Riceviamo dalle Sentinelle in Piedi questo comunicato stampa. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza a coloro che si espongono su un tema così delicato.
Per la Redazione, Gian Piero Bonfanti.
LE SENTINELLE SI ALZANO IN PIEDI IN ALTRE DIECI CITTÀ PER DIRE NO AL DDL SUL SUICIDIO ASSISTITO
Dopo Roma, Genova, Busto Arsizio e Fossano le Sentinelle in
Piedi si preparano a vegliare dalla Lombardia alla Toscana
passando per la Liguria, l’Emilia, il Veneto e il Friuli.
A dare il via alla nuova mobilitazione per dire no al testo che
aprirebbe la porta alla morte di stato nel nostro ordinamento
giuridico è stata la veglia dello scorso 13 ottobre a Roma a cui sono
seguite Genova, Busto Arsizio e Fossano.
«Difendere la vita non è un gesto politico, è un atto di verità –
hanno dichiarato i portavoce nelle rispettive piazze – perché una
società che elimina i suoi elementi più fragili smette di riconoscere
la propria umanità. Alla Corte Costituzionale diciamo che non c’è
alcun vuoto normativo, al Parlamento diciamo che non c’è alcun
obbligo di legiferare, a Deputati e Senatori chiediamo di resistere
alla pressione indebita della Corte; sono i cittadini che vi hanno
eletto, e a loro dovete rispondere, al Governo diciamo: non
intestatevi questa legge mortifera, che sancirà il suicidio di una
società dove già da tempo non si nasce più»
PER QUESTO LE SENTINELLE TORNANO AD ALZARSI IN PIEDI
–Brescia, sabato 25 ottobre in Piazza del Foro, ore 16.00
–Piacenza, sabato 25 ottobre in piazza Cavalli, ore 16.00
–Imperia, domenica 26 ottobre in piazza Bixio (spianata di
Oneglia), ore 16.30
–Cremona, domenica 26 ottobre in Piazza Duomo, ore 17.00
–Milano, domenica 26 ottobre, Piazza Duomo (lato Palazzo
Reale), ore 17.00
–Padova, domenica 26 ottobre, Piazza Eremitani, ore 15.30
–Trieste, sabato 8 novembre, Piazza Unità d’Italia, ore 16.30
–Monza, sabato 8 novembre, Piazza Roma (Arengario), ore 16.00
–Crema, sabato 8 novembre, Piazza Duomo, ore 16.00
–Arezzo, sabato 15 novembre, Piazzetta San Michele, ore 17.00
MOLTE PIAZZE SI STANNO ORGANIZZANDO
Presto arriveranno le date di Verona, Rimini, Bologna, Trento,
Torino, Bergamo e molte altre, perché il popolo che si oppone al
testo che introduce nel nostro ordinamento giuridico la
“non punibilità” per chi agevola il suicidio di un’altra persona è pronto
ad alzarsi in piedi in tutta Italia.
Il Parlamento da mesi sta lavorando a dare esecuzione a quanto
chiesto più volte e con insistenza dalla Corte Costituzionale che nel
2019, con la sentenza 242, ha già depenalizzato questa pratica nel
caso in cui la persona che chiede la morte sia affetta da patologia
irreversibile, abbia sofferenze ritenute intollerabili, sia tenuta in
vita da“trattamenti di sostegno vitale” e sia pienamente cosciente,
discutendo una legge desinata a fare il famoso forellino nella diga.
Ribadiamo che quando si apre una breccia nel principio
dell’inviolabilità della vita, sancito dalla Costituzione, non ci si
ferma mai alla soglia: si scivola dentro inesorabilmente, come
dimostra quello che accade in altri Paesi. Ciò che veniva presentato
come “caso eccezionale” in cui esercitare “pietà”, diventa
procedura, e il suicidio diventa quindi una opzione socialmente
accettabile per far fronte alla sofferenza.
Invece sappiamo che il dolore può essere controllato con cure
palliative adeguate, e che per il dolore della psiche e per quello
esistenziale la migliore terapia è una rete per accompagnare e
curare. Ogni richiesta di morte è un grido di abbandono a cui uno
stato che si definisce civile non può rispondere con una siringa
ammantata di finta “libertà”.
In questo contesto non è possibile pensare di frenare la deriva
con una legge improntata sul cosiddetto “male minore”,
perché nessun male può essere accettato quando si parla di
tutela della vita e soprattutto perché non sarebbe affatto “minore”, ma sarebbe la fisiologica prosecuzione del famoso piano inclinato.
PER QUESTO LE SENTINELLE SI ALZANO ANCORA UNA VOLTA IN PIEDI
Vegliamo in silenzio, in risposta al rumore del mondo.
Leggendo un libro, per non piegarci agli slogan vuoti che
vorrebbero convincerci che scegliere di morire è una libertà e
consentirlo per legge un gesto d’amore e di civiltà. In piazza, perché vogliamo dare visibilità pubblica al popolo che
non considera un ammalato un peso, anche quando la sua patologia
è inguaribile, e non considera in nessun caso buona la soppressione
di una vita umana.
Ad un metro di distanza l’uno dall’altro, perché ciascuno è
responsabile di un metro quadrato, un pezzettino di realtà, e
soprattutto è in rete con tutti gli altri, unico vero antidoto al
dolore vissuto in solitudine.
La vita è inviolabile sempre, anche quando faticosa ed è preziosa anche nella sofferenza.
Il cuore dell’uomo è troppo grande per cedere alle menzogne
del potere.
Sito: Sentinelle in Piedi – Il cuore dell’uomo è troppo grande per cedere alle menzogne del potere
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Comunicato 04/2025 – 22 Ottobre 2025




