di Danilo Castellano
Il problema è reale, delicato e attuale. I quotidiani hanno riportato alcune dichiarazioni di virologi secondo i quali a chi, per le più disparate ragioni, rifiuta il vaccino anti-COVID-19 andrebbe tolta la copertura sanitaria per la cura del COVID. Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all’Università di Padova e noto per le sue non sempre «lineari» dichiarazioni e per i suoi «oscillanti» suggerimenti per la cura della pandemia, è dell’avviso che questa sia il miglior deterrente per indurre tutti ad accettare la vaccinazione.
Su che cosa poggia questo suggerimento? Sul fatto – dice Crisanti – che chi si procura da sé una malattia o, comunque, versi per sua scelta o colpa nella necessità di ricorrere al Servizio Sanitario deve (o dovrebbe) farsi carico delle spese necessarie per la cura. Si aggiunge una sottolineatura che investe una questione di giustizia: il Servizio Sanitario è sostenuto dalla comunità, la quale per garantirlo impone imposte, integrate talvolta da tasse e da contributi. Che sia previsto il pagamento di una tassa come corrispettivo di un servizio erogato è questione di giustizia. Anche il contributo risponde alla medesima ratio. Quindi, per quel che riguarda le tasse e i contributi, nulla quaestio: sono perfettamente coerenti con il ragionamento del Docente patavino. Forse, si può legittimamente andare oltre ed affermare che essi sono un’esigenza di giustizia, riconosciuta dal senso comune: la proposta di Crisanti, fatta nel corso della trasmissione In Onda su La 7 giovedì 8 luglio 2021 e successivamente ripresa da diversi quotidiani, «è passata tra gli applausi» scrive per esempio La Verità del 10 luglio 2021. Leggi tutto “Green pass: una minaccia «operativa» e un problema reale”