Requiem per il Movimento, benvenuto Partito 5 Stelle

di Frodo.

Il MoVimento 5 stelle ha definitivamente abdicato a se stesso. La fine del limite dei mandati – perché di questo si tratta – e l’avvio della costituzione organica di alleanze locali segna la fine dei grillini per come li abbiamo conosciuti, ma anche l’alba di un nuovo inizio per il centrosinistra italiano, che diviene così un partito radicale di massa a due anime.

I grillini potranno costruire una classe dirigente ventennale – come tutti i partiti -, e allearsi organicamente col Partito Democratico sui territori. Del grillismo delle origini non è rimasto niente. Di Maio, il “doroteo”, è perfetto per una fase così: nessuno sa bene cosa pensi; nessuno ha mai capito quale linea politica abbia, se democentrista, sovranista o liberal-democratica. Il prodotto dimaiano per antonomasia è Giuseppi Conte: stessa liquidità di pensiero, stessa incapacità di comprendere da che parte penda sul lungo periodo. Dalla Lega al PD, tutto va bene per il grillismo 2.0, che deroga a se stesso e cancella così il motivo stesso della sua ascesa elettorale: la sbandierata diversità dal sistema non c’è più. Sempre nel caso sia mai esistita.

C’è, invece, una ferma adesione al governismo: l’ideologia che prevede che si debba governare a più non posso per evitare di misurarsi con le urne. L’esecutivo nazionale, ma anche più territori possibili, aprendo a quel PD che tanto era stato contestato in quanto “piovra” ai tempi del primo movimentismo. Se il PD è una piovra, oggi il Movimento 5 Stelle è un piccolo polipo che ben si accompagna al moto tentacolare del capo branco, il vertice della neo-coalizione. Molto passerà dalle amministrative della prossima primavera, l’appuntamento in cui PD e 5Stelle, in barba ad una vicenda politica decennale, potranno camminare a braccetto, confidando in una amalgama che non è dell’ultimo momento, ma che al contempo non è neppure così storicizzata.

Un merito, i grillini, lo hanno: chiarificano così il campo dell’agire politico. Da una parte ci sono loro ed il PD; dall’altra il centrodestra. Segno di come gli innamoramenti dei verdi verso i gialli fossero del tutto ingiustificati. Un requiem per il Movimento. Una lezione utile per il centrodestra.

Fonte: l’Occidentale

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