Viktor Frankl, ben prima di essere imprigionato nei lager nazisti per tre anni, aveva iniziato ad aiutare gratuitamente giovani che avevano tentato il suicidio, o a rischio di suicidio, in quell’ Austria che già conosceva l’oppressione della dittatura.
Nella prigionia, segnata da stenti, e soprattutto dal dolore legato alla morte
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