Viaggi e miraggi dei nostri politici

Leggendo qua e la ho trovato questo articolo del Saltaro delle Giudicarie, uno spasso, ve lo assicuro……

"Ritorno alle mie solite cose anche perché quando esco dalle solite minuzie, a qualcuno viene l’orticaria e mi riempie di contumelie e minacce, ma io che resisto impavido da secoli, seguo il detto cinese mai sconfessato da alcuno: "Quando infuria la bufera fai come la canna dello stagno, abbassati che appena passa ti potrai rialzare più gagliarda che mai…" Forse approfitto della bontà dei miei editori e me ne scuso, ma come faccio a limitare questa mia linguaccia che mi mette sempre nei guai ? "Tagliala !" qualcuno mi ha suggerito. Eh no, già sono mezzo cieco, ed anche un po’ sordo, dovessi diventare anche muto mi schiererei per l’eutanasia e me ne andrei all’altro mondo, prometto comunque che cercherò di limitare le mie insolenze che debbono sempre però essere prese per quel che sono, semplici ironie, qualche sarcasmo, nulla di più e senza cattiveria, un po’ per ridere delle cose di questo mondo, un po’ per contribuire, sorridendo, a miglioralo. E mi rituffo nella politica spicciola di casa nostra. Occuparmi dei viaggi altrui non mi è mai piaciuto anche perché sono portato alla facile ortica, più per invidia che per altro, però non posso non accennare alla strana voglia dei nostri politici di girare il mondo magari anche (o solo?) a spese nostre. Fece scalpore, appena eletto, il viaggio dell’on. Bezzi in Cina, con un seguito quasi pari a quello che ha accompagnato Prodi in Asia in questi giorni, ancora a Canton e nelle altre città cinesi si respira l’ansia di quell’evento, un Bezzi in Cina non è cosa da poco, su due miliardi di cinesi di certo un miliardo si ricorda ancora della venuta messianica del nostro conterraneo, tanto da rendere quasi superflua la stessa visita di Prodi da quelle parti, dove passa Bezzi non cresce più neanche un filo d’erba …è quello che dicono in Val di Sole, ma a Trento, fra gli addetti ai lavori, ancora ci si chiede cosa sia andato a fare il nostro in Cina… ai posteri la soluzione del mistero! La Iva Berasi sembra abbia trasferito la sua dimora su di un aereo, quando la si cerca lei è in viaggio, sembra anzi che si sia fatto costruire uno speciale aereo a pale eoliche con pannelli fotovoltaici incorporati per evitare l’inquinamento, non si sa ancora quali benefici i suoi viaggi portino al Trentino, cominciano a delinearsi invece i danni, vuoi vedere che la spesa è più della presa? come si diceva una volta, ma una volta quando una cosa non portava profitto la si smetteva in fretta. chi ha orecchie per intendere intenda! La Margherita Cogo è anch’essa reduce dalla Cina dove sembra ormai di casa, dato che è la seconda volta che ci va a spese nostre; il primo viaggio lo criticai dal mio trono, se ve lo ricordate, non mi convincevano le motivazioni, un viaggio in Cina non lo si fa per andare a spasso, ci vogliono motivi seri ed importanti, allora non c’erano, o nessuno li ha ancora capiti.. .più chiaro l’argomento di quest’ ultimo raid cinese. La Margherita nostra c’ è andata con motivazioni serie e condivisibili, e per condividerle con voi ho saputo che ha portato in Cina il nostro museo itinerante allestito dal MART, comprese alcune opere di autori trentini e che ha avuto molto successo: Oddio, non è che con l’esposizione del MART in Cina, cambino di molto le nostre difficoltà commerciali con quel paese, i negozianti cinesi continueranno a fare concorrenza a somministrarci carne di cane nei loro ristoranti, e le importazioni cinesi continueranno a fare concorrenza ai nostri prodotti, contribuendo ad aumentare la categoria dei disoccupati in Italia, però qualcosa, seppur in piccolo, s’è fatto e per me anche di molto significato. Brava, senza enfasi però, che non ho ancora finito; mira fatto invece arrabbiare la nostra Vicepresidente per le sciocchezze da lei dette in occasione della vittoria di una nostra conterranea al titolo di Miss Italia, anche se poi il giorno dopo s’è pentita (strano!) portando un mazzo di fiori alla famiglia della Miss. Se mi ha fatto piacere il ravvedimento, mi preoccupa invece lo stato confusionale che da tempo caratterizza i comportamenti della Margherita Cogo. In Giunta vota le leggi e poi le contesta in Consiglio, sulla questione della Rendeva è per l’ambito giudicariese quando parla a Tione (ci mancherebbe!), mentre è a favore della Rendeva quando parla a Spiazzo, sparla di cori e bande e poi smentisce (e nessuno le crede!), ed infine l’uscita infelice sulla Miss perginese e sui concorsi di tal genere, con il pentimento del giorno dopo. Ormai è palesemente inaffidabile, e tutto sommato non interesserebbe niente a nessuno se non fosse la Vice Presidente della Giunta, allora sono in gioco anche i nostri interessi, gli interessi della comunità, quali garanzie di saper governare con sobrietà ed equilibrio? Probabilmente i frequenti viaggi hanno contribuito a rendere sfasata (politicamente s’intende!) la signora (talvolta capita!), e per fortuna che da un po’ di tempo non tira in ballo le quote rosa, forse se n’è dimenticata….comunque il mio amico Abele che sarà sordo e un po’anche strabico, ma che non è per niente stupido, m’ha citato due illustri esponenti della cultura e della politica che sulle due questioni, quella riguardante la nostra Miss Italia e l’altra, ormai stantia, delle quote rosa, hanno risposto a dovere alla nostra conterranea Margherita. Dice il professor Silvio Goglio in proposito: " Leggo che l’assessore Cogo afferma che i concorsi per miss Italia sono una tristezza. Probabilmente ha ragione, ma neanche certi concorsi per divenire deputati alla camera sono sempre molto allegri. Almeno per miss Italia le primarie si fanno seriamente." Bravo per bacco, una volta tanto che un professore universitario dice qualcosa di saggio! Ancora più lapidaria e tagliente la risposta data da Manuela Palmeti, senatrice di Rifondazione Comunista, alla domanda: Cosa ne pensa delle quote rosa?" ha così risposto: "Le quote rosa sono una gran balla! Servono solo a mantenere il potere delle donne che lo hanno già." Che si riferisse alla Cogo…? Alla prossima che se no mi vien da piangere. "