San Giovanni Piamarta, apostolo della gioventù

Giovanni Piamarta nasce a Brescia nel 1841. Figlio di un povero barbiere, il ragazzo si manifesta fin da subito debole di salute, tanto che all’età di dodici anni il materassaio dal quale era a servizio lo manda in collina a rimettersi in forze. Qui, un prete premuroso lo instrada sulla via del sacerdozio e nel Natale del 1865 – all’età di 24 anni – Piamarta viene ordinato sacerdote.
Alcuni concittadini lo soprannominano “Don argento vivo”, per via del suo febbrile darsi da fare a favore dei ragazzi. Un impegno che giunge a concreta realizzazione il 3 dicembre del 1866, quando ha inizio, seppur con mezzi e numeri molto ridotti, la storia dell’Istituto degli Artigianelli, che ha come scopo quello di insegnare ai ragazzi un mestiere e di impartire loro una sana educazione.
Questa opera costò molto a Piamarta, tanto che i suoi amici dicevano che per fare quello che ha fatto lui bisognava essere o un santo o un matto. Quello che sosteneva il sacerdote nel suo agire quotidiano erano tuttavia le due-tre ore di orazione che egli faceva ogni giorno alle quattro del mattino.
Accanto all’opera con i ragazzi in città, Piamarta estende il suo operato anche in campagna, dove trova l’aiuto di don Giovanni Bonsignori.
Nel 1884, inoltre, Piamarta dà il via alla tipografia Queriniana, che diventa in breve anche libreria e poi editrice.
Nel 1900, infine, il santo fonda la Congregazione Religiosa “Santa Famiglia di Nazareth”, alla quale seguirà il ramo femminile delle “Umili Serve del Signore”.

Piamarta è morto nel 1913 ed è stato canonizzato il 21 ottobre del 2012.
La sua vita – fondata sulla concreta unione tra i due comandamenti di amare Dio e amare il prossimo – è riassumibile in due sole parole, come si può leggere sulla sua tomba: “Pietas et Labor”.

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