Assaggi n. 42: Il Cavallo Rosso

…[Michele] sentì nascere anche dentro di sé un’improvvisa voglia d’amore fisico, voglia ch’è sempre pronta a insorgere nei giovani, anche in lui – nonostante la sua severità morale – dotato com’era di esuberante vitalità e di fantasia. Gli venne in mente la ragazza dell’isba… la incontrava più volte al giorno.
“Ehi, un momento” s’impose subito; quella ragazza non era per lui, era destinata a un altro. E lui non doveva partecipare in nessun modo al disordine: “Perché comincia proprio da qui il guasto che si estende poi a tutto il creato e lo trasforma in una bolgia… Proprio da qui comincia.”
Era anche una questione di correttezza verso la propria futura moglie. Già. Chissà dov’era in questo momento – cerco di prospettarsi, sempre passeggiando davanti all’isba – la donna che sarebbe stata la compagna della sua vita. Chissà che viso aveva… Con ogni probabilità doveva essere molto giovane, quasi certamente lui non l’aveva mai vista. A meno che… Gli venne a un tratto incontro nella fantasia la figura acerba e stranamente sorridente di Almina, la sorella quindicenne di Ambrogio.

Eugenio Corti, Il Cavallo Rosso

Credo in Dio non capisco gli atei

Giovanni Allevi (musicista) ha raccontato la sua fede di cattolico mite e risoluto al mensile Jesus. “Sono un peccatore perché non riesco a essere un praticante assiduo come vorrei. Credo in Dio, sono credente. Penso che chiunque svolga un’attività artistica non può non esserlo: la musica e l’arte ti portano sull’orlo di una realtà trascendente. Io sono giunto lì, sull’orlo. Per me l’ateismo è inconcepibile”.

Ernest Hello e il Mistero.

(da: L’Uomo, di E. Hello) Si confondono due parole che invece di esprimere due simili, esprimono due contrari. Ecco queste due parole la cui confusione distrugge la luce: La prima è l’ Incomprensibile.
La seconda è l’ Inintelligibile.
L’ Incomprensibile è al di sopra dell’ Intelligenza; 1’inintelligibile è al di sotto dell’ Intelligenza. L’incomprensibile è il Mistero.
L’inintelligibile è l’Assurdo.
L’incomprensibile, troppo grande per noi non può entrare interamente nella nostra Intelligenza, a causa della dimensione, e sopratutto, se parliamo dell’infinito, perchè ha sorpassato ogni dimensione.
 L’inintelligibile, al contrario, non può entrare nel nostro Spirito, perchè il nostro Spirito è troppo grande, cioè troppo vero per lui. L’ inintelligibile non può essere inteso da noi, perché è senza Verità, e il nostra Spirito è fatto per intendere la Verità, almeno in una certa misura. La nostra Intelligenza è una forza che si applica all’ Essere. Quando si tratta dell’ Essere assoluto, immenso, infinito, la vocazione della nostra Intelligenza è una abdicazione sublime, che, lungi d’essere una morte, una restrizione, una diminuzione, è, al contrario, l’Atto più fecondo, più attivo, più vivo, più sovrano che essa possa fare.
L’intelligenza è una forza che si esercita sopra un certo dominio.
Sotto questo dominio, essa non ha nulla da fare, ed ecco l’inintelligibile.
Sopra, ella urta contro un Dominio, è il Dominio riservato, ed ecco l’Incomprensibile.
 L’ Incomprensibile è la cosa che non si abbraccia.
L’ Inintelligibile è la cosa nella quale non si può leggere. L’ etimologia di queste due parole stabilisce superiormente la loro differenza.
L’incomprensibile, è quello di cui nessuno fa il giro (non comprendere).
L’ inintelligibile è quello che non presenta alla sguardo dello Spirito nessun carattere (Non legere intus). L’uomo che si rivolta contro l’Incomprensibile cade abitualmente nell’ Inintelligibile: è questo un castigo che non manca quasi mai.
L’intelligenza che s’impenna davanti all’ Incomprensibile, riceve la punizione e l’umiliazione di piegare e di curvare sotto l’inintelligibile.
Colui che rifiuta il Mistero cade nella Superstizione.
Ora, la Superstizione è ostile allo Spirito e lo fa morire. Il Mistero è l’amico dell’intelligenza: la nutre e la mantiene. L’esalta in luogo di schiacciarla. Mentre la Superstizione la schiaccia invece d’ esaltarla. L’Incomprensibile, è il Mistero; sta al di là dell’intelligenza.
L’ Inintelligibile è il Non-senso; sta al di qua. Nei domini dell’inintelligibile, è l’oggetto che viene meno all’intelligenza.
Nei domini dell’Incomprensibile, è l’Intelligenza che viene meno al suo oggetto. L’uomo non cammina sempre nella pianura, dove la sua Intelligenza vede chiaro e Io conduce tranquillamente. Talora inclina verso gli abissi dell’inintelligibile, talora si eleva verso le montagne dell’ Incomprensibile.
 L’ Ebbrezza gli apre l’abisso dove l’ Intelligenza lo perde. L’Estasi gli apre la montagna dove l’intelligenza abdica nella sua gloria. Il Mistero risponde a uno dei bisogni più profondi della natura umana, il bisogno d ‘Adorazione.
L’uomo non adora ciò che comprende completamente, ed ha ragione, perché ciò che comprende completamente non è l’Infinito, e l’Adorazione cerca l’infinito come la Bussola cerca il Polo.
L’uomo ha sete di Mistero perchè ha sete d’Infinito. E questa sete d’Infinito che spinge le anime superiori sulla strada che non ha fine. Esse vanno alla scoperta, con la sublime certezza di non scoprire mai tutto.
L’oggetto della ricerca essendo infinito, eccede sempre qualunque scoperta. Aumenta la sete al tempo stesso che la soddisfa. “Nè fame, nè sazietà! ,, esclama Sant’Agostino, e aggiunge: “ Io non so con qual nome chiamare questo stato che desidero; ma Dio può soddisfare coloro che non possono neppure più esprimersi, purché credano e sperino!”. Sant’Agostino ha ragione.
Nè fame! Nè sazietà! Ecco appunto il desiderio dell’uomo. S’egli comprendesse tutto, avrebbe la sazietà.
Se non comprendesse nulla avrebbe la fame. La Verità, che talora solleva e talora abbassa i veli, lo protegge dalla fame, con la Rivelazione, e dalla sazietà col Mistero.
Elia sulla cima dell’Horel vide la Tempesta, il Terremoto e la Folgore. Ma, quando passò il soffio leggero, Elia si velò la testa col suo manto; aveva riconosciuto l’approssimarsi del Signore: il Mistero era là. I Serafini che apparvero a Isaia davanti al trono del Signore, si velavano la faccia con le loro ali.
Avevano sei ali; le loro sei ali si dividevano le funzioni di trasportarli e di velarli. Il loro volo e il loro velo avevano lo stesso agente, lo stesso strumento, delle ali, dovunque ali, sempre ali. Il volo ne impiegava due; il velo ne impiegava quattro. Le ali che li esaltavano negli abissi della Luce, li proteggevano anche. I veli che sono delle ali sono veli gloriosi come il volo che li accompagna.
Per volare e per velarsi, essi avevano bisogno di ali, e non avevano bisogno d’altro…

Assaggi n. 38: Gandhi

1) “Mi sembra chiaro come la luce del giorno che l’aborto è un crimine”;
2) “La politica serve la religione.
La politica senza la religione è una trappola per gli esseri umani”.

(affermazioni di Gandhi recentemente riprese da Antonio Socci su Libero. Incredibile che un personaggio come il “Mahatma” abbia potuto diventare un santino dei progressisti… i quali dopo essere rimasti orfani di Marx e di Lenin non sanno più che pesci pigliare!)

Assaggi n. 37: La comunione sulla mano e il battesimo rimandato sono una manna per il Demonio. La testimonianza di una ex satanista

“L’indicazione della chiesa dove andare me la suggeriva la Dottoressa, perchè evidentemente avevano studiato le situazioni delle Messe e verificato le possibilità tramite accurati sopralluoghi. Per esempio occorreva sapere chi fosse il celebrante a un determinato orario: alcuni sacerdoti erano più attenti nel rispettare le norme vaticane di controllare che chi si comunica ingoi immediatamente l’ostia, altri erano meno rigorosi, oppure non avevano una buona vista.
La Dottoressa mi aveva consegnato un aggeggio da mettere in bocca quando mi mettevo in fila per la comunione. C’era un’apertura per far uscire la lingua e poi, spingendo la lingua verso l’interno, scattava un meccanismo che avvolgeva l’ostia con una pellicola di plastica, proteggendola dalla saliva. In realtà questo strumento l’ho utilizzato in rari casi, perché di preti puntigliosi ne ho trovati davvero pochi. La quasi totalità delle volte mi appoggiavano l’ostia sulla mano come fosse stata la moneta di un juke-box e poi via con il successivo nella fila, senza curarsi di cosa ne facessi.
Per le sette sataniche il permesso ai fedeli di ricevere la comunione sulla mano ha rappresentato davvero un punto di svolta. Per quello che ho saputo in seguito, l’approvazione di questo provvedimento è stata molto travagliata all’interno della Chiesa. Paolo VI, accogliendo il parere della maggioranza dei vescovi consultati, nel 1969 si era pronunciato a favore della comunione sulla lingua. Aveva concesso libertà d’azione per la comunione sulla mano sotanto alle Conferenze episcopali delle nazioni dove questo uso si era già sviluppato, che sostanzialmente erano l’Olanda e il Belgio. In Italia la questione fu più volte proposta, ma aveva trovato una ferma opposizione, capeggiata dall’arcivescovo genovese Giuseppe Siri.
Lo scenario che mi è stato descritto da un esperto è che – pochi giorni dopo la morte del cardinale Siri, avvenuta il 2 maggio 1989 – si tenne la consueta assemblea generale annuale dei vescovi italiani (15-19 maggio 1989). Con un solo voto di scarto, e approfittando dell’assenza di molti vescovi, venne approvata una delibera con cui si stabiliva la possibilità anche nelle diocesi italiane di distribuire l’eucaristia sulla mano. L’innovazione fu introdotta nelle chiese a partire dal 3 dicembre 1989 e da quel momento il furto delle particole fu un gioco da ragazzi. Oggi mi capita spesso di pensare che, se i cattolici credessero nella reale presenza di Gesù Cristo nell’ostia consacrata come ci credono i satanisti, il mondo sarebbe certamente molto più evangelizzato.
(…)
Un passo del Vangelo dice: I figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce (Luca 16,8). Io ho effettivamente potuto sperimentarlo, perché mi sono resa conto che c’è un sottile lavoro culturale che viene instillato a poco a poco nelle menti delle persone e che contrasta con le verità del cristianesimo, inducendo tanta gente in errore. Un messaggio sotto traccia, che prospetta la libertà di fare ciò che si vuole come unico criterio d’azione.
Un esempio che ho già presentato è quello della comunione sulla mano. Un altro è relativo al battesimo, riguardo al quale oggi si va diffondendo la convinzione che non debba essere somministrato ai neonati: saranno loro, una volta cresciuti, a decidere se battezzarsi o no.
In realtà per i satanisti va di lusso quando trovano qualcuno che non è battezzato, perché i demoni riescono a entrare in lui senza alcuna opposizione. Per di più, seppi all’epoca che che facevano parte della setta anche alcuni ginecoogi e ostetriche che lavoravano in ospedale e praticavano la consacrazione a Satana di tutti i neonati nel momento in cui venivano alla luce. Nessuno dei presenti in sala parto se ne accorgeva, poiché la formula veniva pronunciata mentalmente e non c’era bisogno di gesti o riti particolari.
Tutti gli esorcisti esperti possono testimoniare di averne avuto qualche esempio. Io stessa ho visto il caso di un bambino che, a soli quattro anni d’età, parlava benissimo varie lingue, non dormiva per niente e aveva una forza sovrumana. Lo accompagnai, insieme con i genitori, da un neuropsichiatra infantile che gli fece diverse visite ed esami, senza venire a capo di nulla. Una sera chiamai padre Raffaele, che gli fece un esorcismo al telefono: dapprima si scatenò la fine del mondo, dopodiché il bambino si calmò. E venni a scoprire che non era stato battezzato e che molto probabilmente gli era stata fatta una consacrazione demonica in ospedale”.

da “Michela” (pseudonimo di una donna reale, ex satanista convertita), Fuggita da Satana. La mia lotta per scappare dall’Inferno, Piemme 2007

Lavoro, un capo come Gesù? Lo vuole un impiegato su tre

Carisma, capacità di motivazione, fiducia nel team, il ‘segreto del suo successo’. A seguire nella top ten dei leader storici, ideali manager in ufficio, Gandhi e poi Che Guevara. Al quinto posto la prima donna: Cleopatra
Le qualità del capo ideale? Carisma, capacità di motivazione, fiducia nel team. E un mix di umiltà e fermezza, unite a una certa visione del futuro. Un po’ come Gesù, insomma, che secondo un terzo degli impiegati italiani, è il modello ideale di capo anche sul lavoro. Meglio di condottieri, leader politici e militari, che, da John Fitzgerald Kennedy a Napoleone, da Giulio Cesare a Garibaldi, cedono il passo nella top ten dei leader storici. Al secondo posto il profeta della non violenza Gandhi, che batte il rivoluzionario Che Guevara.
E’ quanto emerge da un’indagine condotta da Accor Services, società che si occupa di soluzioni innovative per coniugare benessere e produttività in azienda (dai famosi Ticket Restaurant ai Compliments fino al maggiordomo in ufficio) nell’ambito di un’iniziativa chiamata ”Il segreto del successo”, che ha coinvolto oltre 20.000 dipendenti italiani, maschi e femmine, appartenenti a settori aziendali differenti, per eleggere il capo ideale.
A sorpresa, Gesù ha letteralmente sbaragliato gli avversari, raccogliendo ben il 35% delle preferenze (in pratica una su tre) e distaccando notevolmente il secondo posto di Gandhi, fermo al 22,2%, e il terzo di Che Guevara (9,1%). Insomma tre diversi tipi di rivoluzionari guidano la classifica dei leader più amati. Insomma, anche in ufficio Gesù è senza dubbio il capo ideale. Curiosamente, nella classifica stilata da Accor Services non figura nessun guru dell’economia o del mondo delle imprese, e scarseggiano anche i leader politici veri e propri. Non solo: il ruolo di capo, ancora oggi sembra essere appannaggio maschile, tanto è vero che ben 7 tra i 10 dei nomi più votati appartengono a uomini, mentre solo tre sono le donne.
Ma quali sono gli altri leader ideali? Al quarto posto di questa particolare top ten c’è Giulio Cesare, decisamente distante dai primi tre col 5,8% di preferenze, che supera di un soffio la prima donna in classifica che, guarda caso, è proprio la sua contemporanea Cleopatra (al quinto posto col 5%) di pochissimo davanti a J.F. Kennedy (4,9%) al sesto posto. Il presidente americano è il primo e unico politico a comparire tra i primi 10. Napoleone si accontenta del settimo posto (4,4%), Giovanna d’Arco, seconda donna in classifica, dell’ottavo (3,2%) e il generale Giuseppe Garibaldi del nono (3%). Sotto la soglia di sbarramento la terza donna più votata: si tratta della regina Elisabetta I (1,5%), favorita forse dalle fattezze cinematografiche di Kate Blanchett.
Milano, 3 feb. (Adnkronos)

Assaggi n. 34: Eliot e i Magi

…Considerate
questo: ci trascinammo per tutta quella strada
per una Nascita o per una Morte? Vi fu una Nascita, certo,
ne avemmo prova e non avemmo dubbio. Avevo visto nascita e morte,
ma le avevo pensate differenti; per noi questa Nascita fu
come un’aspra ed amara sofferenza, la nostra morte.
Tornammo ai nostri luoghi, ai nostri regni,
ma ormai non più tranquilli, nelle antiche leggi,
fra un popolo straniero ch’è rimasto aggrappato ai propri idoli.

T.S. Eliot, Il viaggio dei Magi