MISERICORDIA … MISERICORDIA. E se provassimo un poco di agrodolce?

Considerazioni …

… la giustizia si affaccerà dal cielo… (Sal. 84, 12)

 

Non me ne voglia il benevolo lettore, ma tra misericordia e misericordia, e, tra misericordia e misericordia, non si sente parlar d’altro! Suvvia, un poco di allegra

fantasia!

Gli è, che mi duole non poco, veder ridotto il bel dizionario della lingua italiana, e, più ancora, della spiritualità cristiana, a ben poca cosa!

Che ne fu di tant’altre parole, veramente, un tempo, di moda e sante? Prima, “popolo di Dio”, poi, “gli amici di Gesù”, in seguito il “pane di Gesù”? Ora, invece, “misericordia”, che è una virtù divina, di gran riguardo, da mai tralasciare. Ma, insomma, tutti, ormai ne parlano.

A dirla tutta, la verità, Papa Francesco parla molto anche di peccato e di Demonio, di pentimento e di Giustizia, di dolcezza e di Verità, che è Dio, e questi termini li sposa insiemeEppure, quest’altre parole girano assai meno: sembrano opporsi a “misericordia”.

«Se vuoi essere misericordioso, non puoi ricordare all’uomo il suo peccato …»  suggerisce la vocina di una coscienza tan poco informata! E, così, “misericordia” fa sempre più il giro del mondo tutta sola, senza compagnia.

Che volete. Così, Madama Misericordia si è un poco urtata, e sembra dire: «Che ne è della Salvezza, che tanto mi preme; della Gloria del mio Signore, della Verità, che mi è sorella, della Giustizia e della Pace, che insieme a me, in fine, regneranno? Dove  vagano, poverelle? Non si sentiranno, anch’esse, sole, e, forse, un poco umiliate, quanto me?»

Di Misericordia c’è molto bisogno! E come ci ricordava, di recente, Francesco, -Agnoli, in questo caso-,

«10 La Sua salvezza è vicina a chi lo teme

e la Sua gloria abiterà la nostra terra.

11 Misericordia e verità s’incontreranno,

giustizia e pace si baceranno.

12 La verità germoglierà dalla terra

e la giustizia si affaccerà dal cielo.

13 Quando il Signore elargirà il Suo bene,

la nostra terra darà il Suo frutto.

14 Davanti a lui camminerà la giustizia

e sulla via dei Suoi passi la salvezza» (Sal. 84).

 Misericordia, dolcezza, tenerezza, pace, Salvezza, tengono la parte del dolce; Gloria, Verità, Giustizia, dell’agro. Chissà che, lasciandole unite, queste belle signore, ne risulti una buona salsa agrodolce, veramente curata a modino … a modino, per condirci ogni buona pietanza.

L’agrodolce, sappiamo, è un sapore tra l’agro e il dolce, una salsa tra il  dolce ed il forte, che educa il palato a virtù e conoscenza.

Ci sarà, dunque, un santo, che possa intercedere per impetrare la grazia di farci ripassare tutto il dizionario della spiritualità cristiana, Cattolica?

Ma riportiamoci ad un piano più serio, nella nostra considerazione e ascoltiamo le Parole del Santo Padre a Santa Marta di Verdì 20 maggio c.a.

 

(Registrazione  audio parziale omelia Santa Marta. Selezionare freccia play)

Venerdì 20 maggio c.a. il Santo Padre è stato chiaro sul nostra tema. La carità deve sempre andare a braccetto con la verità e viceversa. Papa Francesco prendeva spunto da Mc 10,1-12, dove  Gesù discute sull’adulterio con i farisei. A Gesù viene domandato se sia lecito per un uomo ripudiare la propria moglie e Lui evita tutte le trappole della “casistica” da parte di un “piccolo gruppetto di teologi illuminati”, convinti di avere “tutta la scienza e la saggezza del popolo di Dio” al solo scopo di ridurre la portata dell’insegnamento di Dio.

Già in precedenza, Gesù aveva risposto ai sadducei, che avevano una visione molto ristretta della salvezza di Dio, circa la donna che aveva avuto sette mariti, ricordando che, al momento della Resurrezione, non si è sposi di nessuno, perché in cielo non si prende “né moglie, né marito”. In questo caso, con i farisei, Gesù si riferisce alla “pienezza del matrimonio”.  Egli “va alla pienezza dell’armonia della creazione”, ovvero alla Genesi: “Dio li creò maschio e femmina”; “i due saranno una carne sola”. Gesù ricorda: “l’uomo non divida quello Dio ha congiunto”. La differenza con i “teologi illuminati”, è che “Gesù mai negozia la verità”, mentre loro la “negoziavano”, riducendola a “casistica”, non ad una casistica che incontrava la specifica situazione, ma che dava agio di evitare la parola di Dio. Ma Gesù, mentre enuncia la verità, allo stesso tempo invita i farisei a ribadire cosa Mosè abbia stabilito nella legge: gli viene risposto che, contro l’adulterio è lecito il “ripudio”. Cosa replica Gesù? Quella norma è stata scritta “per la durezza del vostro cuore”. Gesù ha voluto distinguere tra la verità e la “debolezza umana”.

Al giorno d’oggi, in un mondo segnato dalla “cultura del provvisorio”, la realtà del peccato è “tanto forte”, tuttavia è sempre Gesù a ricordarci che alla “durezza del cuore”, si possono opporre “il perdono, la comprensione, l’accompagnamento, l’integrazione, il discernimento di questi casi”, fermo restando che “la verità non si vende mai”, “la verità non si vende mai”.

 “Verità e comprensione” sono due realtà, che, messe insieme, sfuggono alla nostra logica. Così Gesù non si limita a vedere se “si può/non si può”, ma, con “delicatezza”, dice all’adultera: “Neanch’io ti condanno; va e d’ora in poi non peccare più”.

La preghiera finale del Pontefice è perché “Gesù ci insegni ad avere con il cuore una grande adesione alla verità e anche con il cuore una grande comprensione e accompagnamento a tutti i nostri fratelli che sono in difficoltà.

 

In attesa che ciò avvenga, e per prepararci perché ciò avvenga, suggerisco la lettura del  non eccessivamente lungo articolo di Padre Giovanni Cavalcoli, La regola della misericordia. Sapersi regolare nelle virtù, pubblicato il 15 maggio 2016 in Libertà & Persona.

E così, fiduciosi, con Papa Francesco, che è di vedute assai più larghe di oratori e giornalisti meschinelli, diciamo risoluti:

«Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto» (Mc 10, 9), la misericordia da …

 

 

 

 

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O.F.M.Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Di prossima uscita Gesù è veramente risorto?

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