Basta entrare in una libreria qualunque per vedere quante proposte editoriali stiano mettendo a tema la funzione paterna oggi. E in genere i titoli non fanno presagire nulla di positivo: si va dal padre assente a una società senza padri.
Il risultato è quello di confermare uomini e donne nello scoraggiamento rispetto a una situazione che “è stata consegnata” da molti eventi storici e sociologici che ci hanno preceduto e rispetto ai quali ci si sente impotenti, quando non giustificati in uno stato di inerzia riflessiva.
Eppure tutto il mondo dell’educazione – dalla stessa famiglia, alla scuola, alle diverse agenzie del territorio – avverte la necessità di trovare un diverso equilibrio tra il codice materno e il codice paterno. Affrontare questa questione risulta ormai indispensabile per poter accompagnare, forse meglio di quanto si stia già facendo con tanto impegno e fatica, la crescita delle giovani generazioni, nel rispetto di bisogni evolutivi che non possono può prescindere dalle respons-abilità (ossia abilità nel rispondere/corrispondere) degli adulti verso i bambini e i ragazzi.
Il volume che suggeriamo, Padre dove vai? Come vivere la paternità oggi di Marco Tuggia, edito da Armando-Roma, ha un grande pregio. Non si ferma a sottolineare dove siamo arrivati e perché, bensì offre una prospettiva molto concreta per provare a cambiare. E lo fa rivolgendosi ai padri e alle madri di famiglia ma, contemporaneamente, anche a tutti gli uomini e le donne impegnati nell’educazione.
Sulla questione lo sguardo dell’autore è scevro da giudizi e critiche deprimenti, mentre è carico di fiducia e capace di trasmettere un senso di possibilità nella ricerca di un altro dialogo tra il maschile e il femminile. Poste alcune premesse, nel riconoscimento e nel rispetto delle differenze e delle produttive alleanze tra gli uomini e le donne, essere genitori oggi potrebbe diventare, ancor più di quanto già lo sia, una grande occasione di crescita per tutti.