A Milano c’erano vari candidati. Personalmente ho guardato con simpatia soprattutto a Luigi Amicone, provenienza Cl. Con pochissima simpatia a Maurizio Lupi, provenienza Cl.
La sorpresa è venuta da Matteo Forte, provenienza Cl: 2282 voti per lui nella lista di centrodestra «Milano Popolare Parisi Sindaco». “Forte, consigliere uscente, ha ottenuto oltre 700 voti in più del capolista Maurizio Lupi (ex ministro e ora capogruppo di Area Popolare alla Camera)”.
Ricordo Matteo da ragazzo: era uno di quelli appassionati anche alle battaglie sui principi non negoziabili.
Nel Pdl, quando la linea vincente era ormai quella Galan-Verdini-Bondi (i radicali di Forza Italia), Forte si oppose, insieme ad alcuni altri giovani. Era un “nano” di fronte ai giganti del partito.
Oggi Galan e Bondi sono scomparsi; Verdini fa i giochi che conosciamo (ma ancora per quanto, dopo il flop di domenica?).
Forte, che ricordo giovanissimo al Meeting di Rimini, sveglio, entuasiatsa, idealista, ha mantenuto un’ identità, dei principi, una visione politica, con coerenza e coraggio.
Ed è lì, ben davanti a chi, come Lupi, ha gestito la sua carriera politica in nome solo della carriera stessa. Di chi ha fatto della provieneinza cattolica una vuota etichetta, per attingere ad un serbatoio di voti. Che, si vede, è ormai vuoto.