Un’ora con le Sentinelle

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 Una serata con le Sentinelle per raccontare quello che i giornali non dicono. Cosa vogliono e di cosa le accusano i loro oppositori.

L’informazione e la disinformazione passano attraverso la presentazione di uno sfondo sul quale si svolgono i fatti, da lì in poi tutto e facile. Nel caso dell’iniziativa delle Sentinelle in piedi la creazione dello sfondo da parte dei media passa attraverso la presentazione dell’iniziativa come quella di un fondamentalismo omofobo. Ma per non accontentarci di informazioni di seconda mano andiamo a vedere cosa dicono di loro sul sito ufficiale “Sentinelle in piedi“:

In Italia le Sentinelle in Piedi sono nate in difesa della libertà di espressione messa in discussione dal ddl Scalfarotto, già approvato dalla Camera e ora al Senato. Presentato come necessario per fermare atti di violenza e aggressione nei confronti di persone con tendenze omosessuali, il testo è invece fortemente liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione.

Il punto centrale della protesta è dunque l’opposizione ad una proposta di legge (ddl Scalfarotto) che si propone di contrastare i reati contro gli omosessuali, ma la proposta di legge non specifica però cosa si intenda per “omofobia” rischiando di introdurre il reato d’opinione e consegnando chiunque si esprima sull’argomento alla soggettiva interpretazione di un giudice con la facoltà di condannarlo a norma di legge.

Nel momento in cui l’iniziativa nasce per rivendicare la possibilità di esprimere la propria opinione, prima ancora di essere in difesa di un gruppo specifico, quella delle Sentinelle dovrebbe essere intesa come una battaglia in difesa del diritto di tutti di esprimere un’opinione, anche quello di chi le contesta. Evelyn Beatrice Hall nel libro “Gli amici di Voltaire” affermò che il laicissimo François-Marie Arouet, detto Voltaire, avrebbe pronunciato il celebre aforisma “Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo“. Non sappiamo se Voltaire abbia veramente detto quella frase, ma mi è sembrato che la questione del ddl Scalfarotto, con la sua forte potenzialità di non permettere di dire liberamente quello che si pensa, dovesse rientrare tra le battaglie che Voltaire avrebbe combattuto in nome della libertà di opinione.

E’ stato allora che ho pensato di andarci con lui a vedere come stavano le cose. Così mi sono messo in tasca il libricino “Candide” e il pomeriggio di Sabato 13 Dicembre sono andato a Piazza S. Silvestro dove era prevista la manifestazione romana.

Candide

Pochi minuti prima delle 17 nello spazio riservato all’evento sono arrivate numerose persone, molti giovani, non conoscevo nessuno, ma non ce n’era bisogno, l’atmosfera era tranquilla mentre un ragazzo dell’organizzazione ripeteva i motivi dell’iniziativa con un megafono.

Giunte le 17 e qualche minuto siamo stati sistemati a circa due metri di distanza gli uni dagli altri, ed è iniziata così l’ora di lettura. La cosa che mi ha subito colpito era la presenza di un nutrito reparto della Celere, ma perché c’è bisogno della celere per stare fermi un’ora a manifestare un’opinione leggendo un libro? Avrei voluto commentare la cosa con qualcuno ma tra le Sentinelle si osserva il silenzio, e allora ho provato a immaginare cosa avrebbe detto il personaggio di Candide se fosse stato lì. Candide sarebbe intervenuto ipotizzando che gli agenti di polizia fossero nella piazza perché volevano leggere un libro in tranquillità anche loro. Ma dopo aver visto giungere un gruppo di contestatori che gridava “buffoni- buffoni” a quelli fermi in piedi, Voltaire avrebbe pazientemente spiegato al suo personaggio che le cose stanno diversamente, che contrariamente a quello che crede Leibniz, questo non è il migliore dei mondi possibili e c’è gente che non ama che gli altri esprimano la loro opinione, e che quindi c’è bisogno della forza pubblica per tutelare questo diritto.

La lettura è quindi ripresa quando arrivato un signore che camminando tra i presenti faceva domande sulle motivazioni per cui stavano lì, ad un certo punto ha iniziato addirittura a fare delle vere e proprie interrogazioni scolastiche chiedendo a tutti “Tu lo sai cosa è il diritto naturale? Allora lo sai o no?“. Io francamente l’interrogazione proprio non me l’aspettavo, ero lì sapendo che si parlava di libertà di opinione e ammetto che non avrei proprio saputo sostenere un’esame riguardo al giusnaturalismo, se la domanda fosse toccata a me avrei dovuto rispondere che proprio non avevo studiato perché nessuno mi aveva avvisato dell’interrogazione. Come una classe di studenti che sfugge lo sguardo del professore le Sentinelle continuavano a leggere imperterrite i loro libri, e così anch’io, se la domanda fosse stata rivolta a me niente mi avrebbe salvato da un impreparato, e così sono stato davvero contento che il tale sia passato avanti senza interrogarmi. Certamente Voltaire avrebbe potuto rispondere facendo anche un figurone, ma è rimasto in silenzio convenendo sul fatto che il motivo della nostra presenza era la libertà di espressione e non il giusnaturalismo.

Poi lo stesso signore ha cominciato a dire che quelli di Casa Pound, definiti da lui “vostri amici” avevano aggredito quelli che a loro volta ci contestavano. E rimproverandoci diceva anche “siete contenti”? Candide ha allora pensato che era davvero molto bello che ci fossero dei nostri amici in questo mondo, io e Voltaire invece ci siamo guardati poco convinti del ragionamento. Allora dentro di me ho detto a François-Marie: “Secondo te, se in un braccio di mare si trova un branco di sardine e attratti da quelle sardine arrivano dei tonni che vogliono mangiarsele, e se sapendo che dove ci sono sardine arrivano sicuramente i tonni si presentano infine anche dei pescatori per pescare i tonni, possiamo dire che i pescatori sono amici delle sardine?”. Candide non capendo la metafora è sembrato molto contento della notizia di questa amicizia tra sardine e pescatori, Voltaire ancora una volta l’ha guardato freddamente continuando a tacere.

Quindi è venuta la volta di una ragazza che accusava i presenti di fare turismo sessuale i estremo Oriente per poi tornare e andare la Domenica a Messa come niente fosse. A quel punto François-Marie ha alzato lo sguardo dal suo libro mi ha guardato veramente male:

La situazione è stata davvero imbarazzante, io stavo lì ad affannarmi a spiegargli che di quella faccenda del turismo sessuale davvero non ne sapevo proprio niente, ma lui continuava con quello sguardo allibito. Ho dovuto veramente faticare a convincerlo che non ho mai fatto nulla del genere, alla fine si è convinto solo quando gli ho detto che con lo stipendio da insegnante che percepisco l’estremo Oriente te lo puoi scordare e che per quel che mi riguarda il Sud-Est è la ridente località di Ariccia dove qualche volta vado per la pasta all’amatriciana.

Poi dal gruppo di contestatori che si era fatto più vicino hanno cominciato a provenire degli slogan, tutti sull’omosessualità, ma non hanno detto nulla sulla libertà di espressione, quello che però è stato più interessante ha riguardato l’accostamento tra i lettori in piedi e le figure di Hitler e Stalin, come è possibile ascoltare da questa registrazione che ho fatto personalmente:

http://www.youtube.com/watch?v=XJ-myoQx4zM

Voltaire non ne sapeva niente di quei due e allora ho dovuto spiegargli che quei signori testé citati erano stati a capo dei più imponenti regimi totalitari che la Storia abbia mai visto e indicando sul cellulare la Treccani online gli ho mostrato che il totalitarismo  si ha quando “un ristretto gruppo dirigente tende a dominare l’intera società grazie al controllo centralizzato dell’economia, della politica, della cultura, e alla repressione poliziesca” (Enc. Treccani). Allora ho domandato a Voltaire se secondo lui fosse vicino al totalitarismo chi manifestava per la libertà di espressione leggendo un libro silenziosamente in piedi. Ancora una volta è intervenuto prima Candide che è stato contento del fatto che con un gesto di grande gentilezza i contestatori avessero detto che prossima volta li avrebbero forniti loro i ritratti di Hitler e di Stalin, Voltaire da parte sua essendo stato insieme a Diderot e d’Alembert uno dei redattori dell’Encyclopédie, non ha potuto che associarsi alla definizione della Treccani cercando di capire cosa c’entrassero quei riferimenti con i lettori in piedi.

Poco dopo una voce da un megafono ha detto che l’ora era passata e il gruppo delle sentinelle poteva sciogliersi. 

Candide ha detto che era stato bello vedere tante persone generose che volevano dare consigli a quelli che leggevano, anche se gli sfuggiva il perché gridassero “vergogna – vergogna”. 

Io e Voltarie ci siamo incamminati, e mentre ci allontanavamo tra le luminarie e i turisti gli ho domandato se davvero avesse mai pronunciato la frase “Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”.

Non ha risposto, ma durante quell’ora siamo stati tutto il tempo vicini. In piedi e in silenzio.

Critica Scientifica

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