di Alessandro Santini.
Sabato, a Matera, ho iniziato da qui il mio intervento al dibattito “Nuovi diritti o nuove pretese?”, uno degli appuntamenti della festa nazionale di “IDEA – Popolo e Libertà” al quale sono stato invitato dal senatore Carlo Giovanardi, che ringrazio. Con lui, Francesco Agnoli, Assuntina Morresi e Marina Terragni ho avuto l’opportunità di confrontarmi su un tema di cui il centrodestra non ha mai parlato più di tanto.
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Trascriviamo di seguito l’articolo scritto da Alessandro Santini, consigliere comunale di Viareggio, che ha partecipato alla tavola rotonda di Matera sul tema: “nuovi diritti o nuove pretese?”
Sono il primo a rispettare le idee degli altri, tutti gli altri. Ma le idee e le proposte della sinistra sull’argomento omosessualità non vanno considerate in automatico come quelle di tutti gli omosessuali: una persona di centrodestra come me non si riconosce in tutte quelle battaglie.
Sabato, a Matera, ho iniziato da qui il mio intervento al dibattito “Nuovi diritti o nuove pretese?”, uno degli appuntamenti della festa nazionale di “IDEA – Popolo e Libertà” al quale sono stato invitato dal senatore Carlo Giovanardi, che ringrazio. Con lui, Francesco Agnoli, Assuntina Morresi e Marina Terragni ho avuto l’opportunità di confrontarmi su un tema di cui il centrodestra non ha mai parlato più di tanto. Non perché non esistano persone omosessuali di centrodestra ma perché, per quello che ho visto e vissuto, oggi la mia parte politica non fa dell’omosessualità un problema. A differenza della sinistra che, spesso e a ripetizione, ha usato e strattonato questo argomento per poi abbandonare tutto quando, politicamente, non ne aveva più bisogno.
Essere gay non significa essere di sinistra né, tantomeno, condividere a priori tutte le richieste prodotte dalla sinistra. Soprattutto su certe tematiche, a partire da quella delle adozioni.
L’amore non ha orientamento sessuale e, a Matera, ho ribadito con forza che i diritti civili connessi e connaturali a questo sentimento devono essere riconosciuti a tutti. Con altrettanta convinzione, però, ho detto (e sempre sostenuto) che la pretesa di una coppia omosessuale di essere “famiglia” con bambini è una prevaricazione di questi diritti: i bambini lasciamoli fuori. Chi tenta di prevaricare un diritto in nome della ricerca di quella presunta “normalità” che non riesce a trovare in se stesso, pecca solo di egoismo. Non è facendo di tutto per adottare un bambino che una coppia omosessuale può superare i suoi drammi personali e interiori. C’è chi ha la fortuna di capirsi, essere capito e accettato; c’è invece chi non riesce ad accettare la propria situazione e, di conseguenza, non la vive con serenità all’esterno. Ma la serenità non la troverà con un’adozione. A questo mi oppongo e mi sono sempre opposto: all’egoismo.
Il centrodestra deve trovare il coraggio di affrontare il tema dell’omosessualità e parlarne con serenità, quel coraggio che forse le mancava prima ma che ha trovato oggi. Una necessità percepita anche da altri esponenti del mio partito, fra questi Massimo Mallegni che ha condiviso la sostanza del mio intervento a Matera, a conferma di un bisogno reale: far capire a chi non si riconosce nelle “battaglie” del centrosinistra che ci sono anche altri spazi di confronto; che su questo argomento nessuna forza politica ha l’esclusiva e che chi ne ha parlato finora, senza controparte e a quasi senso unico, non ha in tasca verità universali.
Alessandro Santini
Forza Italia – Viareggio
Fonte: www.carlogiovanardi.it