I nuovi maghi

Il ruolo delle relazioni più intime, il tempio in cui va formandosi l’essere di ciascuno di noi, si chiama famiglia. Alla nascita, dopo nove mesi di relazione dentro il placido e soffuso mondo del grembo materno la prima luce agli occhi del lattante è come una ferita che percorre tutto l’essere. Lá i rumori giungevano ovattati, qui, tutto rimbomba forte; là, il dondolio cullante del mondo placentare faceva di quel nido una culla sospesa sul mare della tenerezza; qui, mani che afferrano, pesano, misurano, coprono con panni sempre inadeguati una nudità scoperta solo ora. Lá, la voce della madre era l’unica, come le carezze avvertite attraverso la parete del ventre, qui, un frastuono confonde e quella carezza si perde in mille carezze; come la voce unica dissolta fra mille voci. Si cresce nel distacco e da bambini il riverbero del tempo materno resta per un po’, come la luce che indugia al tramonto sui cari oggetti della nostra infanzia. Un’alchimia tenerissima, fragile, come la formula che tiene insieme il mondo, governa la crescita, sino all’abbandono “dell’abito” del bambino. Simboli e figure, femminile e maschile, incidono nel nostro essere; così si diventa responsabili e si assume un ruolo che continua l’avventura della vita e delle generazioni. Ora mamma e papà un po’ ci assomigliano, ora ne comprendiamo almeno in parte la fatica che ha il volto di un dono continuo. Ora la ragazza imita la madre, un po’ in lei vede se stessa e nel padre la vaga figura di un’amore che un giorno incontrerà; e così è per il ragazzo che nel papà vede il mistero del maschile e nella madre un possibile tipo d’amore futuro. È tutto questo il misterioso equilibrio che regge da sempre la vita; fragili simmetrie e corrispondenze, biologiche e relazionali, che a volte soccombono a forze sconosciute e a volte miseramente generano dolore anziché gioia; vuoto anziché completezza. Oggi abbiamo inventato delle App, che ci permettono di selezionare prodotti più o meno sani; oggi siamo attenti ai dettagli che possono inquinare la nostra vita. Ma al contempo non poniamo alcuna attenzione a cosa significhi mutare l’equilibrio famigliare, alterando il senso delle relazioni, misconoscendo la forza dei simboli, negando l’alterità fra il maschile e il femminile, negando al bambino il “ luogo naturale della generazione e della cura”, separando alla nascita, corpo da corpo, “ spirito da spirito”. Costi imprevedibili si affacciano nel futuro prossimo; politicanti irresponsabili assecondano opportunisticamente il vento seducente dei desideri. Finanziatori interessati governano centri di ricerca che commissionano indagini con il fine di sedurre il pensiero dei semplici e dei giovani idealisti. La natura, con tutto il suo mistero è fatta oggetto di sperimentazione.

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