Dialogo immaginario ma non troppo

Questo è il breve resoconto di una conversazione poco immaginaria fra un credente in Dio e un “credente” nella scienza. Non che chi scrive tenga in scarso conto l’indagine scientifica , piuttosto l’ha sempre considerata ancella di domande molto più grandi.

Il mio interlocutore invece ha l’idea piuttosto comune negli ambienti che frequenta che la religione sia cosa per menti suggestionabili per “ spiriti” non ancora arresi all’incedere delle discipline razionali che molto oramai dicono del mondo e del suo funzionamento. Per quanto mi riguarda faccio notare che proprio questo solco fra il molto e il tutto rappresenta un primo terreno fertile in cui germina e fiorisce la fede. Ecco allora che “ lo scienziato”, lo chiamerò così per comprenderci meglio, si prodiga nell’elencare una serie di credenze cattoliche che proprio non gli van giù, si passa dal comportamento irrazionale di Abramo al dogma della trinità sino a sorridere della verginità di Maria e dell’assunzione. Ovviamente tutto questo non poteva che esser condito dal “sale e dal prezzemolo” di una serie di episodi di storia ecclesiastica, in primis “il caso”Galileo, per procedere poi, lancia in resta ad evidenziare le non poche ombre che hanno costellato la storia della Chiesa. Da parte mia non posso che notare come si tratti per l’appunto di ombre, spesso bellamente inventate sulla carta, dal tratto fantasioso di qualche zelante anticattolico. Ombre, momenti, nuvole, rispetto al rifulgere del sole o allo splendere delle stelle nel firmamento di una storia bimillenaria in cui, la Chiesa, ha dato un contributo determinante in tutti gli ambiti del sapere, liberando l’ uomo da un mondo altrimenti dominato da maghi, credenze fasulle, tirannia di divinità colme di vizi. Grazie al cristianesimo, grazie all’idea del Dio creatore, il dominio del fato si è ritirato in un angolo e la realtà è divenuta oggetto di studio, di scienza. Ma per convincersi di questo o ci si fida, o si deve studiare. Non che il mio interlocutore non sia un uomo di studio, piuttosto, come molte altre persone, il suo interesse per il sapere si è concentrato sul calcolo ritenendo che la ragione si esercitasse solo in questo ambito. E’ proprio a partire da queste considerazioni che lo “ scienziato” ha messo in discussione l’idea di dogma, da lui interpretata come una sorta di resa del pensiero alla forza di un’autorità costituita. A questo punto ho precisato che le cose stanno esattamente all’opposto di quanto egli afferma. Il dogma è “ un paracarro” che tiene il nostro passo dentro la strada, è un segnale stradale efficace nella misura in cui lo lasciamo alle nostre spalle per procedere oltre. Davanti al cartello che mi indica la direzione per Roma devo procedere, altrimenti nella città eterna non arriverò mai. A queste osservazioni lo“scienziato”risponde, si..si.., ma si tratta pur sempre di creazioni umane. Chiariamo bene questo punto, tutto ciò che noi affermiamo su Dio è sempre parola umana e come tale sempre una forma di “tradimento”della reale natura di Dio. Questo però non toglie il fatto che il dogma sia il prodotto di una ragione esercitata sino all’estremo della propria capacità di indagine. È proprio questo aspetto che avvicina la natura dell’origine dei dogmi al metodo proprio del procedere della scienza. Anche lo scienziato sa bene come ogni scoperta non possa che dirsi provvisoria, a tale riguardo basterebbe soffermarsi su due questioni, su due semplici domande, cos’è la vita? Cos’è la materia?Per tacere del mistero del cervello e del rapporto fra struttura materiale dello stesso e pensiero, capacità simbolica, astrazione. Ma fermiamo la nostra attenzione sulla materia, termine che ha dato orgogliosamente origine all’idea materialista della vita. La materia è vuoto, la materia è un mistero, fra il nucleo e gli elettroni esiste una distanza notevole.La mente indaga ma non afferra. Questo mistero forse non potrà mai essere svelato. A questo punto il mio interlocutore fa un’osservazione finale, si augura che se Dio esiste possa un giorno rivelargli questo mistero.

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