Da Ruoco a Osoro, passando per Canizares

ruoco osoroPapa Francesco ha accettato le dimissioni del settantasettenne Cardinale di Madrid Ruoco Varela, da venti anni arcivescovo della capitale spagnola. Il porporato è stato un grande oppositore del governo laicista di Zapatero e influente guida della Conferenza Episcopale iberica. I rumors volevano che a sostituirlo fosse il prefetto della Congregazione per il Culto Divino, Card. Canizarez Lovera, invece, quest’ultimo lascia Roma per Valencia la diocesi di S.E. Carlos Osoro. Che sarà il nuovo Arcivescovo di Madrid.

Osoro, 69 anni come Canizares, già vescovo di Orense e poi di Oviedo, era a Valencia dal 2009, per alcuni è il “Francesco di Spagna”, così come Canizares viene spesso indicato come il “piccolo Ratzinger”.

Ordinato sacerdote nel 1973, Osoro ha frequentato il seminario “per vocazioni tardive” e ha ottenuto la licenza in teologia e filosofia alla Università Pontificia di Salamanca.

Quando gli hanno chiesto se fosse catalogabile tra progressisti o conservatori lui ha risposto di non essere “nè l’uno, né l’altro”, ma di essere semplicemente “un uomo di Chiesa. Radicalmente, con tutte le conseguenze.” E’ un prelato molto attivo, estroverso. A Valencia ha dimostrato di avere buone doti di governo e la sua azione si è fatta sentire anche in termini di vocazioni, il seminario è andato in controtendenza con ingressi in costante crescita.

Se Canizares Lovera, l’ex prefetto al Culto Divino, è considerato liturgicamente un “ratzingeriano”, Osoro ha posizioni più sfumate in materia, posizioni che potremmo definire “equilibrate”. A proposito del rito extraordianario “non ho alcun problema”, ha dichiarato tempo fa il neo Arcivescovo di Madrid, “e non c’è bisogno di fare lotte per queste cose. (…) Se c’è un gruppo di cristiani che lo necessita non ho alcun problema. Però non si può farne una questione ideologica. Si tratta di accettare la dottrina della Chiesa che è capace di sedersi allo stesso tavolo con cristiani di diverse sensibilità”.

Autore di diversi libri, tra cui una biografia del Beato Manuel Gonzales (“il vescovo dei tabernacoli abbandonati”), Mons. Osoro ha scritto molti testi di carattere “pastorale”. Più volte ha sottolineato l’importante ruolo della famiglia e in particolare ha richiamato i padri a svolgere appieno il loro compito, in particolare di educatori della fede.

Nei rapporti con la politica molti vedono il campo in cui si dovrebbe misurare la vera differenza con il muscoloso approccio del Card. Ruoco, promotore di manifestazioni pubbliche in difesa dei “principi non negoziabili”. In una recente intervista Mons. Osoro ha però sottolineato che la sua convinzione è “quella di un uomo che crede fermamente che la Chiesa ha una presenza pubblica. La Chiesa non è per la sacrestia”. Vedremo, ma con ogni probabilità l’accento sarà diverso soprattutto nei modi.

E Canizares? Andrà a Valencia e sembra ben felice di andarsene da Roma. Al Culto Divino, la Congregazione di cui era prefetto per volere di Papa Ratzinger, non si sa ancora chi sarà il successore, anche perchè, nella “ristrutturazione” dei dicasteri vaticani, tutto potrebbe essere riportato alla situazione precedente al 1969. Quando Culto Divino e Cause dei Santi erano riunite nella Congregazione dei Riti.

E il Card. Ruoco Varela? Lascia dopo vent’anni importanti per la Chiesa spagnola, ma il suo sostituto non l’ha di certo suggerito lui.

 

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