Le famiglie “arcobaleno” scrivono a Papa Francesco

Giuseppina La Delfa, fondatrice dell’associazione Famiglie Arcobaleno, ha scritto sull’Huffington Post di Lucia Annunziata una lettera aperta al Papa. Il signor Bergoglio, così viene chiamato il Santo Padre dalla docente universitaria, ha osato ribadire il diritto di ogni bambino a crescere in una famiglia con un papà e una mamma. Ed ecco quindi l’accusa mica tanto velata di ignoranza, bugiardaggine e di mancanza di rispetto nei confronti dei bambini. Non importa se i genitori siano omosessuali o eterosessuali, se siano uno, due o diciotto, dice la Nostra; l’importante è che i bambini crescano in un ambiente idoneo, dove ci siano supporto e attenzione. Come ha detto il sindaco di Trento in merito alla cosiddetta omogenitorialità, l’importante è che ci siano adulti significativi!
“Se questi sono dunque i criteri per cui un luogo è giudicato idoneo per la crescita di un bambino – dice provocatoriamente la redazione del sito UCCR – allora è facile replicare che anche l’orfanotrofio dev’essere ritenuto tale”.
In attesa che Papa Francesco venga ufficialmente accusato di omofobia, pubblichiamo la lettera in questione, non prima di aver ricordato che, come affermato da Adinolfi nel suo recente libro “Voglio la Mamma”, i bambini delle cosiddette famiglie “arcobaleno” non sono centomila come ripetutamente sostenuto dai media, ma solamente 110, mentre le famiglie iscritte alla associazione in questione sono poco più di 400.

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Gentile sig. Bergoglio

la sua posizione, riportata (con qualche approssimazione) dalla stampa, è una mera opinione che non trova riscontro da nessuna parte e nemmeno nel cosiddetto diritto “naturale” (che del resto è esso stesso una contraddizione in termini).

Un bambino non ha diritto “a crescere in una famiglia con un papà e una mamma”. Un bambino ha diritto a crescere in un ambiente idoneo al suo sviluppo, questo sì. Lo ripetono – per fortuna – tutti documenti a difesa e protezione dei minori!

La scienza – la psicologia, l’antropologia, la pedopsichiatria – e anche la sociologia e il diritto ormai, per non parlare dei tribunali, dicono tutti la stessa cosa: non importa chi siano i genitori, di quale sesso e di quale orientamento sessuale siano, non importa se siano uno, due o diciotto, importa una sola cosa: la responsabilità, la cura, la presenza, il porre limiti e fare coccole, in due parole: supporto e attenzione. È questo che conta, malgrado i tanti bugiardi che si arrampicano sugli specchi citando sempre gli stessi tre studi rinnegati dalle massime istituzioni scientifiche, e mai le migliaia di ricerche che dicono il contrario.

Importa sopra ogni cosa il rispetto. E secondo me, la prima forma di rispetto che i genitori dovrebbero dimostrare ai figli è lasciarli crescere liberi dalle superstizioni e dalle religioni. Il primo rispetto che uno stato laico e democratico dovrebbe dimostrare ai propri cittadini, è liberare la scuola pubblica della presenza di qualsiasi credenza metafisica, che sia religiosa o solo superstiziosa.

Un genitore, uno Stato, rispettosi dei propri figli in senso lato, hanno il dovere di dire loro la verità sulle religioni: che ne esistono tantissime, che ognuna predica di essere l’unica vera e che proprio per questa asserzione, toglie ogni serietà all’affermazione suddetta. Per rispetto della verità e rispetto dei cittadini, sia le religioni sia le dottrine degli atei e degli agnostici dovrebbero venire spiegate come un fenomeno storico. Infine si dovrebbe permettere ai propri figli, solo quando sono maggiorenni e qualora ne sentano la necessità, di accogliere e seguire una delle tante religioni esistenti.

Riempire il cervello dei bambini con storie da fantascienza e a volte dell’orrore, per giunta in seno alla scuola pubblica, è per me e tanti altri la dimostrazione che la Chiesa cattolica non ha a cuore il rispetto dei cittadini e ancor meno quello dei bambini, ma solo il suo interesse ad accaparrarsi al più presto la coscienza dei più piccoli e distruggerne ogni senso critico.

Questi sono i veri orrori della manipolazione educativa.

Per il resto la Chiesa, le Chiese, hanno sempre camminato mano nella mano con i potenti e le dittature. Perciò mi viene un po’ difficile accogliere la sua opinione senza sorridere.

Distinti saluti

Giuseppina La Delfa

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