L’uomo non è una passione inutile

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In attesa del convegno del 7 aprile, a Roma, a lui dedicato, riportiamo un passo di una omelia del cardinal Carlo Caffarra, tratta dal libro di Carlo Caffarra, Prediche corte, tagliatelle lunghe (ESD, 2018):

«Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete». Carissimi fratelli e sorelle, la pagina evangelica appena proclamata è la narrazione di un incontro: l’incontro fra una donna samaritana e Gesù.

Ciascuno di noi, se non è devastato da una tale superficialità da vivere sempre fuori di se stesso, si riconosce nella richiesta fatta dalla donna a Cristo: il dono di un’acqua che sia capace di estinguere per sempre la sete.

Non è difficile comprendere che la sete di cui parla la donna, la sete cui noi pensiamo ora, non è quella fisica. è la sete di beatitudine che dimora nel cuore di ogni uomo; è l’illimitato desiderio di una pienezza di senso, che agita la nostra vita. Gesù ha fatto alla donna samaritana, fa ad ogni uomo ed ogni donna umana una rivelazione: Egli è in possesso di un’acqua che può saziare ogni desiderio del cuore. Chi ne beve, non ha più bisogno di andare ad attingere altrove.

Il dialogo fra la donna e Gesù possiede una grande intensità perché ci fa entrare nel cuore del dramma umano: quel dramma che ogni persona inizia a vivere ogni mattina quando si alza. Esso consiste nel fatto che sembra costretto o a non rinunciare al suo desiderio ma senza trovare possibilità di realizzarlo, o ad accontentarsi di beni limitati ma diminuendo la misura del proprio desiderio. E questa era precisamente la condizione della donna samaritana. Da una parte, ella ha ed esprime a Gesù un vivo desiderio di sazietà: «dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete»; dall’altra, ella ha cercato di trovare appagamento in un bene limitato, nell’esercizio disordinato della sua sessualità: «hai avuto cinque mariti, e quello che hai ora non è tuo marito». La legge ebraica consentiva solo due divorzi e tre mariti.

Il dramma dell’uomo consiste nel fatto che egli per saziare la sua sete beve ai beni limitati che l’esistenza gli offre, ma non vi trova appagamento. Essi sono come acqua salata: più ne bevi più aumenta la sete. Dobbiamo allora concludere che l’uomo è una passione inutile? Oppure che non potendo avere ciò che desideriamo, dobbiamo limitarci a desiderare ciò che possiamo avere? Questa sera Gesù ci dice: né l’uomo nel suo illimitato desiderio è una passione inutile né deve diminuire la misura del suo desiderio, perché esiste un «acqua» capace di donargli piena sazietà. «Chi beve dell’acqua  che io gli darò, non avrà mai più sete»….

 

Il convegno, a cura della Comunità amici del cardinal Caffarra, avrà luogo sabato 7 aprile, ad ore 15, presso The Curch Village (sala La Rambla), Via di Torre Rossa 94, 00165 Roma (ingresso libero sino ad esaurimento posti).

 

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Autore: Libertà e Persona

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