di Dio. Però tutto ciò non vuol dire che sia Dio stesso che vada a regnare in Terra. Nel Padre nostro diciamo: “Venga il tuo regno”, eccetera. Si tratta però di un regno spirituale, non materiale.
Tutto ciò porta alla sostituzione dell’uomo a Dio.
Si, porta a questo risultato. Se Dio non realizza il suo regno in terra, chi lo realizza? Lo realizza l’uomo con le sue ideologie, che nascono dopo la Rivoluzione Francese, proprio per questa necessità.
Nel suo libro “La legge di ferro e l’oligarchia” che si riferisce al potere, ci spiega che ogni governo è oligarchico, e per questo la chiave della politica consiste in come diminuire la pressione dell’oligarchia, per evitare che soffochi la libertà collettiva. Secondo lei, il nuovo governo di Pedro Sanchez è un chiaro esempio di questa oligarchia?
Non lo chiami governo, ma malgoverno, che è una categoria ben descritta da Alejandro Nieto Garcia in molte opere, in modo speciale in “Il malgoverno di ciò che è pubblico”, che non è il cattivo governo, anche se ogni governo è mediocre, perché non c’è nessun buon governo. Si possono avere statisti, però ogni governo è mediocre. Ciò che importa è che sia sopportabile e accettabile.
Qui in Spagna quello che si è installato fin dal principio, pur col consenso politico, è il malgoverno. Si tratta della stessa versione del consenso socialdemocratico che esiste in Europa. Si tratta di un consenso tra i partiti. Dopo la Seconda Guerra Mondiale abbiamo avuto il pluralismo dei partiti, però uniti nel consenso.
Una specie di intrigo?
È così. In esso si disputa per il bilancio, che è l’unica cosa che interessa, però vien fatto con l’appoggio del pubblico per poter mantenersi al potere. Oggi l’Unione Europea è la versione light della sovietizzazione.
Qualcuno lo definisce eurocomunismo.
Per questo odiano Putin. Mentre la Russia si sta slegando dal giogo durato 70 anni (cosa che non è possibile fare con decreto in cinque giorni), qui ha trionfato, attraverso il Nord America, e la correzione politica e il politicamente corretto, che sono stati introdotti negli USA da Saul Alinsky, ideologo favorito dall’estrema sinistra, e citato da Obama e dai Clinton.
Si riferisce al marxismo culturale?
Il fatto è che non si tratta di marxismo culturale, ma di leninismo culturale. Il Marx-leninismo non esiste. Marx, credo, non sarebbe leninista, sarebbe più facilmente un socialdemocratico. La sua idea era impostata più sulla rendita, che è la chiave dei sistemi totalitari liberali. Oggi, con tutto ciò, si controlla tutto il mondo. Oltre a ciò le imposte sono necessarie per il modello di Stato attuale.
Bisognerebbe distinguere il Marx giovane da quello più maturo. Il primo, per esempio, non conosceva l’economia politica. Cominciò a conoscerla fra il 1843-1844, da lì trasse il Manifesto comunista. Il personaggio, più influente del XX secolo è stato, secondo me, Lenin, artefice della Rivoluzione russa del 1917.
Una delle cause della debacle, non potrebbe essere causata dal passaggio da una politica organica a una partitocratica?
Da questa partitocrazia, a cui faccio riferimento, nasce il consenso. È una conseguenza della legge ferrea delle oligarchie, un’altra cosa che può passare dall’alto.
I sistemi politici attuali dipendono dalla verità economica, perché i sistemi sono il contrario della politica. Un sistema imprigiona l’ordine politico in favore di colui che definisce la verità del sistema, e la verità la detta l’economia. Tutto passa per l’economia, mentre dovrebbe essere secondaria.
Questo è uno dei problemi di oggi, causati dalla minor incidenza della religione, perché non c’è religione senza politica, né politica senza religione. La religione è quella che indirizza la politica secondo la verità dell’ordine religioso. Lo stesso accade anche quando si tratta di religioni pagane, eccetera. La presenza della religione determina l’ordine politico. Invece quello che si è ottenuto oggi, dovuto allo gnosticismo e al nichilismo, è che la verità del sistema (la verità per la società), viene definita dagli uomini, non dalla religione. Ma si tratta della verità economica. Tutto si interpreta in termini politici, ma non c’è politica, perché tutto si interpreta in chiave economica.
Lei indica lo Stato (questo stato tumoroso per super-sviluppo), come nemico della persona.
Ogni Stato è artificiale. Il Governo è la forma naturale della politica, ciò che è sempre esistito prima che gli Stati apparissero. Lo Stato è una creazione europea, che non potrebbe essere compreso senza la Chiesa. Tutto ciò che accade si riassume in una frase del pensatore francese Pierre Manent: “Tutta la politica europea non è altro che una serie di risposte ai problemi prospettati dalla Chiesa”. Ed è così. La Chiesa ha fatto l’Europa. Paul Johnson, storico inglese, dice che tutta la cultura europea e occidentale non è che una serie di dettagli determinati dalla Chiesa.
Lo Stato artificiale coincide con argomenti anarchici.
Beh, l’anarchismo aveva abbastanza ragione da questo punto di vista. Il concetto di libertà politica (e colui che la definisce meglio mi pare Garcie Trevijano), è di Bakunin – il nemico di Dio e il nemico dello Stato -. Ciò che fa è, senza rendersi conto, è applicare il secondo comandamento, perché dice che io non posso essere libero se gli altri non sono liberi. In fondo è una versione di una ortodossia russa.
Se l’unico ad essere libero sono io, andiamo verso lo Stato hobbesiano, dove l’unico a potersi chiamare cittadino è il monarca assoluto. Se è vero che si è progettato questo Stato per proteggere le libertà sociali a costo della libertà politica, perché dove c’è Stato non c’è libertà politica, la sovranità monopolizza la libertà politica. La sovranità è la caratteristica giuridica principale, che cambia il diritto.
Il diritto parte dal popolo, appartiene al popolo, è prodotto dal popolo, non dallo Stato, perché lo Stato, con la sovranità politica fa la legge, e fin da allora c’è un conflitto fra il Diritto e la legislazione, che sono cose diverse.. la legislazione è un esempio di volontà di potere.
Così, lo Stato, col suo essere artificiale, mette in atto una rivoluzione permanente, perché tende a crescere e a introdurre l’artificialismo nella vita politica. Ne consegue che oggi siamo in un momento in cui l’unico criterio dei politici e quello di applicare la tecnica, secondo il principio che “tutto ciò che si può fare, deve esser fatto”.
Prendo ad esempio l’aborto. Diversi anni fa era impossibile. Si faceva, ma – come dicono gli abortisti -, a proprio rischio e pericolo. Oggi, con i miglioramenti in campo medico, il rischio si è ridotto, e per tanto si propone come obbligo, conseguente dalla tecnica. Anche l’eutanasia, pratica in espansione, si propone come la grande conquista definitiva. Oltretutto – dico così di passaggio -, serve a risolvere i problemi causati dai costi della sanità. In altri tempi poteva essere considerata una barbarità, ma oggi, dati gli ausili tecnici, la gente non lo percepisce più come una cosa barbara. È qualcosa di atroce in sé stessa, perché l’essere umano è l’unica specie che uccide sé stessa con l’aborto e con l’eutanasia.. L’obiettivo di tutte le specie viventi è la loro perpetuazione, ma siamo arrivati a un punto in cui noi facciamo il contrario. (mi vien da dire che, persa la fede, si giunge all’impazzimento della ragione! Ndt).
Quindi, possiamo dire che a maggior tecnica corrisponde una minore umanità?
È uno dei grandi problemi che nasce con la Grande Guerra, nella quale si è utilizzata in modo massiccio la tecnica per uccidere. Si comincia a prospettare di chi è il dominio: “è l’uomo che domina la tecnica, o la tecnica che domina l’uomo?”. In parte è ciò che sta accadendo oggi, perché tutti questi politici si mettono a pensare, ma non hanno alcun criterio perché non sanno nulla di politica.
Quello che oggi chiamano “progresso”
Il progresso è applicare al navigatore qualsiasi cosa che sia all’ultima moda, che è il fenomeno caratteristico dell’età moderna. Quest’ansia di novità che si diffonde. È da molto tempo che non ci sono stili, che sono stati sostituiti dalle mode. Oggi c’è questo, domani qualcos’altro.
Nella sua opera: “Il mito dell’uomo nuovo”, mette in relazione i diversi movimenti storici, nel suo desiderio di ridisegnare questo nuovo ethos dell’essere umano. Continua ad essere necessario credere nel divino?
Credere in ciò che è al di là. L’uomo è un essere mortale, dice Heidegger, ed è richiamato dal divino, così come lo erano i greci. Tutte le antiche religioni pensavano che quell’al di là era insito nella natura. Il cristianesimo, invece, si differenzia da esse, ed è ciò che gli dà forza, perché è l’unica religione rivelata, assieme alla religione ebraica, mentre l’islam non è rivelato, è qualcosa che ci racconta Maometto, che dice di aver ricevuto in rivelazione dall’Arcangelo Gabriele. Ma l’islam, (che significa sottomissione), è una religione politica.
(È, a dir poco, strano, che l’Arcangelo Gabriele possa aver detto alla Vergine Maria che avrebbe concepito il Figlio dell’Altissimo, il Messia atteso da Israele, e qualche secolo dopo si sia presentato a Maometto per dettargli le ultime disposizioni di Dio, fra le quali il fatto che Dio non può avere un figlio, e che Gesù, nato verginalmente da Maria, è il profeta che lo ha preceduto. Insomma, qualcosa che non sta in piedi. Ndt).
Ma la Chiesa cattolica ha abbandonato questo argomento, e non ne parla. Il cristianesimo è una rivelazione, (un Fatto), e la sua forza è nel suo credo e nella sua fede, che sono la base della cultura occidentale, piaccia o non piaccia. La crisi della cultura occidentale oggi corrisponde alla crisi del cristianesimo. Un cristianesimo che viene attaccato dalle ideologie, dal socialismo, (il leninismo), dallo scientismo, che ha sostituito la religione, e che è un’applicazione sbagliata della sottomissione alla tecnica. (Qui il grassetto è mio, ma volevo mettere in risalto il fatto che siamo di fronte alla drammatica possibilità di finire sotto il giogo di possibili due sottomissioni! E tutto questo, naturalmente in nome della libertà! Ndt).
È proprio necessario complicarci la vita con le ideologie?
L’uomo è un essere libero. E giustamente in Occidente la religione cristiana, essendo una religione rivelata, è diventata la religione della libertà. Non ce n’è un’altra di uguale! Dio, rivelandosi, ha detto tutto. L’unica cosa che aspetta è la nostra risposta, ma questa non ha senso, se non è libera! Il Vangelo ci dice che: “La Verità vi farà liberi”, non, come ha detto qualcuno: “La libertà vi farà veri”!
(Infatti, Gesù Cristo non ha obbligato i suoi discepoli a seguirlo! L’amore vero non si impone! Tant’è vero che nel momento in cui alcuni dei suoi lo avevano abbandonato, perché ritenevano duro il suo messaggio, Egli disse ai suoi discepoli: “Volete andarvene anche voi?”, da cui l’ispirata risposta di Pietro: “Signore, dove andremo? Tu solo hai Parole di vita eterna!”. Ndt).
Quali sono state, secondo lei, le ideologie più distruttive e quelle più costruttive?
Nessuna ideologia è costruttiva. Le ideologie sostituiscono le eresie. C’è un libro di Hilaire Belloc, del 1936, che ha per titolo: “Le grandi eresie”, nel quale dice che per la prima volta l’Europa e il cristianesimo si sono trovati davanti al fatto di una grande eresia che non si era mai vista prima. Fino ad allora tutte le eresie erano una norma in tutte le religioni. Una religione senza eresia è una religione morta, ma a tutte le eresie e a tutte le civiltà – che non è l’islam, davanti alla quale ha sempre avvertito il pericolo -, il cristianesimo si è sempre opposto. Belloc dice che non sa come chiamarla, ma io credo che si tratti dell’impero del nuovo pensiero ideologico, che ha emarginato la religione, la filosofia, la scienza, tutto.
In URRSS, per esempio – ed è il colmo della stupidità -, la scienza doveva adattarsi all’ideologia. È un potere assoluto che ha conquistato i popoli con le guerre, con i sistemi totalitari, eccetera. Oggi siamo giunti a una situazione in cui – come dice Robert Spaemann -, gli Stati europei sono (dominati. Ndr), da totalitarismi liberali, ovviamente senza Checa, senza Gestapo, eccetera, però tutto è controllato. La Gestapo o il KGB sono stati sostituiti dai mercati. È duro constatarlo, ma è così.
Un esempio di questo totalitarismo potremmo trarlo dalla Memoria Storica.
Già si tratta di una legge stupida. Il PSOE è una piaga per noi (credenti conservatori), da cui i più si liberano. Sono sempre stati una banda di stupidi arrivisti. C’erano anche persone serie: lo stesso Pablo Iglesias, Fernando de los Rios e Bestero, così come Unamuno e Ortega, che credevano al principio che il socialismo era la soluzione. Però il Partito Socialista Spagnolo è diventato la piaga di questo paese.
Così come i comunisti, per i quali ho molto rispetto, (quelli di prima, non quelli di adesso), pur con tutte le loro assurdità, erano però gente seria: si giocavano la vita senza paura. Quelli che adesso imitano la socialdemocrazia, sono gente fiacca, capace solo di dire stupidaggini.
Mi risulta però che il PSOE di Felipe Gonzales, che assomigliava alle socialdemocrazie europee più conservatrici – diciamo, più normali, più potabili -, è scivolato nel zapaterismo più banale, pieno di zelo distruttivo. La socialdemocrazia è cominciata, come un contrappunto potenziato, dagli Stati Uniti, in concreto con la CIA, come freno al bolscevismo dell’Europa.
Il contagio ideologico è molto comune nella lotta tra ideologie, nell’apprendere le loro tattiche e le loro armi per poter sconfiggerlo. Nel suo momento, la socialdemocrazia era la soluzione per un’Europa in cui erano presenti potenti partiti comunisti, con dietro a loro l’URRSS. Fu una decisione corretta, che non andò male, ma che dopo si pervertì. (Se pensiamo come il socialismo italiano e ancor più l’ex PC, trasformato poi in PD, si è trasformato in un Partito Radicale di massa. Ndt).
La mancanza di idee, può relazionarsi con la perdita di significato delle parole?
Io raccomando alla gente, fra quelli che ritengo i migliori testi di teoria dello Stato, “Il mondo nuovo”, di Aldous Huxley, e “1984”, di George Orwell. Si pretende di trasformare tutto, attraverso la legislazione, in una specie di fattoria. Oggi in Spagna e nell’Europa occidentale, tutto ciò che chiedono questi partiti populisti, senza che ci sia una multa o una denuncia, è diventato un grande problema per i progressisti, a meno che non si dica che si può fare.
Quella dei diritti umani è diventata un’ideologia distruttiva, perché ha distrutto il diritto. È un’ideologia perché ogni diritto è già umano. Ma la perversione è arrivata al punto tale che ora anche l’aborto è un diritto.
Quello che ora chiamano “salute sessuale e riproduttiva”.
È la neo-lingua. Colui che domina il linguaggio, comanda. È un processo che non si nota, ma che poi finisce con l’imporsi.
Che cosa pensa dell’ideologia di genere?
È un’ideologia davvero assurda. Qualche giorno fa, uno che cercava di capire l’ideologia di genere, diceva che correva il rischio di decerebrarsi, (e ride nel dire questa cosa). È davvero assurda!
Che cosa pensa dell’immigrazione in Europa, che qualcuno chiama invasione?
È un affare sia per chi invia, che per chi riceve. Conosco meglio la situazione della Germania. Così hanno la possibilità di avere mano d’opera a buon prezzo, ma questa gente viene anche per i benefici dello Stato sociale, per i vantaggi che ottengono. Verso gli anni 70-71, viaggiai in quel paese assieme alla mia prima moglie, e mi resi conto che la gente si scandalizzava perché agli immigrati davano già 1000 marchi con la assicurazione sociale, e c’erano pensionati tedeschi che ricevevano 900 marchi o meno. Già allora era cominciata la cosa: volevano abbassare le paghe.
In quell’epoca ancora no, ma oggi si, le popolazioni native della Germania e della Svezia, hanno problemi di lavoro. Lo stesso accade in Spagna. Gli immigrati sono mano d’opera a basso costo, ma il problema non è solo questo, o perlomeno, non è il vero problema. Il problema è che ormai non c’è più alcuna differenza tra destra e sinistra. La sinistra è più radicale nelle imposte, mentre la destra è più compiacente. Il problema delle imposte – parlo ancora della Germania -, deriva dal fatto che non nascono bambini tedeschi, anche perché la classe media non può permettersi di avere figli.
La politica delle porte aperte è un suicidio in tutti i sensi.
In Spagna la politica di restaurazione è stata fondamentalmente contro la natalità. Non è un caso il fatto che il tasso di natalità abbia cominciato a cadere da vari decenni. Ora è ai minimi storici, ma suppongo che don Pedro Sanchez non metterà in atto politiche che incentivino le nascite, visto che è molto progressista. Ma tutto ciò è davvero aberrante.
In Catalogna c’è tanto nazionalismo, ma poi importano musulmani, che sono ormai circa mezzo milione. Nello stesso tempo anche i catalani fanno pochi figli, così in Catalogna ci sono cittadini andalusi e provenienti da ogni altra parte. Si mantiene ancora una politica antinatalista. Si può dire che è il prodotto del sistema, dal momento che imperano già da vari decenni gli stupidi.
Oggi coloro che agiscono in politica non sono politici (salvo rare eccezioni), ma imperano gli impostori, che si mettono li per i loro interessi economici.
Come si usa dire, fra un tonto e un malvagio, è meglio il secondo perché almeno riposa.
Non solo riposa, ma il malvagio cerca ciò che vuole, produce un certo danno, però quando raggiunge il suo obiettivo, lascia in pace, come ha detto bene Maquelavelo. Però lo stupido continuerà a fare stupidaggini. C’è una legge poco conosciuta, quella di Hanlon, che dice: “Non attribuire alla malvagità ciò che può essere spiegato facilmente come stupidità”. Probabilmente in Spagna, come in gran parte dell’Europa è la legge che tutto dirige.
Sembra che gli stessi leader europei facciano leggi contro il proprio popolo, mettendo al primo posto lo straniero. Siamo forse alla fine di un’epoca, come al tempo della caduta dell’Impero Romano e l’arrivo dei barbari?
I sintomi sono molto simili e, parlando di stupidità, quando decadono i grandi imperi, civiltà o nazioni, la gente diventa più stupida, non riesce a ragionare e si lascia guidare dalle impressioni. Successe così per l’Impero Romano, e accade lo stesso in Europa. È molto difficile parlare con la gente a meno che non sia con piccoli esempi, con esperienze, con linguaggio decaduto.
La lotta che è in atto oggi in Occidente è cristianesimo o nichilismo. Tutto ciò ha a che fare con la Chiesa, che però non si sa dove stia andando.
Ci definisca il termine politica.
È l’arte di mantenere l’equilibrio naturale dell’ordine. L’ordine sorge dal basso. La vita ordinaria comincia perché c’è ordine con alcune forme di accordo. Queste forme di accordo implicano il rispetto e la cortesia, che vengono dall’alto. Se queste non funzionano è vero che appare il Diritto, che è la funzione del politico, ossia, fare in modo che si adempia il Diritto che sorge dalla realtà sociale.
Quando il diritto fallisce, anche se sono casi eccezionali, interviene la politica con tutta la sua forza. La politica non è perché nulla cambi: la famosa – la famosa teoria del cambio sociale è leninismo puro -. La politica dell’equilibrio è quella che viene definita “politica farmacologica”, curativa. La sua funzione è curare i mali del corpo politico, la sua origine è greca.
Questa è la tradizione della politica europea, che è stata fatta sua dalla Chiesa perché era d’accordo con tutto ciò. Tutto è cambiato con l’apparizione dello Stato, della politica di potere. A questa è seguita la politica utopica, quella delle ideologie. Sono le tre forme di base della politica.
Etica e morale:
l’uomo è un essere morale, perché non è un animale, per questo convive, non coesiste, come gli animali. Anche l’uomo massificato coesiste con gli altri, però non convive, perché convivere e vivere socialmente, affettivamente, razionalmente, eccetera.
l’etica è la morale collettiva di un popolo. Ethos, in greco, significa carattere collettivo. L’ethos collettivo è la persona collettiva che è partecipe di una determinata morale, che è quella che viene a sua volta determinata dalla religione dominante. Tutti i popoli hanno il loro ethos. Questa è la base del consenso sociale, che non è il consenso politico, ma lo precede.
Religione:
Visto che siamo in Spagna e in Europa, bisognerebbe differenziare la religione dalla fede. Il cristianesimo non è una religione come l’abbiamo sempre intesa. La religione non è altro che la virtù della religione, cioè, la virtù per la quale sentiamo affetto verso alcuni ai quali ci uniamo in una forma di vita. Come diceva Calderón de la Barca: “La milizia è una religione di uomini onesti, un po’ come il cameratismo fra soldati. Però il cristianesimo, essendo una verità rivelata, è la fede in Cristo, Figlio di Dio e Dio stesso. Non è una religione propriamente detta, anche se si potrebbe accettare questa definizione fino a un certo punto, perché c’è una adesione.
Il teologo nordamericano Kabanoff ci spiega che l’uso della parola religione si inizia a utilizzare dopo l’avvento del protestantesimo, per indicare a che confessione uno sta aderendo, come una forma di identità. Per esempio, la confessione anglicana, protestante, cattolica, eccetera. Tutto ciò è arrivato fino ad oggi.
Europa:
C’è un modo sbagliato di intendere l’Europa, considerando solo quella occidentale, mentre c’è anche l’Europa orientale. E c’è una ragione, perché l’Europa è la cristianità che è andata perduta con la divisione protestante. Adesso vogliono cambiarla in non si sa che cosa, e allora l’Europa tornerà ad essere una piccola penisola dell’Asia, niente di più. Ma io credo che ciò non sarà possibile perché c’è la Russia di mezzo, che ha abbandonato la sua slavofilia, e perciò, il suo essere antioccidentale. La slavofilia conteneva anche un odio per la Chiesa cattolica e per quella protestante. Oggi l’ortodossia si considera più aperta, ma meno con i protestanti, che risvegliano in essa un maggior rifiuto.
Inoltre, la Russia potrebbe essere la salvezza dell’Europa sovietizzata, dato che essa si sta de-sovietizzando. In Russia sanno molto bene che cos’è il comunismo, e sanno molto bene anche che cosa sta succedendo da noi, e cioè dell’attacco alla Chiesa, alla morale, ai valori, eccetera. In Russia c’è un grande rispetto per la Chiesa ortodossa, che potrebbe essere dovuto alla convenienza o meno dei suoi governanti, ma non si può non notare una rinascita del senso religioso nel popolo russo. Oltretutto il governo ha fatto ricostruire una grande quantità di cattedrali e di chiese.
Potremmo dire che l’Europa orientale è normale, mentre l’Europa occidentale è anormale.
Fonte: https://www.actuall.com/entrevista/democracia/dalmacio-negro-humano-la-unica-especie-se-mata-misma-aborto-la-eutanasia/?utm_campaign=El%20Brief%20de%20Actuall&utm_source=hs_email&utm_medium=email&utm_content=64614622&_hsenc=p2ANqtz-9em3nubPxrMUTtUO-HrprR3nkGOLenj_p3t1w5WWvGgUzGGfoM98bKjwCyvpZN80EeRerN0lcNnGcFZYFJ7_jYi4Yhqg&_hsmi=64614622
Traduzione di Claudio Forti

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