ABORTO: GLI USA CONTINUANO AD ESSERE DIVISI

Foto Americans United

Tutto il mondo pro-life aveva festeggiato quando, a luglio di quest’anno, una delle prime decisioni del Presidente degli USA Donald Trump fu quella di firmare il cosiddetto “One Big Beautiful Bill Act” (BBB), un ampio pacchetto di tasse e spese che prevedeva il divieto, per un anno, di destinare i soldi delle tasse federali al Medicaid e quindi ad enti che praticano aborti per motivi diversi da stupro, incesto o presunte minacce alla vita della madre.


Fu un duro colpo alla oramai famosa organizzazione abortiva Planned Parenthood, la quale oggi, secondo quanto riportato dal Times, conta circa 200 sedi in tutto il Paese, che che rischiano la chiusura a causa di mancanza di fondi.

Foto ProVita e Famiglia

Tuttavia, nel rapporto annuale dello scorso anno Planned Parenthood ha rivelato che le sue affiliate in tutto il paese hanno incassato ben 699,3 milioni di dollari in rimborsi e sovvenzioni governative per “servizi sanitari”, che corrispondono al 39% delle sue entrate totali durante quel periodo, eseguendo nel contempo 392.715 aborti. Tutto questo a discapito delle procedure non abortive, come i pap test e gli screening per il cancro, che invece hanno continuato a diminuire in percentuale, come si rileva consultando i dati riguardanti il fatturato complessivo.
Ricordiamo che le attività di Planned Parenthood sono sempre state sponsorizzate dalla sinistra americana, i democratici pro choice che tanto si sono sbracciati per i cosiddetti “diritti delle donne”.

Foto Jacobin Italia


Ed ecco infatti che arriva la loro controffensiva rispetto a quanto siglato dal Tycoon americano: sono già sette gli Stati che si sono impegnati ad aumentare i finanziamenti dei contribuenti, incluso lo Stato di New York, che ha annunciato, secondo una notizia del New York Times di settimana scorsa, l’intenzione di donare 35 milioni di dollari a Planned Parenthood per coprire i costi esistenti che normalmente sarebbero stati fatturati a Medicaid, estendendo così la copertura fino al 2026.

Gli Stati a trazione “democratica” che si sono già impegnati a coprire “completamente” i fondi persi da Planned Parenthood sono quindi:
Washington, Hawaii, New Mexico, Colorado, Massachusetts, Newp Jersey e New York.

Anche lo Stato della California ha annunciato un ulteriore stanziamento di 140 milioni di dollari a Planned Parenthood, anche se tale somma non riuscirà a risanare completamente le perdite nelle casse di questa organizzazione abortiva.

Foto Washington State Nurses Association

Negli USA l’aborto rimane quindi un tema centrale, attuale e divisivo e, dopo l’annullamento della sentenza Roe vs. Wade (la nota sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti d’America del 1973 considerata una pietra miliare nella giurisprudenza statunitense sull’aborto) queste organizzazioni possono “solo” far affidamento ai cospicui finanziamenti dei contribuenti per continuare le loro attività.

Foto Catholic Standard

Nella Lettera Enciclica Evangelium Vitae di San Giovanni Paolo II leggiamo:
«Tutto ciò che è contro la vita stessa, come ogni specie di omicidio, il genocidio, l’aborto, l’eutanasia e lo stesso suicidio volontario; tutto ciò che viola l’integrità della persona umana, come le mutilazioni, le torture inflitte al corpo e alla mente, gli sforzi per violentare l’intimo dello spirito; tutto ciò che offende la dignità umana, come le condizioni infraumane di vita, le incarcerazioni arbitrarie, le deportazioni, la schiavitù, la prostituzione, il mercato delle donne e dei giovani, o ancora le ignominiose condizioni di lavoro con le quali i lavoratori sono trattati come semplici strumenti di guadagno, e non come persone libere e responsabili; tutte queste cose, e altre simili, sono certamente vergognose e, mentre guastano la civiltà umana, inquinano coloro che così si comportano ancor più che non quelli che le subiscono; e ledono grandemente l’onore del Creatore».

Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.

Autore: Gian Piero Bonfanti

Nato nel 1968, vive a Monza, è sposato ed ha due figli. Componente del direttivo del movimento fondato dall’avv. Gianfranco Amato Nova Civilitas, è da anni attivo sui media e sul territorio per la difesa e la promozione dell’identità cristiana e dei principi non negoziabili. È stato ospitato in vari programmi radiofonici. Ha collaborato per diversi anni con InFormazione Cattolica, redigendo articoli ed editoriali. Per Flamingo Edizioni è coautore di due pubblicazioni curate dal prof. Matteo Orlando: Polis: Per la libertà sociale e politica e Trilogia delle verità scomode.