Dal Diario Facebook del 14 Settembre 2024, Festa della Esaltazione della Croce
Oggi sarebbe bello essere ad Arezzo e poi andare alla Verna a “contemplare” le feste di questi giorni.
1. Ieri era la grande festa della Esaltazione della Croce
2. Oggi è il giorno di Maria ADDOLORATA
3. In questi giorni, giusto 800 anni fa, san Francesco ebbe il grande dono delle STIGMATE ALLA VERNA.
L’ ESALTAZIONE DELLA CROCE nell’Oriente ortodosso è una festa paragonata per importanza a quella della Pasqua ed è una delle dodici grandi festività dell’anno liturgico. Il 14 settembre del 320 d.C. Sant’Elena, regina madre di Costantino, ritrovò la croce di Cristo. Gli imperatori pagani dei due secoli precedenti, una volta distrutta Gerusalemme avevano edificato templi sopra i luoghi sacri degli ebrei. Uno solo era stato costruito in un’area cimiteriale. Siccome mai un ebreo si sarebbe recato a pregare in una zona funeraria, il luogo non poteva che essere, dunque, il punto principale di ritrovo per i cristiani, cioè il luogo dove essi si ritrovavano per fare memoria di Gesù. Traiano vi aveva fatto costruire il tempio di Venere, la dea dell’amore. Elena fece scavare proprio lì e ritrovò la croce di Colui che sta all’inizio di un più grande Amore. Fece quindi edificare le due basiliche che oggi sono un tutt’uno sul Golgota e sul vicino Santo Sepolcro. La “dedicazione” avvenne il 14 settembre del 335.
Piero della Francesca, ad Arezzo, racconta questa storia a puntate con anche il furto delle reliquie della vera croce da parte dei Persiani sassanidi del re Cosroe nel 614, e la successiva vittoria dell’imperatore cristiano Eraclio che riportò le reliquie a Costantinopoli nel 628.
Il ciclo d’affreschi di Piero incornicia la croce lignea del “Christus patiens” Re della gloria, stravolto dal dolore; alla Sua destra sta la Madonna addolorata e ai Suoi piedi Francesco stigmatizzato che bacia il chiodo da cui prorompe il sangue. Bacia, com-bacia.
Ecco: vorrei essere ad Arezzo, in San Francesco, a contemplare tutta questa bellezza non da turista ma da pellegrino, anch’io a “com-baciare”.