LA GRANDE IMPORTANZA DELLA MEDITAZIONE DELLA PASSIONE DI GESÙ nella vita del cristiano

Proponiamo questa semplice e profonda meditazione del Padre Serafino Lanzetta dei Frati Francescani dell’Immacolata pensata per la presente Quaresima.

Amare la Croce e il Crocifisso, dialogando con Lui, pone il credente

al di sopra di una semplice conoscenza razionale del Mistero. Lo apre a quell’intelletto d’amore che via via lo trasforma in un altro Cristo.

Spesso, la teologia spirituale contemporanea, disciplina teologica una volta definita come ascetico-mistica -espressione che meriterebbe adeguato approfondimento- ha espunto dal dibattito teologico e dai testi il tema dell’imitazione di Cristo, sostituendola con la Sequela, orecchiando erroneamente l’assunto di Dietrich Bonhoeffer che, invece, bene ed ampiamente spiega cosa sia l’imitazione e come, essendo la salvezza dell’uomo costata a Gesù “a caro prezzo”, simile strada aspetta anche chi lo seguirà.

La sequela, cioè, implica sia la crocifissione che l’imitazione: seguire Gesù portando la stessa croce. Con-morire con Lui per con-risorgere con Lui (cf Rm 6, 3-11; 2Tim 2, 8-13).

Padre Serafino Lanzetta qui medita il mistero del Crocifisso nella chiave francescana di San Bonaventura come anche di Sant’Alfonso Maria De Liguori.

“In questo tempo quaresimale siamo invitati a pregare di più e meglio. Fermarsi un po’ durante la nostra giornata, a volte così frenetica, per sostare in devota meditazione sulla Passione di Gesù è un santo esercizio spirituale, lodato da grandi Santi.

San Francesco d’Assisi aveva fatto della Passione il suo costante alimento, al punto che era divenuto quasi cieco per le lacrime sparse nel meditarvi. Pensiamo anche a Sant’Alfonso de Liguori, grande appassionato dell’amore a Gesù Cristo. Nel suo capolavoro, “La Pratica di amare Gesù Cristo”, il Santo napoletano scrive così: «Chi può negare che la divozione alla Passione di Gesù Cristo è la divozione di tutte le

divozioni la più utile, la più tenera, la più cara a Dio, quella che più consola i peccatori, quella che più infiamma l’anime amanti?». Mettiamoci alla scuola dei Santi e meditiamo anche noi sulla Passione di Nostro Signore. Tanti lumi di verità, tante spinte a mutar vita, tanti inviti ad essere santi, come Dio vuole, ci vengono solo da questa santa devozione.

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Autore: Marcello Giuliano

Nato a Brescia nel 1957, vive a Romano di Lombardia (BG). Dopo aver conseguito il Baccelierato in Teologia nel 1984 presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma e il Diploma di Educatore Professionale nel 2001, ha lavorato numerosi anni nel sociale. Insegnante di Religione Cattolica nella Scuola Primaria in Provincia e Diocesi di Bergamo, collabora ai cammini di discernimento per persone separate, divorziate, risposate ed è formatore per gli Insegnanti di religione Cattolica per conto della stessa Diocesi. Scrive sulle riviste online Libertà & Persona e Agorà Irc prevalentemente con articoli inerenti la lettura simbolica dell’arte ed il campo educativo. Per Mimep-Docete ha pubblicato Dalla vita alla fede, dalla fede alla vita. Camminando con le famiglie ferite (2017); In collaborazione con Padre Gianmarco Arrigoni, O. F. M. Conv., ha curato il libro Mio Signore e mio Dio! (Gv 20, 28). La forza del dolore salvifico. Percorsi nella Santità e nell’arte, (2020). Ancora con Padre Gianmarco Arrigoni O. F. M. Conv., Non è qui, è Risorto! Mimep-Docete, Marzo 2024.