
Domenica 20 luglio, all’uscita dalla Santa Messa ...
Come ormai da consuetudine, lo psicologo e il politico si ritrovano a scambiare parole all’uscita della celebrazione, sotto il sole di mezza mattina. Due mondi apparentemente distanti — la cura dell’anima e la
cura della città — ma in realtà uniti da una ricerca comune: servire l’uomo là dove vive, soffre, spera.
Dalla Parola ascoltata nel Vangelo, che oggi ci interpella con forza, nasce un tema che emerge con chiarezza: come vivere il servizio nella propria vocazione, che sia terapeutica, educativa o politica? Come rispondere al bisogno profondo dell’uomo con umiltà e verità?
È da questa domanda che si apre il confronto tra i due: parole diverse, ma orientate verso lo stesso orizzonte: “ministero” e “mistero”
Le parole ministero e mistero condividono una radice fonetica simile ma si distinguono profondamente nel significato. Ministero deriva dal latino ministerium, che significa “servizio”, da minister, “servo”, opposto a magister, “colui che comanda”. A sua volta minister deriva da minus, “meno”: il ministro è, letteralmente, “colui che si fa meno”, che si mette sotto per servire. Il ministero, dunque, è l’agire di chi opera per il bene di un altro, in una posizione di umiltà e responsabilità.
Mistero deriva invece dal greco mystērion, che indicava originariamente una verità nascosta, un sapere iniziatico, riservato a chi era “ammesso” (dal verbo myein, chiudere gli occhi o la bocca, come segno di silenzio e reverenza). Nella tradizione cristiana, il mistero non è qualcosa di inspiegabile, ma qualcosa di infinito che ci supera e ci coinvolge: è la presenza viva di Dio nella storia (come nel mistero della fede).
Il ministero è il servizio reso nel mistero di un Dio che si dona. La vocazione al ministero (anche politico) si radica nel mistero dell’amore di Dio che si fa servo per l’uomo.
Ministero nella Bibbia: il Dio che serve
Nel Vangelo, Gesù rovescia la logica del potere umano e introduce una visione radicalmente nuova del servizio: «Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.» (Marco 10,43-45)
In questo passaggio, Gesù si presenta come ministro per eccellenza: colui che serve e dona. Il suo regno non è potere, ma servizio; non dominio, ma amore.
Anche nell’Antico Testamento, il servizio è la risposta dell’uomo alla chiamata di Dio. Mosè, Davide, i profeti sono chiamati servi del Signore. Non è un ruolo onorifico, ma una missione per il bene del popolo, spesso sofferta, a volte fraintesa, ma sempre orientata al bene comune.
La politica come ministero cristiano
In questa prospettiva, anche la politica, se vissuta come servizio, diventa un ministero, e partecipa del mistero dell’amore di Dio che si china sull’uomo.
San Paolo VI affermava: «La politica è la forma più alta di carità, perché è al servizio del bene comune.»
Questa affermazione, ripresa spesso da papa Francesco, esprime una visione profonda: la politica non è solo gestione del potere, ma vocazione all’amore sociale, alla costruzione della giustizia, alla promozione della dignità umana.
Papa Francesco scrive nell’enciclica Fratelli tutti: «La carità, che è il cuore della spiritualità cristiana, deve essere anche alla base di ogni azione politica: essa è carità sociale.» (Fratelli tutti, 180)
Il cristiano impegnato in politica non cerca il potere, ma si mette a disposizione: diventa ministero vivente nel mistero di un Dio che ama servendo.
Esempi di politici cristiani come ministri del bene comune
Nel corso della storia, vari testimoni cristiani hanno incarnato questa visione del ministero politico come servizio:
– Giorgio La Pira (1904–1977), Sindaco di Firenze, terziario domenicano, mistico della politica. La Pira considerava il suo ruolo politico come una vocazione a costruire la pace e la giustizia: «La politica è l’attività più nobile e più difficile dell’uomo. È vocazione di pace e di amore.»
– Robert Schuman (1886–1963), Padre fondatore dell’Unione Europea, cristiano convinto, ha promosso la riconciliazione tra le nazioni europee dopo la Seconda guerra mondiale. Diceva: «L’Europa sarà cristiana o non sarà.»
– Aldo Moro (1916–1978), Politico italiano, docente e uomo di fede. Profondamente ispirato dal Vangelo, visse il suo impegno come servizio al popolo e ricerca del bene comune, anche a costo della vita.
In coclusione e in riflessione possiamo dire che ministero, anche in politica, nasce da una spiritualità del servizio. Esso è il riflesso di un mistero più grande: il Dio che si fa servo.
Il ministro cristiano, nel cuore della polis, è chiamato a chinarsi come il Cristo nella lavanda dei piedi (Gv 13,14-15), per servire l’altro con umiltà e verità.
Solo così la politica potrà ritrovare la sua vocazione originaria: essere non dominio, ma diakonia, cioè, servizio reso nel nome dell’amore, all’interno del grande mistero dell’umanità redenta.
Mario Casillo, Politico
Pasquale Riccardi, Psicologo