Se un Bambino vale quanto un Ipad

dittatura (1)

di Vittorio Leo

Ha fatto parlare per giorni, suscitando opposte reazioni, la foto dei due gay che stringono tra le braccia un bambino appena nato. La Repubblica nel suo sito web titolava: “l’immagine che commuove il mondo”, peccato che a giudicare dalla maggior parte dei commenti dei lettori qualcosa sia andata storto per il quotidiano più “politicamente corretto” d’Italia . Non sfuggirà ai più attenti quello sguardo perso nel vuoto

della madre, o meglio della gestante, o meglio ancora della prestatrice d’opera. Già perché in realtà quella genetica,da cui sono stati prelevati gli ovociti, è un’altra e almeno di clamorose rivelazioni non sapremo mai chi è e che volto ha.
Ed è paradossale che nessuna femminista si sia alzata in piedi per denunciare come quella donna, che ha portato in grembo per nove mesi il bambino, che lo ha nutrito per tutta la gestazione, sia stata tagliata da gran parte delle foto che circolano sui media( tra cui ovviamente la solita Repubblica). Quasi ad essere un elemento fastidioso, che danneggia il quadretto idilliaco e terribilmente falso di quella pseudo famiglia. Si parla tanto di sfruttamento del corpo della donna: bene, non c’è peggiore mercificazione della donna di quella perpetrata nel caso in questione.
Non è semplice seguire questa rivoluzione antropologica che procede a passo spedito quasi a voler rendere certa fantascienza di un Aldous Huxley( 1894-1963) abbondantemente superata.
Dopo aver spezzato ogni legame sociale e culturale , era inevitabile che la furia ideologica e utopistica si abbattesse su ciò che restava ancora di integro: la natura umana.
E’ difficile comprendere, se non si accetta che ci sia l’opera di qualcosa di profondamente oscuro o profondamente folle, fate voi, come sia stato possibile che nel giro di manco mezzo secolo abbiamo ridotto l’uomo a res, a merce di scambio .
Ad un occhio attento agli accadimenti storici, sembra che le lancette siano state riportate indietro di millenni. Nuove forme di schiavitù che calpestano la dignità dell’uomo per un malinteso ed egoistico diritto alla felicità. E non mi venite a dire che due gay ricchi che affittano l’utero di una donna in difficoltà lo fanno per nobili sentimenti piuttosto che per puro egoismo e senso di appagamento. E’ tragico dover constatare che oggi il desiderio di un bambino venga equiparato ad un bene di consumo, quasi fosse un ipad di ultima generazione o uno smartphone.
Il pensiero cade subito a quel bambino che non sentirà mai il calore e l’amore della madre, a lui sarà negato di conoscere, negli anni dell’infanzia, quella complementarità che appartiene solo all’unione di un uomo e una donna. Malgrado i diktat e le pressioni delle lobby lgbt sulla comunità scientifica internazionale, decine di studi dimostrano come questa situazione crei gravi disagi durante lo sviluppo del bambino. Loren Marks ha studiato le 59 ricerche a favore dell’omogenitorialità citate dall’Apa per sostenere la tesi Lgbt scoprendo che non raggiungono i requisiti per essere considerate scientifiche. Mentre quello di Mark Regnerus, il più ampio (248 figli di omosessuali) e attendibile, perché svolto su adulti usciti di casa, dimostra che chi è stato allevato da due persone dello stesso sesso è dalle 25 alle 40 volte più svantaggiato dei suoi coetanei cresciuti in famiglie tradizionali.
Non esiste però solo un danno soggettivo del bambino in questa vicenda ma anche un più ampio danno oggettivo che colpisce l’intero corpo sociale, gravemente minato nel suo ordine naturale .
In un discorso memorabile rivolto al Parlamento Federale tedesco, Benedetto XVI ci spiegò come non esiste solo un’ecologia che ha a che fare con la tutela del creato: “esiste anche un’ecologia dell’uomo. Anche l’uomo possiede una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere. L’uomo non è soltanto una libertà che si crea da sé. L’uomo non crea se stesso. Egli è spirito e volontà, ma è anche natura, e la sua volontà è giusta quando egli rispetta la natura, la ascolta e quando accetta se stesso per quello che è, e che non si è creato da sé. Proprio così e soltanto così si realizza la vera libertà umana”.
Diventa difficile arginare quello che sembra un processo inarrestabile, alimentato da una macchina ideologica che ha raggiunto i vertici di tutti i paesi occidentali, creando un capillare clima intimidatorio, a tratti anche violento.
Siamo quasi ad un punto di non ritorno, ogni giorno cresce di dimensioni questa rivoluzione culturale che prende il nome di gender.
Ho visto politici, anche i più insospettabili, scendere a compromessi con l’innominabile lobby. Ho visto imprenditori,giornalisti, medici, avvocati fare dichiarazioni sensate per poi smentirle il giorno dopo per insopportabili pressioni.
Ho visto come centinaia di persone comuni si lascino manipolare da questo gigantesco politburo mediatico, dove se ti va bene sei un ignorante da rieducare se ti va male sei un minorato mentale da interdire. Ho visto psicologi e scienziati colpiti dalla “damnatio memoriae” per aver osato mettere in dubbio la suddetta ideologia. Eppure ho anche visto milioni di cittadini in Francia scendere in piazza per difendere ciò che l’uomo da tempo immemore ha di più caro, nel vergognoso silenzio dei media e della stampa europea “ufficiale”. Ho visto pure centinaia di piazze italiane occupate dalle veglie silenziose di comuni cittadini. Nessuno avrebbe scommesso sul crollo dell’impero comunista eppure accadde: così come successo per altri sistemi ideologici anche questo e’ destinato ad una inevitabile sconfitta. Bastino, per il momento, le parole profetiche di Gilbert K.Chesterton, vecchie di un secolo: ” Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.”

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