Terremoti, castighi e Provvidenza. Galantino e Becciu ripassino il catechismo e usino quella misericordia che tanto declamano

  1. Tutti coloro che sono attenti all’attualità hanno preso conoscenza del recente caso Cavalcoli. Il sacerdote domenicano parlando su Radio Maria ha stabilito un nesso tra i terremoti e il peccato umano, e così è stato condannato dal laicismo (l’Espresso-Repubblica), dalla Chiesa cattolica (mons. Becciu della Segreteria di Stato e mons. Galantino segretario CEI) e dallo stesso Ordine domenicano bolognese (Provincia di san Domenico). Per altri dettagli si veda il sintetico e chiarissimo articolo del vaticanista Lorenzo Bertocchi su La Bussola quotidiana del 5 novembre 2016.

  2. Coraggiosamente padre Giovanni Cavalcoli, profondo teologo tomista e autore di importanti studi di metafisica, filosofia ed etica, ha ribadito le sue posizioni sia in un’intervista radiofonica a La Zanzara, sia in un intervista on line a lafedequotidiana.it.

  3. Non ci interessa e sarebbe sterile fare una rassegna, giocoforza incompleta, sugli interventi pro e contro il sacerdote. Tra gli articoli favorevoli al domenicano spicca, per la verve teologica che lo anima, quello dello storico Roberto de Mattei (cf. corrispondenzaromana.it).

  4. Cerchiamo solo di fare chiarezza in una situazione di suo quasi insolubile, avendo come oggetto di fondo il tema della presenza del male nel mondo, della permissione divina del male stesso e del fatto che, secondo l’analogia entis (e l’analogia fidei), un male può anche essere un vero bene, come la morte (che è il massimo male sulla terra), ma che il grande s. Francesco chiamava affettuosamente Sorella poiché ci conduce al Signore…

  5. Il mistero c’è e a priori resta fitto, ma esiste anche la ragione, la fede, la Rivelazione che come fiaccole ci introducono nel mistero d’amore della creazione, della redenzione e della vita eterna (attraverso però il dolore, la fatica, la persecuzione dei buoni da parte dei cattivi, etc. etc.)

  6. P. Cavalcoli non ha bisogno che un micro-teologo lo difenda e infatti si è già difeso da par suo, ribadendo sia l’esistenza di castighi divini (dovuti al peccato originale e ai peccati personali degli uomini), sia il nesso inscindibile tra misericordia e giustizia, sia il fatto che chi nega tutto ciò nega il catechismo e quindi la fede: deve quindi tornare a ripassare, sennò sono guai!

  7. Mons. Becciu ha detto così:Chi evoca il castigo divino ai microfoni di Radio Maria offende lo stesso nome della Madonna” e “deve correggere i toni del suo linguaggio e conformarsi di più al Vangelo e al messaggio della misericordia” di Papa Francesco. Ma dichiarando un confratello nel sacerdozio come manchevole di misericordia, mons. Becciu non ha ferito la misericordia stessa, specie nel momento in cui questo confratello veniva colpito e messo in ridicolo da stampa e TV?

  8. Mons. Galantino ha detto che il pensiero di p. Cavalcoli è un “giudizio di un paganesimo senza limiti”. Ma quando Cristo, in vari notissimi brani del Vangelo, minaccia i suoi ascoltatori, condanna dei comportamenti cattivi o ricorda i castighi divini già avvenuti (come a Sodoma, Gomorra, Tiro e Sidone, con molti morti, alcuni certamente innocenti…), esprime forse “un paganesimo senza limiti”?

  9. La teologia cattolica sui temi in questione dice altro. La morte infatti è un male, ma può essere un vero bene se considerata in rapporto alla vita eterna. Così può essere perfino desiderata per noi, o per un altro. La guerra è astrattamente un male e causa di molti mali. Ma il Catechismo del 1992-97 ricorda che esistono delle guerre giuste. Se sono giuste, non sono più cattive e da respingere: ma da combattere. Dio, che coincide con la bontà, anzi che l’unico essere ad essere buono in senso assoluto ed estensivo, condanna alcuni uomini alla morte eterna. E non lo fa per salvarli, poiché per costoro non ci sarà alcuna misericordia, neppure alla fine del mondo. Anche Lui è in realtà un Pagano inconsapevole? Ma questo inferno, che contiene per forza delle anime, altrimenti non esisterebbe (secondo la definizione catechistica dell’inferno come status più che come loco), è un bene o un male? Per un verso è male, poiché gli uomini che lo hanno meritato sono uomini cattivi (magari in apparenza buoni…). Ma è anche un bene perché dà gloria a Dio e magnifica la sua giustizia, avendo distinto il bene dal male, con somma precisione e scienza infallibile.

  10. Se Dio permette non solo il terremoto e il maremoto, ma anche l’handicap, il dolore dei bambini e lo strazio dei martiri, l’epidemia e tutti i flagelli in qualche modo naturali e incontrollabili, sicuramente, ha i suoi motivi per farlo. Questi motivi non possono essere contrari o contraddittori rispetto alla sua divina volontà salvifica. Dio ama anche quando punisce, come il buon padre di famiglia. Satana invece inganna anche quando sorride al peccatore incallito, godendo in cuor suo per la sorte degli uomini perversi.

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