La notte di Capodanno, ovvero la vigilia di Capodanno, è chiamata notte di San Silvestro. Infatti il giorno 31 dicembre è una data dedicata proprio al santo, nonché Papa Silvestro, 33° vescovo della città di Roma.
San Silvestro è dunque il traghettatore delle anime verso il Nuovo Anno
e con esso alla nuova vita.
Tuttavia la notte di San Silvestro, ereditando tradizioni anche non cristiane, viene da un lato vissuto come un esorcismo di tutte le afflizioni dell’anno, con il getto dalla finestra -dove ancora si faccia- di ciò che è vecchio e rotto, e soprattutto vissuto come ennesima occasione per dedicarsi a bisbocciate, cenoni e non di rado ad abitudini immorali, che, anziché preparare un nuovo anno di santità, inaugurano un nuovo anno dimentichi della Vita Nuova che Dio Dono, fino a compiere una vita anche di peccato, consapevoli o meno,
La Chiesa, in questa circostanza, come in alte solenni circostanze, canta l’Inno del Te Deum, inno di ringraziamento nel quale dalla Lode di Dio, dall’adorazione della sua invisibile Gloria, ricorda la Salvezza che viene da Cristo, vincitore della morte e Giudice della fine dei tempi, invoca il soccorso del suo sangue prezioso, chiede di essere custodita dal peccato esercitando la cristiana Speranza.
Il Papa Silvestro è stato un personaggio importante nella storia della cristianità, in quanto è sotto il suo pontificato che la Roma pagana lasciò il posto a quella cristiana.
INNO DEL TE DEUM
Testo latino Te Deum laudamus: te Dominum confitemur. Te aeternum patrem, omnis terra veneratur. Tibi omnes angeli, tibi caeli et universae potestates: tibi cherubim et seraphim, incessabili voce proclamant: “Sanctus, Sanctus, Sanctus Dominus Deus Sabaoth. Pleni sunt caeli et terra majestatis gloriae tuae.” Te gloriosus Apostolorum chorus, te prophetarum laudabilis numerus, te martyrum candidatus laudat exercitus. Te per orbem terrarum sancta confitetur Ecclesia, Patrem immensae maiestatis; venerandum tuum verum et unicum Filium; Sanctum quoque Paraclitum Spiritum. Tu rex gloriae, Christe. Tu Patris sempiternus es Filius. Tu, ad liberandum suscepturus hominem, non horruisti Virginis uterum. Tu, devicto mortis aculeo, aperuisti credentibus regna caelorum. Tu ad dexteram Dei sedes, in gloria Patris. Iudex crederis esse venturus. Te ergo quaesumus, tuis famulis subveni, quos pretioso sanguine redemisti. Aeterna fac cum sanctis tuis in gloria numerari. Salvum fac populum tuum, Domine, et benedic hereditati tuae. Et rege eos, et extolle illos usque in aeternum. Per singulos dies benedicimus te; et laudamus nomen tuum in saeculum, et in saeculum saeculi. Dignare, Domine, die isto sine peccato nos custodire. Miserere nostri, Domine, miserere nostri. Fiat misericordia tua, Domine, super nos, quemadmodum speravimus in te. In te, Domine, speravi: non confundar in aeternum. | Testo italiano Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore. O eterno Padre, tutta la terra ti adora. A te cantano gli angeli e tutte le potenze dei cieli: Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Ti acclama il coro degli apostoli e la candida schiera dei martiri; le voci dei profeti si uniscono nella lode; la santa Chiesa proclama la tua gloria, adora il tuo unico Figlio e lo Spirito Santo Paraclito. O Cristo, re della gloria, eterno Figlio del Padre, tu nascesti dalla Vergine Madre per la salvezza dell’uomo. Vincitore della morte, hai aperto ai credenti il regno dei cieli. Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi. Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo Sangue prezioso. Accoglici nella tua gloria nell’assemblea dei santi. Salva il tuo popolo, Signore, guida e proteggi i tuoi figli. Ogni giorno ti benediciamo, lodiamo il tuo nome per sempre. Degnati oggi, Signore, di custodirci senza peccato. Sia sempre con noi la tua misericordia: in te abbiamo sperato. Pietà di noi, Signore, pietà di noi. Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno. |