L’Italia ai rigori

Al di là di tanti schemi e tatticismi, il solo modo per uscire veramente da questa crisi è capire perché ci siamo finiti dentro. E’ chiedersi se davvero, come molti dicono, quella fossa ce la stanno scavando altri oppure anche una parte di noi, da qualche tempo, ha gettato la spugna; è dare un volto alle paure che ci circondano prima che siano loro, le paure, ad oscurare il nostro. Chiaro: se ora tutto precipita, non si salverà nessuno. Ma se invece adesso, tutti assieme, decidiamo di alzare la testa, la musica può ancora cambiare. Perché se alziamo la testa, anche se i supplementari ormai sono finiti, ce la possiamo giocare ai rigori. Che non sono solo la fase finale di una partita, ma anche l’unico momento in cui il successo di tutti dipende dal contributo di ognuno. E i rigori cominciano fra poco, anzi stanno iniziando proprio ora. E’ adesso che decide tutto quanto; non che quello accaduto sin qui non abbia importanza, ma i rigori arrivano ora. E arriva ora anche il momento di far vedere di che stoffa è fatta, la bandiera che sventola sui nostri tetti. Certo: stavolta è dura, ma ce la possiamo fare benissimo. Dopotutto, anche se Cassano e Gattuso sono fuori combattimento, rimaniamo pur sempre una grande squadra. Ed è arrivato il momento di ricordarlo a tutti.

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