“Buon Natale”, presidente!

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di Angela Napoletano.

Ci voleva Trump per riportare il Natale alla Casa Bianca. Quello vero, cristiano, non una festa qualsiasi. Il suo predecessore Obama aveva fatto tutto il possibile per svuotarlo di significato e celebrarlo come anonima ricorrenza di fine anno. Lo ha boicottato per anni per non offendere la sensibilità dell’America cosmopolita che non prega il Dio dei cristiani, o non prega affatto.

Adesso vien fuori che quella del presepe mai allestito alla Casa Bianca durante la presidenza Obama è una fake news. Di certo c’è che la dittatura del politicamente corretto propagandata per anni dai democratici ha invitato gli americani, ovvio, a non rinunciare a luci, alberi e festoni fuori e dentro le case. Ma, attenzione, mai dire “Buon Natale”: meglio un generico “Buone Feste”.

Poi, per fortuna, è arrivato lui, il Don, come gli amici chiamano l’ex tycoon. Lui non è abituato a inutili giri di parole, gli piace chiamare le cose con il proprio nome: “Natale” è “Natale”. Non è una banale questione di lessico e simboli. Trump, lo aveva più volte detto proprio durante la campagna elettore, sta provando a difendere le radici cristiane di una comunità zittita da diktat strumentali di una certa classe politica. La guerra al Natale è solo una delle tante trovate utilizzate per sgretolare, piano piano, secoli di cultura cristiana, e alcune sono davvero bizzarre. Come quella che bandisce dai manuali di storia le espressioni “Avanti Cristo” e “Dopo Cristo”.

Quella di Trump è un’inversione di tendenza che forse in molti, silenziosamente, aspettavano. Se alla Casa Bianca torna il classico presepe, con tanto di angioletti a incorniciare la mangiatoria del bambinello, è il segno che l’America può davvero scrollarsi di dosso quell’ipocrisia che negli anni le ha trasformato il volto.

Ringraziamo il Don per aver restituito agli americani la libertà dell’augurio più bello che si possa fare a chiunque, sia esso musulmano, ebreo o cristiano, ovvero quello della speranza potente che porta in sé la nascita. “Buon Natale, presidente”.

Fonte: l’Occidentale

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