Lady Cirinnà: gatti, cani, casa in Vaticano e posto in Senato assicurato

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Monica Cirinnà è di nuovo in Parlamento. Pur avendo perso lo scontro diretto, si era fatta mettere capolista al proporzionale. Un modo come un altro per dire: che mi si voti o meno, io ci entro! Ma cosa faceva Monica Cirinnà, prima di divenire, tra le altre cose, paladina dell’utero in affitto? In rete si possono trovare alcune utili notizie per ripercorrerne storia. Il Corriere della Sera del 9 giugno 2011, sotto il titolo “D’ Alema manda a nozze il Pd: si sposano Montino e Cirinnà”, racconta il matrimonio tra Monica Cirinnà, vegetariana, animalista convinta, gattofila

e consigliere comunale del Pd, ed Esterino Montino, carnivoro, cacciatore, un tempo senatore e all’epoca capogruppo del Pd alla Regione. L’articolista scende nei particolari, racconta il sorgere del legame tra i due, e conclude così: «E lui, allora, ha chiarito subito la situazione: “Ho 15 anni più di te, un divorzio, una separazione in corso e quattro figli”; “Anche io ho avuto un marito” – sono le parole di lei – “non ho figli e sarà quel che sarà”».

I primi tempi per non farsi scoprire andavano a cena sempre fuori Roma, per lo più a Torvaianica o fuggivano all’estero: «Il nostro problema era evitare che si parlasse della “tresca” tra la consigliera e l’assessore».

Poi nel 1998 inizia la vita in comune e poco più tardi arriva anche la loro “vera” casa, l’azienda agricola a Capalbio, dove riescono a conciliare le passioni per l’agricoltura e per gli animali, dove hanno coinvolto i figli di lui.

Già prima di sposarsi in comune Esterino e Monica, in attesa di dare veste giuridica alla loro relazione, vivono assieme. Dove? In una casa di proprietà della Chiesa. É Il Fatto quotidiano del 23 giugno 2010 a raccontare come i due compagni trovino alloggio in un palazzo di Propaganda Fide. L’articolo comincia così: «Non c’è colore politico nei palazzi di Propaganda Fide. Destra e sinistra sono condomini nelle sterminate proprietà immobiliari di questa Curia che dovrebbe pensare solo all’evangelizzazione dei popoli e che invece è diventata celebre per i criteri clientelari con i quali gestisce come forte leva di potere il suo immenso patrimonio. Uno dei casi inediti è quello di un appartamento che si trova in una delle strade più belle di Roma: via dell’Orso, tra Piazza Navona e il Tevere. Esterino Montino, il parlamentare del Pd, numero due della Regione Lazio nell’era Marrazzo e poi per un breve periodo asceso al ruolo di vicario del governatore dimissionario, è inquilino di un terzo piano nel cuore della Capitale assieme alla sua compagna, il consigliere comunale di Roma del Pd Monica Cirinnà. Il canone pagato dalla coppia del Pd è irrisorio: 360 euro al mese per un immobile che ne vale 3 mila. Come vedremo gli inquilini sono pronti a fornire una spiegazione documentata a questo dato sconcertante, ma la storia merita di essere raccontata comunque…».

Trecentosessanta euro al mese: non tutti possono godere di una casa a Roma a questi prezzi irrisori. «Come hanno fatto Cirinnà e Montino», continua l’articolista Marco Lillo, «ad avere in affitto per 360 euro un appartamento di 110 metri quadrati che permette di raggiungere in due minuti la Camera dei deputati e tutti i posti più belli di Roma? Il Fatto ha sentito i protagonisti di questo affare. «Quando nel 1998 siamo andati a vivere insieme con Esterino», racconta Monica Cirinnà, «abbiamo chiesto a monsignor Angelo Mottola, uno dei pochi amici che avevamo in Vaticano se era possibile affittare una casa. Lui ci spiegò che c’era un appartamento che nessuno voleva, perché ci abitava un ragazzo con problemi psichici che l’aveva mandato in malora. Il ragazzo era divenuto famoso perché aveva preso a martellate la Fontana di Trevi e la sua casa era in condizioni davvero fatiscenti. Decidemmo di prenderla comunque ristrutturandola a nostre spese. Ed è per questa ragione che il canone è così basso». Anche la conclusione dell’articolo merita attenzione: «Resta quindi un punto delicato: il conflitto di interessi: il Vaticano ha imponenti interessi nella sanità laziale sottoposta a controllo della Regione. Ma, secondo Montino, “non ha mai usato come strumento di pressione il fatto di essere il padrone della casa nella quale abitiamo”. Anzi, Monica Cirinnà rivendica le sue battaglie: “Sono famosa per avere votato sempre contro gli interessi della Chiesa”». Quando si dice la coerenza!

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Il 26 settembre 2012 è un blog di Repubblica, a cura di Indiscreto, a fornire ulteriori notizie sullo stato di salute della coppia: «Il capogruppo del Pd alla Regione Lazio Esterino Montino è sotto tiro per la sua intervista a Repubblica in cui ammetteva la mostruosità dei finanziamenti ai gruppi consiliari. Ora dice a tutti che non si ricandiderà. Ma non resterà fuori dalla politica. Punta alla poltrona di sindaco di Fiumicino. E cerca di garantire una candidatura al Parlamento per la moglie Monica Cirinnà, esponente animalista del Pd e oggi consigliera comunale a Roma» (clicca qui). Effettivamente Montino – nonostante le dichiarazioni pubbliche, nonostante lo scandalo in cui è stato coinvolto: «davanti ad una fattura di 4.500 euro spesi in una enoteca trendy, disse che si trattava dei “doni natalizi per i bimbi delle famiglie disagiate”…» (Libero, 3 marzo 2013)-, diventerà sindaco di Fiumicino il 10 giugno 2013 (e istituirà presto un registro per le unioni civili).

La moglie Monica, come da auspici, entrerà in Senato, dove Esterino è stato tra il 2000 e il 2008, nel febbraio 2013. E poi ancora nel marzo 2018!  Il posto in Senato è questione di famiglia, ed è ereditario, per alcuni (ci finiscono quasi per forza). Indiscreto, sul blog di Repubblica, ci ha preso su tutta la linea: profetico, o semplicemente al corrente di come funziona(va) bene l’oliato meccanismo di potere Pd nella capitale?

Per concludere una notiziola fornita da Mario Giordano: nel suo Molto più che sanguisughe, vampiri (Mondadori), a pagina 60 ricorda che Montino, marito della Cirinnà, prende due ex vitalizi, uno da senatore (3408 euro al mese) e uno da ex consigliere regionale (5334 euro al mese). Più lo stipendiuccio della moglie, e i futuri vitalizi.

La maggior parte degli italiani, questi DIRITTI non li ha.

Qui un nuovo caso Montino:

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Autore: Francesco Agnoli

Laureato in Lettere classiche, insegna Filosofia e Storia presso i Licei di Trento, Storia della stampa e dell’editoria alla Trentino Art Academy. Collabora con UPRA, ateneo pontificio romano, sui temi della scienza. Scrive su Avvenire, Il Foglio, La Verità, l’Adige, Il Timone, La Nuova Bussola Quotidiano. Autore di numerosi saggi su storia, scienza e Fede, ha ricevuto nel 2013 il premio Una penna per la vita dalla facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione tra gli altri con la FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana). Annovera interviste a scienziati come  Federico Faggin, Enrico Bombieri, Piero Benvenuti. Segnaliamo l’ultima pubblicazione: L’anima c’è e si vede. 18 prove che l’uomo non è solo materia, ED. Il Timone, 2023.

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