Martini, l’aborto e la vera carità

Attenzione: l’articolo contiene una foto di aborto, molto cruda. Chi fosse impressionabile, è pregato di non leggere.

Ritengo che vada rispettata ogni persona che, magari dopo molta riflessione e sofferenza, in questi casi estremi segue la sua coscienza, anche se si decide per qualcosa che io non mi sento di approvare“.

Questo il pronunciamento sibillino del defunto cardinal Martini sull’aborto citato nei giorni della sua dipartita, a prova della sua apertura e della sua bontà (insieme ai tanti silenzi e ai tanti gesti per prendere le distanze dai principi non negoziabili). Non ritornerei su questo argomento, per rispetto ad un defunto, se questa frase come tante altre in cui apriva ad eutanasia ecc. non fosse ormai il manifesto non solo dei nemici della Chiesa ma anche di tanti che si dicono cattolici.

Cosa si può notare in questa visione dell’aborto proposta da Martini, prendendo le distanze dalla posizione ufficiale della Chiesa? Anzitutto un fatto: Martini si è sempre voluto presentare come l’uomo del dialogo, l’uomo che non condanna, l’uomo di Chiesa buono… a differenza degli altri. Gli altri, dal papa a Ruini…, condannano, stigmatizzano, fulminano… perché sono personaggi cattivi, reazionari, oscurantisti… Io, Martini, sono diverso, voglio una Chiesa diversa….io non condanno, io capisco, io comprendo…

Vediamo prima allora, quale è la posizione della Chiesa. La Chiesa condanna, da sempre, l’aborto. Lo condanna perché è l’uccisione di una creatura umana, già formata, innocente, chiamata alla vita e perciò degna di rispetto. La Chiesa, condannando l’aborto, dimostra anche cosa sia la vera pietà: perché l’uccisione di un figlio è, anche per chi la realizza, la rinuncia al grande dono della vita; perché la donna che abortisce, come ormai è sempre più chiaro dagli studi medici, vivrà sempre come un dolore immenso questo suo gesto. L’aborto è contro il figlio, contro la madre ed il padre, contro la società.

Foto di aborto procurato

La condanna dell’aborto, va di pari passo con la necessità, proclamata dalla Chiesa, di aiutare le famiglie: la Chiesa ha creato gli orfanatrofi e i Centri Aiuto alla vita. Non si limita a predicare, ma va incontro ai bisogni. I teorici dell’aborto libero, dell’aborto come diritto, non hanno mai fatto nulla per aiutare le ragazze madri in difficoltà. Anzi, con la loro visione (“tanto c’è l’aborto”), hanno legittimato anche il disinteresse dello Stato dinnanzi alle maternità difficili!

Infine, la Chiesa, condannano l’atto dell’aborto, non giudica, non condanna, come vorrebbe far credere Martini, la persona, non le toglie il rispetto: il giudizio ultimo su di lei è infatti di Dio e di Dio solo.

Per questo ogni cattolico direbbe: “L’aborto è un abominevole delitto (Concilio Vaticano II, in accordo con secoli di Tradizione); uccide il figlio e la madre; danneggia la famiglia e la società; è sangue innocente versato; ogni coscienza retta lo rinnega; lo Stato dovrebbe impedirlo, e, nello stesso tempo, venire incontro a chi si trova in condizioni di difficoltà, per prevenire questa tragedia. Questo non è un giudizio sulla persona che abortisce, che anzi, va aiutata, dopo ciò che ha fatto, a rinascere”. Potrebbe poi dire: “non è questione di quello che ‘io mi sento o non mi sento’, come per Martini, perché io non sono nessuno. E’ questione di fatti: abortire è uccidere. Non è questione di ‘rispetto’, perché il rispetto è sempre dovuto, anche agli assassini di persone adulte. Lo Stato che mette in galera un criminale non significa che non lo rispetti: fa solo osservare la legge, senza la quale la società precipiterebbe nel caos”. E concluderebbe: “condannare l’aborto non è mancanza di carità, ma al contrario, è carità, perché la carità è legata alla verità. Un padre che sgrida il figlio perché si droga, non manca di carità, ma al contrario, lo ama. Così la Chiesa indica a tutti che il figlio è un dono, che la vita va rispettata, e così facendo insegna agli uomini l’amore (e a rifuggire l’odio e la tristezza della morte)”.

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11 pensieri riguardo “Martini, l’aborto e la vera carità”

  1. vi prego rimuovete la foto, oppure fate in modo che solo cliccando sopra si possa vedere e dopo previo avvertimento.

    grazie, sono sicuro che capirete il senso della mia richiesta.

  2. Comprendo benissimo i sentimenti di persone come rocco e alvaro, ma ritengo utile far vedere cosa è un aborto, o meglio Chi è questo essere abortito.
    Viviamo in una società dove i bambini non sanno da dove provenga il latte che bevono ogni mattina, se glielo chiedi ti rispondono dal centro commerciale.
    Poi divenuti adolescenti non si rendono conto della gravità di certe scelte e/o oppinioni.
    Far vedere la realtà e dire la verità, anche se dura, è sempre la cosa migliore da fare, ed è quello che un adolescente vuole sentirsi dire.
    Un adolescente, un ragazzo, delle favole, delle illusioni, delle sciocchezze non sa cosa farsene, magari le ascolta per divertirsi, ma quello che chiede, quello di cui ha bisogno è la realtà, la verità.
    Oggi c’è un gran bisogno di realtà, di verità, che ritengo sia necessario scuotere le coscienze anche usando queste immagini terribili.
    Difronte a questa immagine chi è quella testa di rapa che può continuare ad affermare che non si tratta di esseri umani?

  3. Leggendo diversi scritti di Martini e su Martini, mi sono accorto che molto spesso alcune sue frasi o affermazioni sono più o meno intenzionalmente decontestualizzate così che ognuno le interpreta come vuole. Prendete la frase citata in epigrafe all’articolo e rileggetela molto attentamente. Non potrebbe riferirsi solo e soltanto a quanto si dice a fine articolo sul rispetto dovuto agli assassini e quindi anche a chi abortisce, ferma e decisa restando la condanna dell’aborto in sé? Siamo sicuri che il cardinal Martini considerasse con tanto permissivismo un peccato mortale come questo? Io non so in che contesto sia stata detta questa frase di cui, così isolata, potremmo dire di tutto. Però mi riesce molto difficile credere anche alla poca ortodossia di quest’uomo di chiesa di cui in questi giorni tanto si parla.

  4. Martini non era un “disturbatore di coscienze”, per questo era così venerato dal mondo. Per lui il cardine non era il diritto divino ma la singola coscienza. Dio ci ama – si può sintetizzare così il suo pensiero – mi ama anche quando commetto un errore (non diceva quasi mai la parola “peccato”). È vero, Dio ci ama sempre. Eppure, pur continuando ad amare le anime dannate, le lascia all’inferno!

  5. Caro anonimo, che Martini abbia più volte contraddetto il magistero, con formule ambigue ma anche evidenti, è un fatto talmente assodato che non credo richieda particolari dimostrazioni. Rilegga l’articolo di Socci, legga l’ultima intervista di Martini, legga conversazioni a Gerusalemme, e nonostante il linguaggio fumoso, capirà che il Cardinale era un seminatore di dubbi. Infatti è in nome suo che i progressisti invitano la Chiesa ad un abbraccio mortale con la modernità. E che Martini flirtasse pericolosamente con la modernità è l’unico fatto su cui siamo tutti d’accordo. Quello che cambia è il giudizio su questo fatto. Quanto all’attenzione ed alla sensibilità per il dramma umano che sta dietro l’aborto, sappia che sono proprio coloro che cercano in ogni modo di dissauadere da donna da questo gesto i veri compassionevoli. Anzitutto perchè, salvando la vita del suo bambino, le evitano gravi sofferenze connesse all’avere abortito. In secondo luogo poichè il sostegno che le offrono è sempre duplice, materiale e morale, non limitandosi come invece fanno i pro choice, a generiche quanto vane manifestazioni di sensibilità.
    “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo”

  6. “nessuno può negare che la legge ha permesso di ridurre il numero complessivo degli aborti e di tenere sotto controllo quelli clandestini, evitando di mettere a rischio la vita delle donne esposte a gravi disastri come le perforazioni dell’utero fatte dalle ”mammane” per indurre l’aborto”
    Ma la vogliamo smettere di raccontare balle??? QUesta storia che la legge 194 abbia ridotto gli aborti è una menzogna pazzesca, per altro utilizzata in tutti i paesi per introdurre le leggi abortiste come spiega bene Nathanson.
    Se prima gli aborti erano clandestini non si può sapere quanti fossero, quindi come fai a dire che sono diminuiti? Seconda cosa: vogliono davvero far credere a un essere raziocinante che quando gli aborti erano proibiti, criticati socialmente, erano moltissimi, centinaia di migliaia e poi, quando vengono legalizzati, sovvenzionati e non più disapprovati socialmente diminuiscono drasticamente?? Non è che le balle ripetute 30 volte al giorno diventino verità, anche se qualche allocco che beve sciocchezze assurde ci può essere, pure tra i cattolici.

  7. Che l’aborto volontario sia, ad un’analisi razionale, la soppressione di un concepito appartenente alla specie umana e quindi, agli effetti della logica, un omicidio: sta venendo acquisito da sempre più persone, non necessariamente col dono della Fede. Ma che sempre più utilizzano pienamente il dono della Ragione, che è costituzionalmente orientato alla ricerca della verità.
    E cercare la verità, sul tema dell’aborto volontario legalizzato, conduce a puntare l’attenzione sull’abominevole legge 194, che in Italia rende legale ciò che è intrinsecamente (e senza bisogno di chiamare in causa la Fede) illegittimo.
    Da qui, il rendersi conto che l’impegno, ognuno secondo i propri mezzi, per riportare la legge laddove è il diritto (e non lo storto), e quindi per ottenere l’abolizione per via referendaria dell’abominevole 194: è imprescindibile per ogni uomo e donna di buona volontà e retta ragione.
    Premesso tutto questo, bisogna sempre tener presente che Dio ci può sorprendere in ogni momento, al di là di ogni più nostra rosea aspettativa: laddove Gli mostriamo di avere un minimo di buona volontà e di affidamento in Lui.
    Ed ecco la notizia bomba: nell’ospedale di Jesi non si fanno più aborti volontari (ergo: omicidi di bambini nelle pance delle loro mamme). Per un motivo molto semplice: i 10 ginecologi sono TUTTI obiettori, dopo l’andata in pensione dei tre ginecologi soppressori di concepiti.

    http://notiziedibioetica.blogspot.it/2012/09/i-medici-tutti-obiettori-jesi-sospesi.html

    Chi ha occhi per vedere ed orecchie per intendere, non mancherà di mettere in relazione questo fatto con l’inizio, a partire dal mese di marzo, in quella stessa città di Jesi: dell’Adorazione Eucaristica Perpetua.

    Sia benedetto il Nome del Signore.

  8. “audacter calumniare,semper aliquid haeret”: calunnia senza remore,qualcosa rimane sempre attaccato. Francis Bacon 1° barone Verulam.

  9. Alvaro, non credo che facciano sghignazzare il Corsera o Repubblica le divisioni sul Cardinal Martini, in quanto quei giornali hanno preso una posizione chiarissima: lode sperticata a Martini messo in contrapposizione al Papa e a quei cattolici che stanno al Catechismo e al Magistero. Non voglio alimentare divisioni, ma se Martini, con tutto il rispetto possibile per la sua figura, va oltre gli insegnamenti della Chiesa o dà insegnamenti o definizioni ambigue abbiamo il dovere di intervenire anche noi semplici cattolici, non possiamo osannare l’uomo di Chiesa sempre e comunque, qualunque cosa dica, altrimenti sì finiremmo in quel clericalismo di cui spesso veniamo accusati in maniera pretestuosa. Martini è stato un grande biblista, una figura di spessore, ma io che conosco il Catechismo non posso non rintracciare delle contraddizioni o della ambiguità in alcuni sui scritti rispetto al CCC e questo devo dirlo in coscienza al di là che ciò piaccia o no ai giornali laicisti.
    Un saluto

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