Quando è nato (davvero) il Governo Monti?

Com’è nato il Governo Monti? Per quale ragione? Secondo la stampa internazionale – come riferisce anche Wikipedia – si tratta di un «governo tecnico d’emergenza» [1]. In effetti, come sappiamo, la nomina dell’ex rettore della Bocconi alla Presidenza del Consiglio è avvenuta il 16 novembre 2011, quattro giorni dopo le dimissioni di Berlusconi, reduce dal progressivo deterioramento della propria maggioranza parlamentare, e in una fase di altissima instabilità finanziaria. Il Paese sembrava sull’orlo del precipizio come testimoniano i giornali di quei mesi, primo fra tutti Il Sole 24 Ore che il 10 novembre uscì con un titolone a caratteri cubitali – FATE PRESTO – che ben riassumeva il clima in corso. Mario Monti fu quindi nominato senatore a vita dal Presidente Napolitano nel tardo pomeriggio di mercoledì 9 novembre [2] (per poi essere nominato premier pochi giorni dopo) allo scopo di salvare il Paese dal naufragio. Questa la versione ufficiale.

Sì, perché – ancorché ignorata dalla grandissima parte dei cittadini – c’è anche un’altra storia sulla nascita del Governo Monti. Una storia che parte molto prima, addirittura di mesi, eppure mai raccontata o forse, più probabilmente, dimenticata in fretta. E’ una storia pubblica, nel senso che è stata pubblicata, ma i cui contenuti a tutt’oggi rimangono in buona parte privati. Alludiamo all’articolo del giornalista Fabio Martini, pubblicato sull’insospettabile quotidiano “La Stampa” domenica 24 luglio 2011 [3]. Martini riferisce di «un incontro di cui nulla si è saputo, riservato a pochi e selezionatissimi invitati» tenutosi al Ca’de Sass, storico palazzo della finanza milanese alcuni giorni prima, precisamente alle 19 di lunedì 18. Chi erano gli «invitati» all’incontro? Romano Prodi, Carlo De Benedetti, Corrado Passera, Giovanni Bazoli e, naturalmente Mario Monti. Sul quale in quei giorni iniziava a soffiare una strana aria governativa, per così dire, come se la sua ascesa a Palazzo Chigi fosse ormai prossima.

Una sensazione davvero singolare che Martini, navigato retroscenista della politica italiana, riassume così: «Da quale settimana attorno a Monti si è creato un convergere di interessi e di simpatie da parte dei “poteri forti”, che potrebbero rendere più concreta del solito l’epifania tante volte annunciata del professore della Bocconi» [4]. Il tutto è piuttosto strano perché, come non manca di puntualizzare il giornalista, «il governo Berlusconi è in seria difficoltà, ma non in crisi» [5]. Ciò nonostante – stando sempre all’articolo de “La Stampa” – in quel convegno si respirava un clima particolarmente ottimista. Tanto che «poco prima che il convegno avesse inizio in un angolo si erano appartati Prodi e Monti. Il primo dice al secondo: “Caro Mario, secondo me Berlusconi non se ne va neppure se lo spingono, ma certo se le cose volgessero al peggio, credo che per te sarebbe difficile tirarti indietro”. Monti resta colpito. Conosce bene Prodi, sa che il professore non è tipo da sprecare parole, soprattutto non è mai uscito dai giri che contano» [6].

Curioso: Monti, secondo quando scrive Martini, non si sbilancia, mentre Romano Prodi, che «non è mai uscito dai giri che contano», appare molto sicuro di ciò che afferma. E, anche se non lo dice apertis verbis, lascia intendere all’economista che non solo Berlusconi cadrà, ma sarà “costretto a farlo” da circostanze esterne talmente gravi ed allarmanti da non lasciargli alternative. Questi, in sintesi, gli elementi che emergono dall’articolo di Martini.

Elementi in linea con quel che accade in Parlamento nei giorni successivi e anche in quelli precedenti all’incontro al Ca’de Sass. Giorni nei quali si avverte un cambiamento del clima e ci aspetta che sarà il Presidente della Repubblica Napolitano – come effettivamente avverrà mesi dopo – il regista del nuovo governo. Lo riferisce Geremicca, altro giornalista de “La Stampa”, che il 16 luglio 2011 scrive di un «vero e proprio proliferare di velenosi sospetti attorno» al Quirinale. «”E’ chiaro, il presidente lavora ad un «governissimo»”, si è cominciato a sussurrare tra Camera e Senato. E i soliti ben in formati hanno spiegato:”Vorrebbe perfino intervenire sulla scelta dei nuovi ministri”» [7]. Teniamo presente che tutto questo – le voci sull’interventismo “politico” di Napolitano e l’incontro «riservato a pochi e selezionatissimi invitati» – si verifica ben prima dell’emergenza spread, indice che non inizierà a salire prima di fine agosto.

Come se non bastasse, c’è un altro articolo che anticipa con sorprendente tempismo la nascita del futuro Governo Monti. Questa a pubblicarlo è stato il quotidiano “La Repubblica”, che con la penna di Francesco Bei il 16 luglio 2011 riprende la voce secondo cui dovrebbe nascere prossimamente «un governo tecnico» e «a guidarlo dovrebbe essere l’economista Mario Monti» [8]. Un’altra profezia!

Ricapitolando, nella seconda parte dello scorso mese di luglio circolavano queste voci:

a) che un nuovo governo (tecnico) fosse alle porte, nonostante il governo Berlusconi apparisse «in difficoltà, ma non in crisi»;

b) che a guidarlo sarebbe stato il prof. Mario Monti, come afferma sicuro Romano Prodi, il quale, una volta che il Governo Monti si formerà davvero, non mancherà di esprimersi positivamente rispetto alla sua nascita [9];

c) che sarebbe stato esplicitamente propiziato dal Presidente Napolitano;

d) che tale governo sarebbe sorto una volta che «le cose» (con ciò intendendo, evidentemente, la situazione economica) sarebbero volte «al peggio».

Voci che nel giro di qualche mese – senza eccezioni – si avvereranno. Ora, considerando che la gran parte dei cittadini, oltre che dei mezzi di comunicazione, considera la nascita del Governo Monti come figlia dell’”emergenza spread”, e visto che invece tante (troppe?) cose erano nell’aria da tempo, la domanda con la quale abbiamo esordito appare più che mai lecita: quando è nato (davvero) il Governo Monti? Non ci sono elementi tali da far ritenere che sia stato il prodotto di un complotto – né ci interessa esplorare l’ipotesi -, ma ce ne sono indubbiamente a sufficienza per supporre che tutto abbia avuto inizio prima del 16 novembre 2011. Decisamente prima.

Note: [1] http://it.wikipedia.org/wiki/Governo_Monti; [2] Cfr. Lancio “Ansa” – 19:17; [3] Martini F. L’investitura di Monti per il dopo Berlusconi, “La Stampa”, 24/7/2011, p.11 [4] Ibidem; [5] Ibidem; [6] Ibidem; [7] Geremicca F. E Napolitano insiste: adesso confronto aperto,  “La Stampa”, 16/7/2011, pp. 2-3; [8] Bei F. E il Cavaliere disse “Umberto ripensaci”, “La Repubblica” 16/7/2011, p.3; [9] Pira M. Prodi, il governo guidato da Monti va bene, “ItaliaOggi”, 18/11/2011, p.9

(giulianoguzzo.wordpress.com)

Print Friendly, PDF & Email
Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.

6 pensieri riguardo “Quando è nato (davvero) il Governo Monti?”

  1. …scavalcando pure, letto anche qui, diversi articoli della Costituzione, così cara ai “radical chic”…
    saluti
    Piero e famiglia

  2. “Teniamo presente che tutto questo – le voci sull’interventismo “politico” di Napolitano e l’incontro «riservato a pochi e selezionatissimi invitati» – si verifica ben prima dell’emergenza spread, indice che non inizierà a salire prima di fine agosto.”
    Totalmente falso, di spread in crescita si comincia a parlare proprio a luglio (se non si dispone di buona memoria c’è sempre Google… Vedi ad esempio questo articolo del 13 luglio 2011 http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-07-13/apertura-spread-tocca-quota-063743.shtml?).
    Poi sinceramente non capisco il ragionamento, mi sembra chiaro che se Monti si insedia a novembre i movimenti che portano Monti a diventare premier iniziano prima. Che il governo Berlusconi fosse poi alla canna del gas già a luglio, assolutamente non in grado di fare alcunché, figuriamoci indispensabili manovre economiche e strutturali di grossa portata, è comunque un fatto incontrovertibile (successo un anno fa, mica cinquanta).

    “Non ci sono elementi tali da far ritenere che sia stato il prodotto di un complotto – né ci interessa esplorare l’ipotesi -, ma ce ne sono indubbiamente a sufficienza per supporre che tutto abbia avuto inizio prima del 16 novembre 2011. Decisamente prima.”
    Dai, su, un po’ di coraggio, non gettiamo il sasso e nascondiamo la mano. Pensate che Berlusconi sia stato pugnalato alle spalle dai “poteri forti” in accordo con Napolitano. Non vergognatevene.

    Grazie in anticipo per le Sue risposte

  3. Il governo monti è nato quando chi comanda in italia (non certo il popolo) ha voluto.
    E mentre si parlava di ruby-ruba-cuori, trombate allegre, viados brasiliani,
    ottimismo irresponsabile e stronzate varie, questi qui facevano e disfacevano come più gli pareva sulla testa della gente, eleggevano un primo ministro nelle loro stanze private anziché nel parlamento (come sempre è successo).
    Che dire? ci dobbiamo lamentare se noi anziché fare un movimento che ci rappresenti veramente ci affidiamo al buffone di Arcore, (come se non bastasse, sembra che ancora lo volete votare!)? e ci dobbiamo lamentare se i veri capi dell’italia fanno e disfano come vogliono nell’indifferenza totale?
    Ma quando lo impariamo che la democrazia è una maschera che indossano i massoni per fare quello che vogliono? O impariamo le regole non scritte del gioco e iniziamo a combattere o la finiamo di lamentarci e scandalizzarci quando succedono queste cose.

  4. Grazie mille dell’incoraggiamento, prof. Pennetta!
    Caro Marchesi, non nascondo nessuna mano: semplicemente non ho prove (lei sì?) per dare per certa quella che, tuttavia, può comunque considerarsi un’ipotesi avente un minimo di logica; di qui il senso del mio articolo.
    Quanto allo spread, Le suggerisco – dato che dispone di eccellente memoria – di studiarsi l’andamento complessivo mese dopo mese. Scoprirà che la media-spread degli ultimi 170 giorni del Governo Berlusconi è stata di 306: valore che è stato superato due volte (per poi scendere) fino a fine agosto, quando è ripresa una crescita che, sia pure con oscillazioni, non ha più conosciuto flessioni decise ed ha alimentato, di settimana in settimana, l’allarme che sarebbe definitivamente esploso a novembre.
    Lo dice lei stesso “di spread in crescita si COMINCIA a parlare a luglio”. Certo. Il punto è che l’allarme, come dicono i valori complessivi, verrà solo DOPO.
    Quanto al fatto che il Governo Berlusconi fosse in difficoltà “ma non in crisi”, deve prendersela con Martini e con i giornalisti liberi – mica al soldo del cattivone di Arcore – che a luglio 2011 seguitavano ad offrire questa lettura.
    Saluti.

  5. Ho sentito un parlamentare affermare che, nell’estate 2011, alla fine di un incontro con gli inviati europei, uno di questi gli ha chiesto se sarebbe stato disposto a sostenere un “governo Monti”. Ovviamente la notizia è stata lasciata cadere perché troppo scomoda. Il parlamentare potrebbe essere contattato per fornire la data esatta. Grazie.

  6. Non avevo più risposto qui, mi scuso.

    “Caro Marchesi, non nascondo nessuna mano: semplicemente non ho prove (lei sì?)”
    No. Infatti non ho mai scritto niente al riguardo. Non mi entusiasmano né il complottismo né il retroscenismo. “Il vostro parlare sia sì sì, no no.” diceva un Tale che qui, in teoria, dovreste conoscere abbastanza bene.

    “Quanto allo spread, Le suggerisco – dato che dispone di eccellente memoria – di studiarsi l’andamento complessivo mese dopo mese. Scoprirà che la media-spread degli ultimi 170 giorni del Governo Berlusconi è stata di 306: valore che è stato superato due volte (per poi scendere) fino a fine agosto”
    Berlusconi si è dimesso il 12 novembre: 170 giorni sono circa sei mesi meno dieci giorni, ovvero il Suo (arbitrario, perché proprio 170?) conteggio inizia circa il 20 maggio. Ma, come detto, lo spread comincia a impennarsi a inizio luglio ed è dopo quella data che iniziano i colloqui con Monti. Per finire, in questo link c’è il grafico da gennaio 2011 a maggio 2012: http://cittademocratica.blogspot.it/2012/04/lo-spread-torna-far-paura.html
    Non mi pare proprio che il valore di 306 (arbitrario, peraltro) sia stato superato “due volte” fino a fine agosto. Ci si resta sopra per almeno una decina di giorni. E scende dopo la famosa prima lettera della BCE, cui il Governo risponde “faremo quanto prima”. Ma invece, vedi sotto.

    “L’allarme verrà solo DOPO”
    Concordo al 50%: l’allarme è a luglio. La situazione degenera a settembre, quando un governo Berlusconi (il cattivone di Arcore?! Io uso il suo nome, non è mica Voldemort, pover’uomo) praticamente senza maggioranza non vuole e non può prendere provvedimenti economici dolorosi ma necessari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

2 × uno =