Antigoni vs Femen, derby al femminile

Antigone, protagonista della celebre tragedia di Sofocle, non è un anarchica, ma è una donna disposta a tutto pur di non cedere su quelle leggi non scritte che “da sempre sono in vita”. Di fronte all’autorità del politico Creonte, che vorrebbe impedire degna sepoltura al fratello, Antigone resiste e proclama l’inviolabilità di una legge superiore a cui non si può derogare, pena la perdita di quell’umanità che è fondamento del vivere civile.

Un gruppo di giovani donne francesi, forse un po’ scocciate della solita solfa femminista, ha preso il nome di Antigoni per affermare la complementarità dei sessi come valore imprescindibile: “le donne – si legge nel loro manifesto – hanno una sensibilità differente, una volontà differente, dei mezzi di azione differenti da quelli degli uomini. Queste differenze sono una ricchezza da coltivare e questa alterità è feconda su tutti i piani.” Ovviamente non mancano tentativi di catalogarle di destra, o appartenenti a qualche confessione religiosa, ma loro si chiamano fuori e si dichiarano “lupe senza guinzaglio e senza collare”. Staremo a vedere, intanto abbiamo femmine che dicono di essere orgogliose della loro femminilità, senza bisogno di andare in giro con il seno e le chiappe di fuori. Già questa è una novità non da poco.

Qualcuno le ha definite “anti-Femen”, per contrapporle a quel movimento di donne sex-estremiste che vanno in giro per il mondo utilizzando il seno nudo come arma culturale. Ma, in un’intervista rilasciata a “La Voix de la Russie”, una delle Antigoni ha detto “non siamo anti-Femen, ma il contrario delle Femen”. Le Antigoni non si riconoscono “nella visione imposta da un’ideologia ultra-minoritaria, ma dominante nella sfera mediatica e politica: la teoria di genere e il sex-estremismo”.

Una giovane Antigone si è infiltrata nelle Femen parigine e ha svelato particolari interessanti, sopratutto in merito ai metodi utilizzati per arruolare le attiviste ad azioni di sex-estremismo. La preparazione è tutta tesa ad ottenere belle foto, promuovendo a seno nudo slogan scioccanti: “Pope game over”, “In gay we trust”, “Fuck your moral”. Gli ingredienti sono tutti quelli necessari per mandare messaggi mediatici di sicuro effetto, sfruttando il corpo femminile, alla faccia della dignità delle donne. Contenuti? Pochi, quasi zero a detta dell’antigone infiltrata. Invece, si punta tutto sul contenitore – le “belle foto” – dimostrando così di aver ben chiaro quali sono i meccanismi della comunicazione per avere spazio nel media-system mondiale. Un topless fa sempre audience, non c’è bisogno di una grande pensata: minima spesa, massima resa.

Le Antigoni, invece, si fanno paladine di un femminismo alternativo che prende le mosse dalla realtà del corpo femminile, indiscutibilmente complementare a quello maschile, per esaltare tutte le implicazioni che ne derivano. Altro presupposto a fondamento di questa nuova femminilità – a prova di bomba – è quello per cui il primo ambiente con cui ogni essere umano viene in contatto è il corpo della madre, un corpo fatto per accogliere.

Queste ragazze sembrano tutt’altro che sottomesse, piuttosto credono in sé stesse, nella loro femminilità, nella loro intelligenza, al punto da mandare messaggi poco alla moda e controcorrente. E’ più facile tirare fuori le tette e dire “In gay we trust”, oppure dire “noi siamo ribelli e combattiamo per la legge naturale”? La prima, of course.

Eppure le Femen fanno tanto “cattive ragazze”, quelle che al contrario delle “brave” vanno dappertutto e intrigano assai. Ma, se riflettiamo un po’, anche le Antigoni, che comunque sfuggono alla definizione di “brave ragazze”, hanno un loro fascino neanche troppo nascosto. Perchè c’è sempre un certo appeal in ciò che si deve svelare, al contrario di ciò che viene spiattellato facile, facile.

Facciamo una breve considerazione antropologica da Bar sport. Una che predica il sesso libero intriga sul momento, ma una che te la fa sudare è tutta un’altra storia. Un femminismo come quello delle Antigoni sarebbe veramente una grande rivoluzione, anche per gli uomini. (La Voce di Romagna, 7/8/2013)

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