In aggiunta a quelle raccontate da Andrea Zambrano sulla Bussola Quotidiana, Mario Adinolfi ha di fatto dato un’altra volta un aiuto decisivo alla sinistra, questa volta nella corsa alla Regione Lazio. Non è dietrologia né son ipotesi: è matematica. Zingaretti ha vinto col 32,9 per cento dei voti davanti a Parisi (31, 1 per cento), candidato di centrodestra supportato dal Comitato Difendiamo I Nostri Figli e Sergio Pirozzi (4,93 per cento), sindaco di Amatrice. Se quest’ultimo, che ha la fama di “fascista” (Adinolfi dixit) non si fosse candidato, ora una regione importante come il Lazio non sarebbe ancora nelle mani della sinistra e di un Presidente come Zingaretti, che ha già dato prova di essere ostile al mondo pro-life (note le prese di posizione contro i medici obiettori). Ecco, cos’ha fatto Adinolfi?
Ha dato il proprio supporto a Pirozzi. Sia dichiarandolo su facebook (“lo aiuteremo”), sia facendo piazzare in lista, al secondo posto su 31, la figlia Livia: un po’ Popolo per la Famiglia e un po’ Popolo Tengo Famiglia. Un triplo capolavoro pertanto dato che il leader del Pdf ha concorso a far vincere Zingaretti (sostenendo un candidato con zero possibilità di vittoria), ha fatto candidare la figlia piazzandola nella lista di un candidato che dalla sua aveva i repubblicani (da sempre anticristiani e vicinissimi alla massoneria) della Lista Nathan, da Ernesto Nathan, idolo dei radicali di Pannella, gran maestro della massoneria e il sindaco di Roma più ferocemente anticlericale della storia (meglio i massoni del centrodestra, nell’oscura logica adinolfiana).
Niente male per il leader di un partito che dice di ispirarsi alla dottrina sociale della Chiesa, e che con sparate di grande umiltà fa capire di conoscere come le sue tasche la politica romana. Ma in realtà prende delle belle cantonate. Come questa previsione sul tonfo di Emma Bonino, la cui corsa per il Parlamento veniva data come persa in partenza…. (come poi sia andata a finire si è visto,,,)