Tra campi e orti, un commissariamento che fa soffrire

Appena tornato dall’orto scopro di essere stato oggetto di un’elegante tirata d’orecchi da parte di qualcuno che scrive sul profilo facebook ufficiale di un Ordine Religioso, mi riferisco ovviamente a quello dei Francescani dell’Immacolata. Notiziole tristi e di poco conto, ma tant’è.

Scopro che la mia colpa sarebbe l’articolo che ho scritto in merito all’interpretazione dei dati relativi al commissariamento dell’Ordine Religioso di cui sopra. Anzi, la mia colpa più grave sarebbe quella di scrivere senza avere la patente di esperto, tra l’altro, di diritto canonico.

Bene, mi spiace per il mio interlocutore, ma non avevo affatto intenzione di esprimermi in materia tanto difficile, ma semplicemente provare a far di conto. E i conti non mi tornavano; perchè in campagna i conti, almeno quelli, li sappiamo fare.

Sui conti però mi sembra di non aver sbagliato, anche perchè il mio “elegante” censore nella sua “risposta” non mi pare abbia portato nuovi numeri a sostegno del fatto che il risultato del questionario è stato “eloquente” per la decisione del commissariamento. Insomma, stando ai numeri, i dubbi restano.

Mi spiace se resto attaccato ai numeri, ma – come rilevava quel grande contadino che era Gustave Thibon – noi in campagna siamo molto legati alla realtà. Non possiamo fare altrimenti, è una questione di mestiere.

Un’altra cosa che in campagna va di gran moda è l’onestà, anche se ultimamente è scesa un po’ anche quella; qui la stretta di mano ha il suo perchè. Nel mio articolo criticavo semplicemente l’onestà nel presentare quei dati e, fino a prova contraria, con quei numeri lì, continuo a pensare che la maggioranza dei frati non volesse il commissariamento. Che poi vi siano altri problemi all’interno dell’Ordine non spetta a me valutare o giudicare, resta però un fatto che ha il suo significato.

Allora perchè comunicare in più di un’occasione che la “maggioranza” dei frati avrebbe voluto il commissariamento? Perchè già il 30 luglio se ne faceva una questione di numeri dichiarando al Catholic News Agency che “più dell’80% dei frati apprezza l’intervento della Chiesa”? Perchè presentare i risultati “ufficiali” del questionario d’indagine del visitatore apostolico in modo quantomeno tendenzioso? Nessuno vuol negare che possano esservi altri problemi, ma questa ansia dei numeri rimane un po’ oscura. Non vorrei che questa strategia di comunicazione rimandasse a mere questioni personali, beghe molto umane, dentro e fuori l’Ordine dei frati di P.Manelli. Per carità, è solo un impressione.

In definitiva mi spiace molto che un ordine religioso come quello dei Francescani dell’Immacolata si trovi a soffrire strane vicende. E lo dico sinceramente. Chissà chi ci sguazza…

Nel mio caso come forma di riconciliazione, visto che le mie scienze agronomiche sono riconosciute, propongo una consulenza per la gestione dell’orto, perchè ogni convento che si rispetti dovrebbe averne uno. Tra l’altro, visto che ho letto qualche libro oltre a quelli legati alla nobile gestione dei campi, la mia scienza si è un po’ allargata e quindi si potrebbe parlare di tante altre cose. Ma soprattutto si è perfezionata grazie a quel dono gratuito che è la Fede, una perla preziosa che mi sforzo di custodire ogni giorno, una luce che, meno male, tocca a dotti e meno dotti, e dona un certo fiuto per qualsiasi puzza di bruciato.

D’altra parte i frati mi insegnano che proprio la piccolezza, l’umiltà, la minorità, sono qualità che facilitano molto la crescita di questa Luce che tutti dobbiamo costantemente mendicare. Pax et bonum.

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