Intervista allo storico César Vidal sulle nefaste ideologie moderne

 vidal

La storia della settimana – da ACTUALL di HazteOir, periodico spagnolo di informazione online – 22 ottobre 2016

Buon giorno, amico/a,

Non è facile comprendere una cultura tanto enciclopedica come quella di César Vidal, professore di storia, romanziere e giornalista. Egli ha investigato sulla Guerra Civile spagnola, dalle Brigate Internazionali alla mattanza di Paraquellos. Per questo è inprescindibile conoscere il suo libro “Paracuellos-Katyn”, un saggio sul genocidio della sinistra, passando tra le figure di anarchici come Durruti o del “padre” della falange José Antonio e, naturamente, Franco (la guerra vinta da Franco).

Ha scritto le biografie di Isabella la Cattolica, Lincoln, Bin Laden o Lutero, e romanzi storici ambientati nel Medio Evo o nelle Guerre Carliste, assieme a racconti giovanili.

È stato un brillante maestro di pensiero durante gli ultimi anni del Governo Aznar e le due disastrose legislature di Zapatero, con i suoi interventi Tv in Cope o in EsRadio. Aveva l’abitudine di analizzare l’attualità politica con lo specchio retrovisore della Storia, mettendo in relazione i deliri del nazionalismo o le brame di potere del PSOE (Partito Socialista Spagnolo), con Viriato, la Riconquista e Filippo II.

Molti ascoltatori ricordano ancora l’inizio dei suoi nncontri che avevano per titolo: “Correva l’anno …”, nei quali era capace di coniugare finezza di analisi e forza nel sostenere i suoi argomenti, però sempre con un tono rispettoso ed elegante, davvero inusuale nei dibattiti radiofonici. È stato molto criticato con polemiche, in parte per invidie e amche per il settarismo della sinistra.

Ora lui vede i tori dalla tribuna, dal’altro lato della pozza, dagli Stati Uniti. Però continua ad essere molto perspicace nelle sue analisi su temi scottanti come la deriva del PSOE e del PP, l’exit della Catalogna di Puigdemont, il settarismo di Carmena, lo scontro Trump-Hillary o il pericolo per l’integrità dei nostri figli, rappresentato nelle nostre aule scolastiche dall’Ideologia di Genere, di quella che arriva a dire che “il marxismo, da cui deriva, era il colmo dell’intelligenza e del senso comune”.

Sperando che ti sia gradita, ti auguro buona settimana!

Alfonso Basallo e la redazione di Actuall

César Vidal: “L’ideologia di genere sarebbe marginale, se non fosse imposta in modo totalitario”.

Dal suo punto di osservazione giornalistico de La Razón e della sua radio via internet, lo storico analizza l’attualità spagnola e internazionale. Risponde agli Stati Uniti alle domande di Actuall per quanto riguarda la Spagna col suo non Governo, del delirio nazionalista, del ridicolo Carmena e del duello Hillary-Trump.

Alfonso Basallo

15/10/2016

Dottore in Storia, scrittore e giornalista, César Vidal è un esempio di ciò che potremmo chiamare “enciclopedia ambulante”. È capace di trovare il dato culturale più esotico traendolo dalla sua “borgiana” memoria (di Borges, non dei Borgia). Aveva fatto saltare la banca dei concorsi televisivi, del tipo Sapere e guadagnare, però si è dedicato a scrivere quasi 200 opere, tra libri di storia, di religione, biografie e romanzi giovanili.

Si è alternato fra il mondo di Gutemberg e quello di Marconi, prima come giornalista radiofonico in Radio Cope, con La Linterna, poi in EsRadio (Es la noche de César), diventando uno dei più singolari opinionisti spagnoli del aznarismo e del zapaterismo.

Ma ora Vieal vede queste cose da un altro punto di vista, da quando, vivendo a Miami, dirige il programma “La Voz” (la Voce), che può essere ascoltata via internet al link www.cesarvidal.com , ma anche da una dozzina di emittenti spagnole e di altri paesi.

Conosce qualcuno che abbia scritto più libri di lei? La accusano di essere una delle cause della deforestazione di mezza Europa.

Corin Tellero e Jordi Sierra i Farba sono due autori che in Spagna hanno scritto più di me. Ma certamente non sono gli unici.

Scrive perché la ricordino o perché si affezionino a lei?

Né per una cosa, né per l’altra. Scrivo perché ho qualcosa da dire, e non si tratta di cose banali.

Perché la società è più indulgente con Manolo se dice che è Manolita, che con Manolo se dice che è Napoleone?

Deduco che il sesso – parola sempre più impiegata – ce lo dà la società e che non nasciamo con quello, è un vero sproposito. Basta guardare a un neonato e, salvo casi eccezionali dovuti a malformazioni, possiamo subito vedere se è un bambino o una bambina.

Dove termina la ideologia di Genere e comincia la deviazione?

L’ideologia di Genere è in se stessa una deviazione, e l’esempio da lei fatto ce lo mostra.

Non lesembra totalitario che le leggi LGBT impediscano a una persona di abbandonare l’omosessualità? Perché questa intenzione di imporre come un reale diritto l’omosessualismo?

L’ideologia di genere è totalitaria di per se, perché, per quanto si dia la sua impostazione totalitaria, il suo progresso sociale è impossibile. Senza i meccanismi di imposizione statale, finirebbe con l’essere un fenomeno assolutamente marginale.

Perché questa impostazione?

Le ragioni sono diverse. Nel caso di alcuni politici bisogna tener conto della ricerca della crescita personale, che non si sarebbe mai prodotta senza il suo collocarsi nella mentalità gay. Per altri si tratta di recuperare qualche voto in più che, si immagina, verranno su quella via. Alla fine poi non mancano mai i gonzi che “come Vicente, va dove va la gente”. Le motivazioni internazionali sono molto più perverse, utilizzando in maniera scorretta la collettività per concretizzare le loro politiche. Qual è, per esempio, la ragione dell’appoggio LGBT alla capitolazione della Colombia di fronte alle FARC? Che cosa ha a che fare l’omosessualità con qualsiasi ente narcoterrorista?

Perché la comunità educativa non si ribella alla legge Cifuentes, che vuole imporre obbligatoriamente nelle aule scolastiche i contenuti LGBT?

Sappiamo dalla storia che ogni tanto gli spagnoli “esplodono” (in proteste), ma in generale si comportano come le pecore. La reazione dovrebbe essere, non solo della comunità educativa, ma anche dei genitori, però, per timore di rappresaglie, per conformismo, per paura di apparire “fascisti”, sono pochi quelli che si azzardano a denunciare un oltraggio senza senso.

Ideologiadi Genere: “riformulazione del Marxismo: dalla lotta di classe alla lottatrai sessi?

Nonostante i suoi errori, il marxismo era il massimo dell’intelligenza, e il senso comune l’ha comparato all’ideologia di genere. La differenza, in questo discorso, è como quella che c’è tra Shakespeare e i racconti dello spago. Si, è vero comunque, che molte delle tattiche di agitazione e e di propaganda del marxismo sono state adottate dall’ideologia di genere.

Le lobby (omosessualiste) speculano sulla bisessualità di Cervantes … . Ha fondamento però questo modo di utilizzare la storia?

Certamente Hitler era un bisessuale, però bisogna essere sciocchi o ignoranti per affermare che Cervantes era un bisessuale. Credo che queste affermazioni soggiaciano a un profondo senso di inferiorità, che cerca compensazione con l’attribuzione del carattere omosessuale a tutto ciò che si muove e che presenta una certa attrattiva. Quando risulta ovvio che le cose non stanno così, si insinua che egli lo nascondeva. Basandomi su questo argomento assurdo, come potrei negare che sono buddista, ma lo nascondo?

Qual è la cosa peggiore nell’educazione: l’indottrinamento (prima L’educazione alla cittadinanza, ora LGBT), o la via localista (conoscono la storia dell’autonomia, ma non quella universale)?

Ciò che lei definisce come via localista, non è che una parte dell’indottrinamento, e oserei dire che è anche l’inizio del disastro in cui ci siamo impantanati da qualche decennio.

Siamo ormai da un anno senza Governo. Abbiamo bisogno dei politici o possiamo vivere perfettamente senza di loro?

Forse solo quelli che vivono all’estero, e perdipiù in una nazione importante, abbiamo coscienza dell’immenso danno che è stato causato alla Spagna da questo spiacevolissimo episodio. Il sistema si è perso tra le inezie, e questa conseguenza – dicano ciò che vogliono i De Guindos, Montoro o Rajoy -, non sfugge a nessuno. Non abbiamo assolutamente bisogno di questo tipo di politici!

Dove va il PSOE dopo Sanchez?

Zapatero ha causato un danno inenarrabile alla Spagna e anche al suo partito. Alcuni lo avevano già notato durente il suo primo mandato, ed era impossibile negarlo a metà del secondo. Il secondo danno se lo assumerà il PSOE o dovrà rassegnarsi ad essere una forza marginale.

E il PP del post Aznar e le sue complessità omosessualiste?

È da più di un lustro che sostengo che Rajoy e il rajoysmo sono una vera disgrazia per la Spagna in generale, e in particolare per la destra. Ho anche detto di non avere votato per il PP nelle ultime tre elezioni generali, e che non ho alcuna intenzione di farlo in futuro, perché una coscienza tranquilla è molto più importante di qualsiasi altra considerazione. Per alcuni aspetti Rajoy e satato anche peggiore di Zapatero, anche se è certo che il passaggio di Zapatero per la Moncloa, alcune sue dislessie saranno fores risultate impensabili. Naturalmente dovremo chiederci che cosa rimarrà del regime del 1978, se i grandi partiti hanno messo il piombo alle ali e il nazionalismo catalano ha optato per l’indipendentismo.

Però alla fine Podemos e Cs si sono sfilati, e sembra che si sia consolidato il bipartitismo tra PP e PSOE. Alla fine perché tutto cambi, ma poi rimanga tutto uguale … . Come vede la cosa?

Credo che effettivamente Ciudadanos ha dimostrato di essere meno solido di quanto sembrava. Girauta, del fronte della lista di Barcellona, ha perduto un numero colossale divoti, in comparazione con la precedente ooranaa elettorale. In Galizia Cristina Losada si è scagliata penosamente e, in quelle guasconate, non sono riusciti ad ottenere i risultati di UPeD. Si direbbe che la politica nazionale sia superiore alle sue capacità, da cui inoltre hanno creato l’apparenza di essere disposti a qualsiasi cosa pur di avere il potere.

È Podemos?

Podemos, parlando obiettivamente, dovrebbe dissolversi come uno zuccherino, tenendo conto delle sue contraddizioni. Ad ogni modo, la crisi del PSOE e la politica di Rajoy sono come due palloni gonfiati. In Galizia e Vascongada sono riusciti ad ottenere l’auspicato riscatto, e vedremo come finirà col suo passaggio alla politica nazionale.

Il campo in cui nessuno supera la sinistra, è la cultura: un bastione da cui domina. Dicché la sinistra sarebbe la colta, mentre la destra analfabeta?

Ci sono nazioni in cui il peso culturale della sinistra è stato inportante, ma non nel caaso della Spagna. In realtà, in Spagna, la cultura reale è sempre stata di destra – Lope, Cervantes, quevede, unamuno, Ortega, Valle Inclan, Beroja, Benavente, eccetera. – e quando è stata di sinistra ha conservato elementi vagamente cristiani, come nel caso di Miguel Hernández o di Galdos, che oggi a molti potrebbero sembrare reazionari.

Adesso però controllano la televisione, il cinema e l’editoria.

Di fronte a questa situazione la sinistra a reagito, o appoggiandosi a coloro che non erano di sinistra -il caso più sfacciato, anche se non l’unico, è quello della Lorca – lodato esageratamente dai suoi – come Alberti – e allontanando dai canali culturali quelli che non sono d’accordo. Per questo è molto rivelatore il fatto che non si trovano in questo momento opere come quelle di Garcia Serrano, Foxa e tanti altri, o che estista un patto – non so se tacito – perché certe opere non siano presentate e certi autori non vengano pubblicati. La cosa più grave è che gruppi editoriali, si suppone non di sinistra, si prestino a questo vero genocidio culturale. (È la logica del politicamente corretto, bellezza! N. d t).

Parafrasando Lord Acton: Il nazionalismo assoluto corrompe assolutamente, comenel caso di Pujol, il 3%, eccetera?

Il pujolismo ha avuto effetti devastanti per la Spagna, e non è strano, prima di tutto perché fin dal principio ha manifestato la sua volontà di cambiare la Catalogna con l’appoggio del 30% della popolazione, il che iplica fin dal suo ingrasso, la fine della democrazia e l’intronizzazione del clientelismo, della corruzione e, secondo motivo, perché il suo modello, non solo non ha trovato resistenza, ma è stato copiato da tutti. Questo non sarebbe successo senza l’esempio vergognoso di Pujol.

Credee che Puigdemont otterrà il Catalogna exit, o si coprirà di ridicolo?

No, è impossibile che ci riesca, pero continua ad essere ridicolo, e da decenni, il nazionalismo catalano. I commenti in tal senso – per quanto riguarda il costo a carico del contribuente nell’intento di accattivarsi le coscienze – ci rivelano il disagio.

Crede davvero che qualcuno possa pensare che la Catalogna possa andare da sola da qualche parte?

Si, c’è gente che ci crede, così come c’è stato chi ha creduto alla superiorità della razza Ariana, e che l’URRSS era il paradiso del proletariato, in fin dei conti il totalitarismo privilegia sempre il sentimento alla riflessione, e non smette di essere significativo il fatto che Cador Rovira in una campagna elettorare edottasse un tema del nazismo. Votate col sentimento.

Secondo lei, euskera (la lingua basca), è una lingua primitiva?

Senza dubbio! Laa lingua basca ha strutture molto primitive che indicano uno stato psicologico e conoscitivo in cui l’essere umano non ha scoperto l’universale. Un fenomeno proprio delle lingue primitive, o, se lo preferisce, molto antiche.

Lei diceche il catalano è un dialetto della lingua provenzale.

Per quaqnto riguarda l’attuale catalano, direi che è solo la canonizzazione del dialetto di Brcellona per opera di Fabra, che allo stesso modo, è un dialetto provenzale! Fra i linguisti, eccetto in Catalogna, questa affermazione non ha senso. In fin dei conti, come ha indicato Américo Castro, il gran problema del catalanismo è far si che la storia sia come non è mai stata. Ad ogni modo, comne diceva Lenin: “I fatti sono testardi”, e una lingua che è parlata come lingua madre da 3milioni di persone non potrà mai compararsi con lo spagnolo (castigliano), che è parlato da circa 55milioni di persone.

Rifugiati o cavalli di Troia?

Diciamo che ci sono cavalli di Troia fra i rifugiati.

La Germania, complessata per le aggressioni di Colonia, è la locomotrice o il pugnale per l’Europa?

Ci piaccia o no, la Germania è la locomotrice economica dell’Europa, però ciò non vuol dire che lo sia anche per altri aspetti. Gli stessi tedeschi hanno cominciato a distribuire la fattura a fuesta politica delirante. I media spagnoli – che spesso sono caratterizzati da una sorprendente incomprensione di ciò che accade all’estero – si sono affrattati a qualificare come estrema destra, e anche come nazisti -, tutti coloro che hanno avuto la capacità di reagire di fronte al pericolo che, purtroppo, non vedo in Spagna.

Torneremo ad avere in Spagna, col concorso delle madrasse e le Università come quella Islamica di San Sebastian, i Muza e i Tarik?

Disgraziatamente, non è impossibile.

Come vede la spagna dall’altro lato dell’Oceano?

Con enorme preoccupazione. Da un lato, esiste un paese immenso, perché la Spagna non è tornata a recuperare il prestigio che ebbe con Aznar. Dall’altro, esiste però anche una crescente ripugnanza verso diversi atti di governo di Rajoy.

Per esempio …

Margallo, che ha mendicato a Cuba e perdonando ai Castro i debiti con la Spagna; la presenza, nella capitolazione del Presidente colombiano di fronte alle FARC; la politica economico-fiscale o la politica claudicante di fronte alla ideologia di genere; il pericolo di una terza elezione generale; la mancanza di energia di fronte al nazionalismo catalano, tutto ciò, assieme ad altri aspetti, diventa una macchia che toglie enorme prestigio alla Spagna. Naturalmente i media spagnoli possono nascondere o minimizzare questo fatto, però il giudizio di un alto dignitario europeo, a riguardo della Catalogna, affermava che ciò non succede in un paese normale, ma è generalizzato in America, ed è motivo di grande dolore per chi, come noi, hanno vissuto epoche migliori.

Parlando di Stati Uniti: Come mai lei ha tanto affetto per la Confederazione, forse perché è stato biografo di Lincoln? Da che parte stà?

Sono un grande ammiratore di Lincoln e ho un amore viscerale per il sud degli Stati Uniti, anche perché è il posto in cui vivo. Alle volte mi identifico di più nello Stato libero di Jones e nei suoi principi ideologici. Poco tempo fa su questo argomento è uscito un film il cui protagonista è Mattew McConaughey. Lo consiglio vivamente.

Trump o Hillary? E perché?

Non sento alcun entusiasmo per nessuno dei due. Hillery è la candidata del sistema e la sua vittoria significherebbe un nuovo impulso alla visione globalizzatrice, che mi causa una profonda inquietudine perché implicherebbe nuovi conflitti armati, alcuni di essi in Europa. Darebbe nuovo impulso anche al TTIP (Trattato per il libero commercio con l’Unione Europea), che costituisce una vera minaccia per la libertà dell’Europa. In termini di politica domestica, temo che implicherà una razionalizzazione di fenomeni come l’ideologia di genere. Può però dare un maggior impulso all’economia.

E Trump, è forse un candidato antisistema?

Trump intende la sua politica in chiave più amieicanista che globali sta e il suo trionfo potrebbe favorire una maggior distensione nella situazione mondiale, per il fatto di sistemare in primo luogo i problemi americani, e poi perché dice che non ha senso voler essere ancora la “polizia del mondo”. D’altronde è difficile che provochi più instabilità di quella creata da Bush e Obama. Per milioni di nordamericani la sua insistenza nel voler evitare la delocalizzazione delle imprese, di abbassare le imposte, di liberarsi da guerre esterne e di non volersi far travolgere dall’immigrazione, rimane molto atrattiva. Non possiamo comunque dimenticare che ha contro Wall Streat e la maggioranza dei media. Se vince le elezioni sarà una dimostrazione che l’establishment non può controllare tutto. (Bisognerà vedere poi se questa campagna unilaterale a favore di Hillary unita al continuo discredito per Trump, non porti la maggioranza degli elettori a favorire Trump. Famosaa eterogenesi dei fini” N d t).

Tornando alla Spagna, pensa che si troverà un rimedio o continuerà il duello a bastonate?

Penso che si potrebbe trovare, però vedo che non è diagnosticato correttamente, e che non viene applicato questo rimedio, ma si fa tutto il contrario.

Carmena è impegnata a vincere la guerra del 36 con i sassi della strada, invece che coi proiettli?

Carmena è un personaggio particolare che in una nazione normale racconterebbe le storie ai nipoti, e non governerebbe in maniera ridicola, per non dire malvagia, la più importante città della Spagna.

Perché hanno tolto la statua di Franco e non quella della Largo Caballero?

Perché non hanno appreso nulla, e inoltre si danno da fare per non imparare. È stato Felipe Gonzales, durante la transizione, a dire che non aveva senso abbattere la statua di franco, quando era rimasto al potere per quarant’anni, e nessuno lo ha scalzato.

Perché vanno a mettere una targa per i repubblicani che liberarono Parigi, però vogliono togliere i caduti della Divisione Azul?

Non mi pare un male il fatto che pongano una targa per i repubblicani che combatterono nell’esercito francese, però mi sembra assurdo che si voglia infamare coloro che lottarono in quello tedesco. Entrambi erano spagnoli, entrambi erano convinti dei loro ideali, e entrambi, nonostante che combattessero contro il totalitarismo, non erano entusiasti della democrazia. Erano forse democratici i comunisti spagnoli chesi erano fatti strumenti servili di Stalin?

Avremmo la democrazia in Spagna se non ci fosse stato il franchismo?

Certamente si, perché in fin dei conti siamo nel lato del mondo dove gli Stati Uniti sono la potenza egemonica. Come si sarebbe sviluppata? Probabilmente con lo stile italiano, con una Democrazia Criatiana che poteva solo vincere le elezioni, e con un Partito Comunista che poteva solo perderle, con l’incognita di sapere che sarebbe stato il nostro Berlusconi.

Mi dia qualche definizione su personaggi storici di cui si è occupato.

Isabella la cattolica.

Una donna eccezionale, essenziale per la riunificazione della Spagna. Il suo grande errore è stato quello collocareil suo regno sull’unità religiosa, e non sulla nazione. E continuiamo a pagarne le conseguenze.

José Antonio.

Un esempio tragico di fratricidio spagnolo, è passato dal conservatorismo al fascismo, per raggiungere qualcosa che si avvicinava alla maturità politica e allo spirito di conciliazione, poco prima della sua fucilazione.

Maometto.

L’uomo che passò dall’essere monoteista pacifico e monogamo in chiave di cristianesimo eretico, al convertirsi in uomo di stato, guerriero e poligamo, creando una nuova religione. Il primo non avrebbe cambiato la storia, mentre il secondo lo ottenne in maniera tragica.

Bin Laden.

Un integralista islamico che i torbidi maneggi della politica nordamericana, impegnata a distruggere l’URRSS, convertirono in un eroe dell’Afganistan, finché, dopo, il genio malefico sarebbe tornato nella sua ampolla.

Franco.

Il militare cattolico e conservatore che stabilizzò una nazione che stava crollando da prima della crisi del 1898. La creazione, durante la sua dittatura, di un’ampia classe media, è risultata essenziale per l’introduzione di una monarchia, che egli concepì al modo medievale, ma che si convertì in monarchia parlamentare.

Carrillo.

Un agente di Stalin, responsabile diretto del genocidio di Paracuellos, che, durante la transizione si adattò alla realtà e a quelli che si impegnano ad incensare qualcuno.

Concludo chiedendole: Che cosa le piace di più: scrivere o parlare ai “carciofi”?

Mi piace comunicare, e la forma è secondaria. Attualmente faccio molte conferenze in diversi paesi, con apparizioni nei programmi televisivi. Sono tutte attività che trovo molto piacevoli, come scrivere o dirigere programmi radiofonici.

Molti ascoltatori non conoscono il suo: “Correva l’anno …”, dei suo incontri radiofonici. Quale vorrebbe conservare?

Continuo a trasmettere il mio Corria el año …, e possono seguirmi sulla mia pagina web www.cesarvidal.com e in una dozzina di emittenti spagnole e di altri paesi. Con tutto ciò non getto via quest’epoca. È stata bella e ho la soddisfazione di aver combattuto il male, cercando di aiutare il bene. Tutto ciò però fa parte del passato.

Fonte: http://www.actuall.com/entrevista/democracia/cesar-vidal-la-ideologia-genero-seria-marginal-no-impuesta-forma-totalitaria/?mkt_tok=eyJpIjoiWW1NMlltTTFZMkV5TkdVeCIsInQiOiJoQnRlTUZydlBzV2ljQzh0MjZtK09iM3UrS2luMEM3aE1iU3FFWWpEXC9FZXRxK3hha2pCcnVRVmxpRHc4OXVCekE5S0lSaE9OaVVpT3liUVc1Rm1RVUVIQ1lzNUxOZDJTYzdtUzcxVjgrVkk9In0%3D

Traduzione di Claudio Forti

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