Il brano seguente è tratto da un articolo di Daniel Estulin autore di un famoso best-seller tradotto in 50 lingue: “Il Club Bildergberg. La storia segreta dei padroni del mondo” (Arianna editrice, 2009). La data dell’articolo è 17 giugno 2011 esattamente 5 giorni dopo l’incontro annuale del gruppo Bilderberg tenutosi a St. Moritz (CH), ovviamente a porte chiuse e ben protetti. L’articolo vuol fornire un resoconto dell’incontro.
Italiani presenti: John Elkann (Fiat), Mario Monti, Franco Bernbè (Telecom), Giulio Tremonti e Paolo Scaroni (Eni)
“Se vivessimo in un mondo reale, i titoli dei giornali che meglio descrivono la situazione finanziaria odierna dovrebbero recitare: “La fine è vicina. Siamo nel mezzo di un collasso finanziario dell’economia.” Il problema dei manager finanziari di alto livello del Bilderberg è quello di posticipare i default più a lungo possibile per poi effettuare i salvataggi, lasciando ai governi (gli elettori) la patata bollente e subentrando nelle obbligazioni dei debitori insolventi. Con la stragrande maggioranza della popolazione che si oppone a tutto questo, il trucco è quello di aggirare le politiche democratiche.
E come è nelle intenzioni del Bilderberg, le politiche economiche devono essere trasferite dalle istituzioni democraticamente elette ai pianificatori finanziari, rendendo così l’economia interamente dipendente da essi, con il debito pubblico che crea un enorme mercato “libero dal rischio” per i prestiti gravati dagli interessi. (…)
Questo è il modo in cui l’oligarchia finanziaria rimpiazza le democrazie. Il ruolo della Banca Centrale Europea, del FMI, della Banca Mondiale, della Banca dei Regolamenti Internazionali, della Federal Reserve e di altre agenzie finanziarie che tralascio è stato quello di assicurarsi che i banchieri venissero ben pagati.
Il problema con la situazione attuale è che il mondo è guidato dal sistema monetario, non dai sistemi nazionali del credito. Se hai le idee chiare, non vorrai di certo un sistema monetario che governi il mondo. Vorrai che esistano Stati-nazione sovrani che abbiano i loro sistemi creditizi, basati sulla propria moneta. L’aspetto determinante è che la possibilità della creazione del credito produttivo e non inflattivo, cosa chiaramente stabilita dalla Costituzione degli Stati Uniti, è stata esclusa dal Trattato di Maastricht in modo da determinare le politiche finanziarie ed economiche.”
Estulin con il suo lavoro colpisce questa organizzazione proprio dove fa più male: la priva della segretezza, della discrezione e dell’ombra di cui si è sempre servita e di cui necessita per attuare i suoi piani.
La prova di ciò ce la fornisce lo stesso autore con la frase che fa da intestazione a "Il Club Bilderberg": «Nel 1996 cercarono di uccidermi, nel 1998 di sequestrarmi, nel 1999 di corrompermi, nel 2000 di arrestarmi e l’anno dopo mi offrirono un assegno in bianco se avessi taciuto una volta per tutte”.