Sì, questa volta non pubblichiamo un articolo. Ma vogliamo consegnarvi un prontuario, anzi un manifesto, diretto, immediato, politicamente scorretto e teologicamente preciso.
“Se qualcuno dirà che nel venerabile sacramento dell’Eucaristia (…) Cristo non è contenuto in ognuna delle due specie e in ognuna delle parti di ciascuna specie, sia anatema” (Decreto sulla Santissima Eucaristia).
Da questo assunto dogmatico, cari lettori, derivano degli elementi fondamentali per la nostra fede in Gesù Sacramentato:
1. È un dogma di fede che Cristo è realmente presente nell’Eucaristia e anche nei piccoli frammenti dell’ostia consacrata.
2. Se questi frammenti (proprio come l’ostia intera) vengono dispersi o calpestati, si commette un gravissimo sacrilegio. Significa calpestare Cristo. Perché non sono semplici “frammenti”. È proprio Gesù Cristo. È realmente Lui. Egli è presente intero sia nel tutto che nella piccola parte delle specie eucaristiche.
3. Se qualcuno riceve la Santa Comunione sulle mani, deve – ogni volta che si comunica – controllare che nessun frammento eucaristico sia rimasto tra le dita con le quali prende la particola e sul palmo della mano dove riceve la stessa.
Come anche chi la riceve sulla bocca deve aprirla bene, perché nulla vada perduto sulle proprie labbra o fuori di esse.
Non sono tecnicismi. Significa disporsi al meglio anche con il corpo per ricevere il Re dell’universo .
4. Cerchiamo di avere rispetto del Santissimo Sacramento. Non è necessario, ancora oggi, mettere l’Amuchina sulle mani e poi andarsi a comunicare con le mani piene di gel. Questo vale per sacerdoti e fedeli.
Il virus non è cattolico e non diventa all’improvviso più contagioso durante la Messa, giacchè tocchiamo tremila cose durante la giornata e non ci facciamo problemi. Perché per l’Eucaristia sí?
5. Un’altra mancanza da deplorare è quella di chi entra in Chiesa e viene a ricevere il Corpo di Cristo con abiti indecenti o con dei rossetti più vistosi di quelli di Valeria Marini. Gesù Cristo non ha bisogno di rossetti in faccia. Un po’ di rispetto, please…. anche per il povero ministro che deve distribuire la Comunione, che puntualmente si ritrova tutte le dita tinte di rosso.
6. La Santa Messa non è il ricordo dell’Ultima Cena.
La Santa Messa è il perpetuare sull’altare il Sacrificio di Cristo compiuto sulla croce. È renderlo presente. È offrirlo al Padre. Si fa memoria di quel sacrificio avendolo lí presente.
Quindi davanti al Signore bisogna avere massimo rispetto e adorazione. È un momento sacro.
Già prevedo che questo manifesto farà storcere il naso a molti “borghesi del pensiero teologico”, quelli delle “porte aperte”, quelli del “Rahner salvaci tu”. E farà anche ridere coloro che in realtà non credono o non hanno rispetto del Santissimo Sacramento.
Ma la verità va detta, a lode di Dio e per il beneficio delle anime. Ed è insindacabile, perché non la inventiamo o imponiamo noi, ma è dottrina immutabile, irreformabile e definitiva della santa Chiesa Cattolica.
Amen.