I media britannici ora denunciano: “Un piano di Soros contro la Brexit”

soros

di Lorenzo Vita.

George Soros sarebbe pronto a rovesciare il risultato della Brexit. A rivelarlo è il Telegraph, che ha svolto un’indagine sulle connessioni fra il miliardario che “ha distrutto la Bank of England” e alcuni fra i più importanti sostenitori del Partito Conservatore. L’obiettivo della campagna di George Soros sarebbe dunque quella di minare il sostegno del partito al primo ministro Theresa May indirizzando i parlamentari verso il voto contrario all’accordo finale sulla Brexit, innescando una reazione a catena che comporti un nuovo referendum o nuove elezioni generali.

L’investitore è una tra le figure di più alto livello legate al gruppo “Best for Britain” che prevede di lanciare una campagna di propaganda a livello nazionale che possa condurre a un secondo referendum per mantenere la Gran Bretagna nell’Unione Europea. La campagna mirerà a “svegliare il Paese affermando che la Brexit non è un affare fatto. Che non è troppo tardi per fermare la Brexit“, scrive l’Independent citando fonti del rapporto cui ha avuto accesso ilTelegraph. Secondo la relazione, la campagna sarà a 360 gradi e sarà anche caratterizzata da una serie di concerti e raduni, particolarmente orientati verso i giovani elettori. Un obiettivo non causale, visto che, come rilevato dopo il voto a favore dell’uscita dall’Unione europea, la maggior parte dei giovani britannici non si recò alle urne o, chi andò a votare, scelse il “no” all’uscita dall’Ue. Un voto che aveva fatto immediatamente gridare allo scandalo da parte di sostenitori dell’Unione europea che avevano accusato i “vecchi” di aver “condannato” le generazioni successive a un futuro incerto, senza Europa e più povero.

La notizia del coinvolgimento di Soros, che ha un patrimonio netto stimato di 25,2 miliardi di dollari che lo rende, secondo la rivista Forbes, la ventinovesima persona più ricca del mondo, è stato scoperto dopo che il Telegraph è riuscito a sapere che sei grandi donatori del partito di governo avevano avuto un incontro con Soros nella sua casa di Chelsea. Il Telegraph ha riferito anche della presenza dell’uomo d’affari Stephen Peel, un ex atleta olimpico, sostenitore della campagna “Best for Britain”, così come Lord Malloch-Brown e Sir Martin Sorrell del gigante pubblicitario Wpp. I media inglesi riferiscono che Mr Sorrell sembra che abbia donato 400.000 sterline al gruppo di sostegno per rovesciare la Brexit attraverso la Open Society Foundation. Lord Malloch Brown ha detto in una dichiarazione che accoglie sempre con favore “il sostegno dei nostri mecenati”. “Noi, come [milioni] di persone, crediamo che la Gran Bretagna dovrebbe guidare, non lasciare l’Europa, lavoriamo con attivisti, imprese, sindacati, politici e gruppi comunitari per assicurare che tutti abbiano una forte voce elettorale”, ha aggiunto, Mr Sorrell. Ed ha anche confermato della donazione tramite Open Society di 400mila sterline, concludendo: “Pensiamo che il popolo britannico meriti un’ultima parola sull’accordo sulla Brexit e creda che il paese sia stato guidato in una pericolosa e falsa svolta”. Con buona pace di tutti i milioni di cittadini che scelsero democraticamente di non far più parte dell’Unione europea.

Che Soros fosse contrario alla Brexit non è una novità. Ma molto spesso si è trattato anche di notizie dettate da un grande filone cospirazionista nei confronti dello speculatore finanziario. Il rischio, in questi casi, è che a forza di parlare di un coinvolgimento di Soros, si rischi di trasformare tutto in una grande farsa. In questo caso, invece, la questione è diversa. Il Telegraphcita rapporti dettagliati e non c’è un complotto, ma una vera e propria realtà di fatto: la Open Society lavora attivamente per colpire la Brexit. Dopo aver distrutto la Banca d’Inghilterra, adesso Londra è tornata nel mirino di Georg Soros, ma questa volta, più che al cuore finanziario, sarà colpita al cuore della sua democrazia.

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