Un Big Bang: attento Mr Renzi

 

 

VOLANTINO (1)

Scrivo queste brevi note appena rientrato, con gli occhi ancora pieni dei fotogrammi

di una giornata che ha visto il fronte pro-family asfaltare ogni opposizione nei numeri e nel livello dei  contenuti. Ci vorranno settimane per analizzare compiutamente le implicazioni sulla società, la politica e la stessa Chiesa di un evento che ieri è esploso con la forza di un big bang.

Era cominciata sotto i peggiori auspici: 90 minuti prima dell’inizio della manifestazione sulle decine di migliaia di persone che già affollavano la piazza si è abbattuto un nubifragio di proporzioni bibliche. Alcuni si sono rifugiati sotto il loggiato della basilica, altri sono entrati cominciando a sgranare il rosario, in tanti hanno resistito rimanendo sul posto. Il timore che il maltempo potesse porre termine alla risposta che la gente comune ha voluto dare alle consorterie elitarie cucinate in oscuri laboratori ideologici è affiorata nelle menti di alcuni; come gli apostoli terrorizzati sulla nave in tempesta che implorano il Signore di destarsi, così tutti rivolgevano lo sguardo della preghiera al cielo: “Signore, svegliati”.

Uomini di poca fede! Scoccata l’ora stabilita, il cielo si è aperto, un sole piacevole ha finito di asciugare una folla che nel frattempo si era riversata nella piazza da tutta Italia. Poi, terminato l’ultimo messaggio sul palco, di nuovo giù il diluvio. Intelligenti pauca. Non si era mai vista una manifestazione di proporzioni oceaniche organizzata in appena diciotto giorni da un gruppo di laici, uomini e donne di buona volontà, a cui l’iniziatore del Cammino Neocatecumenale ha prestato la forza dirompente del suo movimento. Il tutto senza alcun impegno diretto delle gerarchie e quasi forzando la mano ad alcuni segmenti tardi a comprendere la libertà e l’incoraggiamento dato da Papa Francesco. Gandolfini, Amato, Pillon, madame Miriano, Adinolfi, Mantovano e Kiko (e chiedo perdono per i tanti che ingiustamente dimentico) sembravano a noi lì presenti i valorosi cavalieri evocati da Enrico V nell’imminenza della battaglia di Azincourt. No alla legge Cirinnà che riduce il matrimonio alla stamperia comunale delle emozioni, no alla legge Fedeli, che vuole sperperare il denaro pubblico per trasformare i nostri figli in lobotomizzati per ripetere il becero refrain del presidente americano più meritevole dell’oblio: love is love. Ed infine no al progetto di quello Scalfarotto che con sfrontatezza ha saputo definire “inaccettabile” la manifestazione pacifica e gioiosa del pensiero di così tanti cittadini, tutti colpevoli del reato e meritevoli delle pene detentive previste dal suo progetto di legge.

Attento mr. Renzi, le vittorie a man bassa stanno diventando un ricordo sempre più sbiadito. Fare insieme il moderato e il rivoluzionario dei costumi pescando a destra e a manca è un’operazione furbesca che sta arrivando al capolinea; torna sulla terra e deciditi, o i boa piumati, o i Vincenzo e Sarah Aquino, genitori quarantenni di 11 figli testimoni di quanti vivono sforzandosi di assicurare un futuro a questo paese. Fallo, o questo popolo ti darà la caccia nelle scuole, nelle piazze, nelle fabbriche, negli uffici ed in cabina elettorale. Se abbiamo fatto tutto questo in diciotto giorni, hai la più pallida idea di cosa siamo capaci di fare nei prossimi tre anni?

 

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