Rilanciamo la testimonianza del Dr. Torti, che ha seguito con l’équipe medica Papa Francesco in tutta la sua malattia.
Un uomo si conosce da come muore. Lo è per i santi, come lo è stato per
tanti nostri cari, e lo è anche per i pontefici.
Offerta, preghiera e ripetute attenzioni per il prossimo, e per gli stessi medici e infermieri, hanno caratterizzato i gesti di Papa Francesco che hanno lasciato in loro un segno profondo.
Per la Redazione, Marcello Giuliano
“Dal Gemelli l’infettivologo Carlo Torti: Francesco ha dato a noi la cura dei legami”
(Da Vatican News del 23 Aprile 2025)
Ai media vaticani la testimonianza del direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’équipe medica che ha avuto in cura Francesco durante il ricovero al Policlinico: “È stato capace di cementare il nostro gruppo, una vera guida, in diverse occasioni ci ha regalato i Rosari dalla Terra Santa perché sempre preoccupato dei bisogni degli altri, non solo della propria integrità fisica. Fino alla fine, ha voluto buttare il cuore oltre l’ostacolo del suo respiro verso il respiro del mondo”
Antonella Palermo – Città del Vaticano
Un vero “polmone” per un mondo lacerato, un “respiro” largo per guardare oltre i ristretti confini delle proprie individualità. Questo è stato Papa Francesco, fino alla fine, e ancor più [QUI l’articolo e la testimonianza intere].