Attacco a Ratzinger

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Leggendo gli articoli sulla disinformazione al Sinodo, in specie quelli riguardanti la squadra di Andrea Tornielli, mi sovviene un bel libro, scritto  nel 2010 da Tornielli e Rodari: Attacco a Ratzinger. Riprenderlo in mano significa andare indietro di qualche secolo…quando “il vaticanista di successo” non stava nè con Enzo Bianchi, nè con Walter Kasper, ma, udite-udite, con Ratzinger. Che allora, però, era il pontefice regnante (il che, si sa, ha il suo fascino).

Per comodità riporto un brano di una recensione al libro, fatta da Massimo Introvigne:

In conclusione Rodari e Tornielli si chiedono se si possa parlare di un complotto contro il Papa, citando varie opinioni tra cui la mia in un’intervista che ho loro rilasciato specificatamente per questo volume. La loro conclusione è che ci siano in atto tre diversi attacchi a Benedetto XVI da parte di tre diversi nemici. Il primo è costituito dalla galassia di lobby laiciste, omosessuali, massoniche, femministe, delle case farmaceutiche che vendono prodotti abortivi, degli avvocati che chiedono risarcimenti miliardari per i casi di pedofilia. Questa galassia, troppo complessa perché si possa ritenere che risponda a una sola regia, dispone però grazie alle nuove tecnologie dell’informazione di un potere che nessun altro nemico della Chiesa ha avuto nell’intera storia umana e vede nel Papa il principale ostacolo alla costruzione di una universale dittatura del relativismo in cui Dio e i valori della vita e della famiglia non contano. Un ostacolo che dev’essere spazzato via a tutti i costi e con ogni mezzo.

Queste lobby hanno successo perché hanno arruolato un secondo nemico del Papa costituito dal progressismo cattolico e da quei cattolici e teologi – tra cui non pochi vescovi – i quali vedono la loro autorità e il loro potere nella Chiesa minacciato dallo smantellamento da parte di Benedetto XVI di quella interpretazione del Concilio in termini di discontinuità e di rottura con la Tradizione su cui hanno costruito per decenni carriere e fortune. Le interviste ai cattolici progressisti permettono ai media laicisti di rappresentare la loro propaganda non come anticattolica ma come sostegno  contro il Papa reazionario che vuole “abolire il Concilio”, cioè mettere in discussione il suo presunto “spirito”, dal momento che la lettera dei documenti conciliari dai giornalisti anticattolici non è neppure conosciuta e dai loro compagni di strada “cattolici adulti” è giudicata irrilevante… (http://www.cesnur.org/2010/mi-ratzinger.html).

Santi numi, viene da esclamare, leggendo tali affermazioni! Ma quale dei due vaticanisti ripeterebbe simili affermazioni, oggi? Sembra proprio che le lobby laiciste, abortiste, anti famiglia, siano sparite come fumo al vento; che i teologi progressisti siano diventati tutti agnellini; che gli unici cospiratori, i nemici della Chiesa, siano i “rigoristi” pro famiglia, farisei e legulei da strapazzo (come Caffarra, Pell, e qualche altro padre sinodale “conservatore”)!

Davvero si capisce poco; o meglio, si capisce qualcosa di più, rileggendo qui:

 

 

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