Un Rosario per l’Italia

 

rosariodi don Marco B.

Brescia, città vivace e un po’ ingessata, provinciale e all’avanguardia, pudica e sfrontata, la città che si prepara a veder beatificato il suo Montini, ma intanto invita Kung l’eretico a discettare; la città che cdà i natali alle Sentinelle in Piedi, ma dove la Giunta vota iniziative gay-friendly a porte chiuse e ne diffonde gli esiti con due mesi di ritardo in barba a trasparenza, rappresentanza e spirito della democrazia. In questa città trascurata e promettente venerdì sera si è avviata una nuova iniziativa di piazza: Rosario per l’Italia.

Venerdì, 12 settembre, data in cui ricorre la memoria della decisiva battaglia tra le truppe del principe polacco Giovanni III Sobiesky e le armate islamiche, scontro in cui non tanto gli uomini, quanto la potente mano di Maria Ausiliatrice è stata mossa a soccorso della civiltà. Mi piacerebbe che questo fosse chiaro e precisato: Vienna, Lepanto, Poitiers non sono nostalgici ricordi di guerre sante e  massacri più o meno benedetti, sono tappe di gratitudine verso il Cielo, per la protezione accordata di volta in volta al Popolo di Dio, quel Popolo chiamato a testimoniare la Carità e la Pace che è Cristo, ed a subire la persecuzione fino alla fine dei tempi. Questo popolo di era in era, onde non lasciarsi travolgere dalla apostasia o dalla violenza, torna a rivolgersi a sua Madre, al sicuro aiuto che il Figlio stesso ci ha lasciato mentre pendeva in croce. Ora a Brescia, urbe di Arnaldo e dei Tovini, qualcuno ha deciso di riprovarci, con la tenacia grezza ma mirata tipica di queste zone, qualcuno ha deciso che è giunto nuovamente il momento di invocare Maria per risolvere un problema che non è fatto primariamente di tasse, scuole, partiti, arcobaleni e veglie in piedi, ma piuttosto di fede, di civiltà e di spirito.

Rosario per l’Italia raccoglie un appello, l’appello che più di un intellettuale cattolico ha promosso negli ultimi mesi: pregare la Madonna per la salvezza dell’Italia e degli italiani, disperando ormai di qualsiasi troppo corrotta risorsa umana; un invito che in fondo nasce dalle stesse promesse di Maria a Fatima e non solo. Già don Bosco, che dell’Ausiliatrice dei cristiani fu devoto senza pari, e tanti santi con lui ricordavano il potere di intercessione pressoché smisurato che si lega alla preghiera del santo Rosario. E allora ecco lo scorso venerdì un drappello pronto a sfidare pioggia e freddo per radunarsi di fronte al portone del Duomo cittadino, incurante degli schiamazzi della movida in piazza, a pregare Maria e pregarla per l’Italia. Disposti a semicerchio, anzi, a dirla tutta, disposti a file di tre come le schiere angeliche del Giotto nella Cappella degli Scrovegni, i cinquanta convenuti, gente coinvolta alla spicciolata tra bacheche virtuali e parrocchiali, popolo che sale dal basso, giovani e adulti di ambienti diversi ma di fede condivisa, si sono lasciati guidare in una recita calma e meditata, aderente alle indicazioni della Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae di san Giovanni Paolo II. Un lumino in mano, strappato dal vento; un’icona mariana verso cui rivolgersi; una lista di intenzioni preparate dagli organizzatori e annunciate dalla guida; la gioia di lucrare l’indulgenza plenaria per sé o per i propri defunti; un minuto di silenzio ad ogni mistero: Rosario per l’Italia non vuole essere una improvvisata né un gesto circoscritto, vuole essere invece una formula ben codificata, che possa diffondersi in tutta la Penisola secondo uno schema comune e facilmente riconoscibile, deve essere un impegno a promuovere simili preghiere nei nostri ambienti religiosi e domestici. Per questo le dedichiamo un articolo, vantando l’anteprima della notizia, ma soprattutto auspicando che possa essere un evento sempre più diffuso.

Fine della predica, sperando di avervi convinti, e di vedere presto in tutte le piazze e i cortili d’Italia i gruppi a semicerchio col lumino che si affidano alla Madonna, per strappare al Cielo quel soccorso invincibile, senza il quale è probabile che il nostro Paese non possa più farcela

Certo, mi direte, ma come si fa a promuovere Rosario per l’Italia? Su questo e sulle varie indicazioni tecniche ritorneremo a parlare fra pochissimi giorni, quando gli ideatori ci indirizzeranno al sito e a simili supporti. Per oggi basti esserci addentrati nello spirito della faccenda.

(fonte: http://www.campariedemaistre.com/2014/09/un-rosario-per-litalia.html)

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Autore: Libertà e Persona

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