Scienziati dunque credenti

La terza edizione di un saggio in cui si dimostra che la scienza non sarebbe potuta nascere davvero senza il I comandamento, e cioè la distinzione tra Creatore e natura; distinzione che ha permesso 1) la nascita del concetto di legge naturale (al posto di quello di entità naturali divinizzate); 2 la fine della adorazione degli elementi naturali, come il Sole, la Luna ecc 3 la graduale emarginazione del pensiero magico ed astrologico, proprio di

tutto il mondo antico, che impediva la nascita di un pensiero davvero razionale.

Solo quando la natura è stata vista come sottomessa alla Legge divina e all’ uomo- imago Dei, scienza e tecnica hanno spiccato il volo.

L’ origine di tutto è dunque nello sguardo nuovo sul Creato, evidente nel pensiero dei monaci ( padri della farmacopea, dell’ idraulica, della sismologia, della genetica…. Lo stesso Galilei studiò presso i vallombrosani ), nella nascita delle università, nella creazione di macchine ( il Medioevo è l’ epoca dei mulini ad acqua, a vento…)… Vi si raccontano anche le origini di anatomia, astronomia, elettricismo, biologia, genetica, astrofisica … con particolare riguardo al pensiero religioso di Copernico, Boyle, Redi, Newton, Keplero, Pascal, Spallanzani, Galvani, Volta, Secchi, Lemaitre, Mendel…

Si mette in luce come il pensiero greco senza il contributo ebraico- biblico, sarebbe rimasto fermo al geocentrismo, agli oroscopi, alla quinta essenza….

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