ANCHE LA TV INIZIA A DIRE LA VERITÀ Testimonianza di Francesca Mannocchi, inviata di guerra

Ad Atlantide, in Storie di Uomini e Mondi, Andrea Purgatori ieri sera intervistava l’Uomo che voleva uccidere il Papa, e, tra gli atri ospiti, Francesca Mannocchi, inviata di guerra in Ucraina. La giornalista ha testimoniato con

quale animo i Russi agli inizi erano entrati nel Paese.

Stupefacenti le ritrattazioni su crimini e abusi presunti e prima dati dalla stampa come veri. Quale la tesi di Mannocchi? I Russi non si aspettavano una reazione militare così tenace. Prevedevano una resa quasi senza combattere, fidando, forse, sull’impressione che avrebbe suscitato il dispiegamento di mezzi e di uomini. Tanto che, all’inizio, i militari russi non si mostrarono aggressivi. Fin dagli inizi i giornalisti di un Occidente, a guida Statunitense, che ambiva a isolare la Russia per vincolare maggiormente l’Europa alla economia atlantica, hanno travisato i fatti. La testimonianza della Mannocchi è importante e segna una ulteriore svolta.

Più di una volta, i mezzi di comunicazione non ufficiali, inascoltati dalle grandi reti di disinformazione, avevano affermato che le cose erano diverse da come sembravano e da come si volesse far credere. Ma la stampa ha frainteso la realtà. Possiamo dire che tutte le televisioni sembravano un’unica e sola televisione specialista del copia incolla.

Vale la pena di ascoltare la testimonianza di Francesca Mannocchi per andare oltre le possibili apparenze

Francesca Mannocchi, Inviata di guerra a Kharkiv

QUI

È evidente da tempo che, per portare le televisioni e i giornali a dire la verità, è sempre più importante confrontare le diverse versioni del mainstream e dei social, sostenendo con gli ascolti le migliori trasmissioni e facendole conoscere. Non fidiamoci di chi non merita la fiducia. Dubitare è ormai una triste necessità, in questo campo, come in tanti altri.

Ma perché si sta incrinando il muro del giornalismo ideologico? Forse per merito di alcuni giornalisti più coraggiosi, non allineati, e forse perché l’Europa comprende che la via intrapresa è assolutamente sconveniente e che essa ha diritto ad una propria dignità, con una propria politica che non sia sempre prona agli Stati Uniti.

Purtroppo, gli Stati Uniti vogliono una Europa forte solo quel tanto che basti per avere una consistenza, ma nulla più. L’Europa, invece, è un’entità con una storia ed aspirazioni proprie che vanno fatte rispettare. Ovviamente, non si tratta qui solo di idealità, ma soprattutto, a quanto pare, di problematiche economiche. L’Europa da questa guerra non guadagna, anzi, la paga. La paga soprattutto danneggiando le relazioni con una Russia con la quale aveva iniziato rapporti costruttivi e reciprocamente vantaggiosi, sotto ogni aspetto.

L’Europa si risvegli, non per la guerra, come gli Stati Uniti vorrebbero farle fare, ma per una pace e collaborazione imparziale con i grandi. L’Europa sia segno di equilibrio nel mondo!

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O.F.M.Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Di prossima uscita Gesù è veramente risorto?

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