Trento, giovedì 12 marzo – “A scuola di gender”: confronto pubblico tra A. Bondolfi e M. Gandolfini

Volantino-Bondolfi_GandolfiniL’ideologia del gender, dal piano del dibattito, è ormai entrata a far parte della vita quotidiana di tutti i cittadini e di tutte le famiglie. E il luogo privilegiato, anche se non esclusivo, per la sua diffusione è la scuola pubblica di ogni ordine e grado.
Progetti di legge provinciali e statali, come il ddl Zanella-Civico e il ddl Fedeli, lo testimoniano in modo inconfutabile: i piani dell’offerta formativa delle scuole dovranno adottare insegnamenti interdisciplinari volti a “eliminare stereotipi, pregiudizi, costumi, tradizioni e altre pratiche socio-culturali fondati sulla impropria ‘identità costretta’ in ruoli già definiti delle persone in base al sesso di appartenenza”.
Alcuni studiosi – in accordo con Papa Francesco che la ha definita un’idea per colonizzare il popolo e cambiare la mentalità comune –  vedono in questa ideologia, nata negli anni Cinquanta ad opera del dott. John Money, lo strumento ideale per annullare il dato biologico della differenza sessuale e sostituirlo con una astratta equiparazione di tutti i possibili orientamenti. Un’arma politica, dicono, per diffondere il relativismo sessuale e promuovere la tendenza all’omosessualità. Altri studiosi, di contro, vedono in questa teoria un’opportunità per costruire una società più giusta e con diritti uguali per tutti, un mondo cioè dove le differenze si annullano per giungere a un pieno riconoscimento dei princìpi di eguaglianza e pari opportunità fra tutte le persone.
Altri ancora, infine, sostengono che la teoria gender non esiste e che essa sia una invenzione dei detrattori delle leggi per il contrasto delle cosiddette ‘discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale’.

All’interno di questo variegato panorama, il Coordinamento Famiglie Trentine promuove il dibattito pubblico “A scuola di gender“. L’intento è quello di offrire alla cittadinanza un momento di seria riflessione sulla teoria del gender, attraverso chiavi di lettura critiche e non ideologiche. Relatori della serata saranno il prof. Alberto Bondolfi, direttore del Centro per le Scienze Religiose della Fondazione FBK e il prof. Massimo Gandolfini, psichiatra e neuroscienziato.

L’appuntamento è fissato per giovedì 12 marzo 2015 alle ore 17.30 presso l’Aula Magna dell’Oratorio del Duomo, in via Madruzzo 45 a Trento.

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Alberto Bondolfi, nato a Giubiasco (Canton Ticino/Svizzera) nel 1946.  Professore di etica presso la Facoltà dell’Università di Losanna e l’Università di Ginevra, nel 2012 è diventato direttore del Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler a Trento. E’ attualmente membro del Comitato nazionale svizzero per la bioetica.

Massimo Gandolfini, nato a Roma il 31 agosto 1951, sposato, padre di sette figli e nonno di due nipotini. Psichiatra e Neuroscienziato, è professore di Neurochirurgia e direttore del Dipartimento di Neuroscienze della Fondazione Poliambulanza dell’Istituto Ospedaliero di Brescia. Membro della Commissione etica dell’Ordine dei Medici della Provincia di Brescia, è anche Consultore neurochirurgo della Sacra Congregazione per le Cause dei Santi presso la Santa Sede. È vicepresidente nazionale di Scienza & Vita e presidente nazionale dell’associazione VitaÈ.

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Autore: Libertà e Persona

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