Continua l’opera di disinformazione sul Sinodo

bonny

Sarà noioso, ma non si può fare a meno: il tentativo costante, da parte di una pattuglia di giornalisti cattolici, di imporre una lettura del Sinodo fuorviante merita risposte pedanti e puntuali. Su Vatican Indsider di oggi, Gianni Valente riprende a suonare la stessa campana, intervistando, guarda caso, un padre sinodale che appartiene sempre alla stessa fazione. Uno di quelli, per intenderci, che i padri sinodali chiamati al voto per il nuovo consiglio sinodale non hanno eletto, non trovandolo così rappresentativo come lo trova invece il giornalista Valente: mons. Johan Bonny, già collaboratore del cardinale Walter Kasper, vicino al cardinale Godfried Danneels, oggi alla guida della diocesi di Anversa (1)

Valente deve fare una premessa, vaga, ma, visto il personaggio intervistato, necessaria: su Bonny “circolano ritratti caricaturali, scritti da penne intinte al veleno. Eppure il suo bilancio del Sinodo non sembra tratteggiato da un pasdaran del relativismo teologico“.

Cosa dicono i presunti  ritratti caricaturali non si dice; è meglio non farlo; basta accreditare

l’ospite, prima di lasciargli la possibilità di esprimere il suo pensiero.

Se Valente avesse detto la verità, e cioè che che Bonny è uno strenuo avversario dell’enciclica Humanae vitae, che il Sinodo però non ha affatto cassato, e un difensore dei matrimoni gay, che il Sinodo non ha per nulla approvato, forse alcuni lettori avrebbero drizzato le antenne e si sarebbero chiesti: ma da dove viene questo Bonny? Forse dal paese che ha il record di chiese vuote, insieme alla Germania di Kasper? E’ davvero necessario preferire il belga e il tedesco, ai padri africani, o a quelli dell’Europa Orientale?

Valente presenta dunque con tratti molto amibgui il luminare, scelto con il lumicino, perchè trovarne di così arditi non è facile, e poi lo imbocca. Vediamo un  passaggio:

Hanno provato ad affossare il paragrafo sul discernimento dei divorziati risposati, nonostante non ci fosse nemmeno un riferimento esplicito alla riammissione ai sacramenti. A cosa miravano?

«Quelli che su quel punto non volevano lasciare la minima apertura erano convinti di “vincere”. Si sono detti: su quella formulazione non facciamo obiezioni preliminari, e poi al momento del voto voteremo contro. Volevano dare il segnale: di questo non vogliamo parlare più, nemmeno lontanamente. Ma hanno fatto male i calcoli. All’inizio erano certo più di ottanta. Vuol dire che, alla fine, alcuni hanno detto: adesso basta, andiamo avanti, verso la posizione pastorale condivisa. E questo cambiamento è maturato durante il Sinodo».

Notare l’incipit della domanda: “hanno provato...”. Chi ha provato? Il soggetto manca, quasi innominabile, ma il lettore è portato a pensare che coloro che hanno provato siano stati degli infiltrati, dei fuorilegge, dei sovversivi, degli extracomunitari entrati di soppiatto al Sinodo; insomma, una pattuglia di guastatori. No, caro lettore, Valente apostrofa così i moltissimi padri sinodali, vescovi e cardinali, decisi a rispettare Familiaris consortio di Giovanni Paolo II. Nel giusto, o errando? Valente ha già dato la sua riposta, nella domanda. E poi l’insinuazione: “A cosa miravano?“.

La risposta di Bonny è ancora più eloquente: sembra stia parlando di una partita di risiko, di una battaglia all’interno del Sinodo, in cui più di ottanta padri miravano a “vincere”! E in cui, invece, avrebbe vinto la fazione buona, la sua.

Un’altra perla, questa volta di Bonny, che cerca di svincolare quello che tutti i dati sociologici confermano, la correlazione tra secolarizzazione e crisi dei matrimoni:

Cosa l’ha convinta di meno, nella trattazione del tema dei matrimoni falliti?

«Alcuni hanno un modo meccanico di interpretare la diminuzione dei matrimoni e i fallimenti matrimoniali solo come effetto automatico della perdita di fede e della secolarizzazione. Dimenticando che divorziano anche tanti bravi cattolici, coinvolti nelle parrocchie e nei movimenti».

 

1) si noti: Bonny è parte della terna: Kasper-Danneels-Kasper, amatissima e intervistatissima dal quotidiano on line coordinato da Tornielli.

 

Per la campagna sinodale kasperiana di Gianni Valente:

https://www.libertaepersona.org/wordpress/2015/10/campane-kasperiane-gianni-valente-di-vatican-insider-2/

 

Per Bonny:

http://www.tempi.it/no-monsignore-quello-che-propone-non-e-cattolico-studenti-contro-il-vescovo-di-anversa-che-vuole-benedire-le-unioni-gay#.Vi5zYivbm70

http://www.espiritugay.com/obispo-johan-bonny-espera-reconocimiento-de-las-relaciones-gays/

 

 

 

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Autore: Francesco Agnoli

Laureato in Lettere classiche, insegna Filosofia e Storia presso i Licei di Trento, Storia della stampa e dell’editoria alla Trentino Art Academy. Collabora con UPRA, ateneo pontificio romano, sui temi della scienza. Scrive su Avvenire, Il Foglio, La Verità, l’Adige, Il Timone, La Nuova Bussola Quotidiano. Autore di numerosi saggi su storia, scienza e Fede, ha ricevuto nel 2013 il premio Una penna per la vita dalla facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione tra gli altri con la FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana). Annovera interviste a scienziati come  Federico Faggin, Enrico Bombieri, Piero Benvenuti. Segnaliamo l’ultima pubblicazione: L’anima c’è e si vede. 18 prove che l’uomo non è solo materia, ED. Il Timone, 2023. Ha una pagina youtube: https://www.youtube.com/channel/UC4keWMPfcFgyMAe3ke72HOw  

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