Censura o dittatura?

Articolo redatto da François Billot de Lochner – 23 settembre 2016

Purtroppo lo constatiamo tutti i giorni: il potere che ci governa si è abbondantemente appropriato di tutti i mezzi per dominare la popolazione in generale e ogni persona in particolare. In maniera globale, a parte le eccezioni, il Parlamento esegue i suoi ordini, il Consiglio Costituzionale e la Corte di Cassazione seguono fedelmente le sue raccomandazioni, il sistema mediatico gli si inchina, l’Educazione nazionale è del tutto sottomessa, i sindacati gli sono alleati, le grandi imprese sono conniventi, le autorità morali e religiose sono timorosamente silenziose. Eccetera. Il potere ne detiene con pugno di ferro tutte le leve.

Il Salone beige e Liberté Politique, protagonisti del mondo della resistenza, avevano deciso di organizzare, il prossimo 1° ottobre, un dibattito con l’intenzione di dare dei chiarimenti sulle prossime primarie dei repubblicani. Avevano accettato di intervenire conferenzieri di prim’ordine: Anne Coffinier sull’istruzione, Charles Beigberder sui problemi fiscali, Robert Ménard sulla sicurezza, Yvan Rioufol sull’islam, Guillaume de Thieulloy sulla libertà di espressione, Gabrielle Ciuzel sulla famiglia, Karim Ouchikh sulla sovranità, Charles Gave sull’economia, Gean-Paul Gourévitch sull’immigrazione. Nel primo pomeriggio di quel giorno avremmo dovuto svolgere una analisi obbiettiva, quasi scientifica, delle posizioni dei candidati Repubblicani in rapporto alle venti essenziali misure di correzione che avevamo loro sottoposto. Erano attesi circa 500 partecipanti, e tutto si sarebbe svolto in un grande anfiteatro del 17° arrondissement (distretto), di Parigi, che dipende dalla Sorbona. Era già tutto prenotato, pagato, organizzato. Il pomeriggio sarebbe stato bello e interessante.

Tutto ciò senza pensare al potere, alla sua amministrazione, alle sue manovre occulte e alla sua ideologia totalitaria. Una conferenza libera, organizzata per gente libera, che voleva riunire un pubblico libero? L’oscura macchina oppressiva si è messa in moto senza che noi lo sapessimo, e ha colpito con forza, annullando la prenotazione della sala nove giorni prima dell’avvenimento già deciso da diversi mesi. Avere tutte le leve del potere non è sufficiente per il potere in atto: bisogna perseguire tutte le libertà. La censura ha dunque colpito, e questo è un segno indiscutibile di una forma di dittatura.

Abbiamo emesso una mora all’Ufficiale Giudiziario, per mano dei nostri avvocati , al presidente della Sorbona, che evidentemente non ha cambiato parere. La dittatura sta al diritto come Giuseppe Stalin lo fu per il bene dei popoli. Fra qualche settimana seguiremo con interesse, fino in tribunale, il presidente della Sorbona, e possiamo fin d’ora che il dossier riguardante il presidente non gli sia molto favorevole.

Evidentemente avevano fatto tutto ciò per intimidirci. Il combattimento sarà duro e continuo. Infatti pensiamo di proporre molto presto un avvenimento in sostituzione di quello del 1° ottobre, dittatorialmente annullato.

François Billot de Lochner

Presidente della Fondazione de Service politique e di Liberté Politique

Fonte: http://www.libertepolitique.com/Actualite/Editorial/Censure-ou-dictature

Come possiamo vedere, anche in Francia, patria della liberté, hanno i loro grattacapi proprio per difendere la libertà!

Traduzione di Claudio Forti

Print Friendly, PDF & Email
Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

diciotto + 1 =