Il 7 Maggio inizierá il Conclave per eleggere il 267esimo Papa della storia della Chiesa.
Diciamo le cose come stanno.
In modo chiaro.
Molti nomi che leggete come “papabili” sono scritti dai giornali per vendere i titoli e nulla di più. Questo è normale e non preoccupa.
Ciò che preoccupa, invece, è vedere, anche tra “credenti”, le discussioni trash da salotto sul prossimo Papa, come se stessimo parlando di Sanremo, di XFactor o di Amici di Maria De Filippi.
Il Conclave non è un’assemblea condominiale, non è un’elezione parlamentare, non è questione di classi politiche.
Il Conclave lo si prepara con uno strumento essenziale, fondamentale e imprescindibile: la preghiera.
Se siete cattolici, anziché discutere su chi vi piace e chi non vi piace, tacete, offrite tutto al Signore per amore della Chiesa e pregate tanto.
Cerchiamo di non essere né mercenari né parassiti nella Chiesa di Dio. Non facciamo politica sullo Spirito Santo.
Non ricordate quando Papa Francesco ci diceva: “non stiamo in un Parlamento, dobbiamo lasciare agire lo Spirito?” Questo insegnamento lo abbiamo dimenticato?
Questo momento storico della Chiesa è cruciale e fondamentale, e non per le questioni sociali, ambientali o politiche, ma perché qui si sta parlando del Vicario di Gesù Cristo.
Il Papa non è colui che deve fare ciò che io spero. Non è il capo di una ONG.
Il primo compito del Papa è confermare nella fede.
Questo dobbiamo capirlo bene, altrimenti, come i discepoli di Emmaus, rimarremo delusi dalle nostre stesse false aspettative.
Il Successore di Pietro (più che di Francesco) non deve essere di nostro gradimento e non deve rispettare i nostri diktat: “deve seguire Francesco” “ora non si può tornare indietro dall’ agenda di Francesco”. “Ora la Chiesa deve fare così….”.
No, questa è violenza gratuita, è abuso sul corpo vergine e mistico della Chiesa. È dire al Signore: “fai ciò che ti dirò” anziché fare noi ciò che Lui ci dirà.
L’infallibilitá di un Papa, come anche la sua “bravura” non riguarda la sua “agenda di riforma” di governo, che può essere buona o cattiva, efficace o inefficace.
Un Papa è sempre un frammento di un’intera storia bimillenaria.
Lo Spirito Santo toglie e dá, svuota e riempie, permette le storture e le riaddrizza.
La Chiesa non è nostra, ma è Sua e noi non abbiamo il diritto di servircene ma il dovere di servirla.
Chiunque sarà il Papa, non dobbiamo temere: la storia e la Chiesa sono nelle mani di Dio.
Quand’anche Dio permettesse un Papa non conforme ai suoi disegni, trarrá un bene maggiore anche dal male, come ha già fatto tante volte, mostrandoci che la grazia supera la nostra indegnità umana e il Suo Amore è più grande di noi.
Ma affinché ci sia dato un Pastore secondo il Cuore di Dio, noi preghiamo perché i cardinali di Santa Romana Chiesa accolgano l’opera dello Spirito Santo e si lascino illuminare dalla Sua azione e dalla Sua grazia, ascoltando la Sua voce che è sempre eloquente, come quella che risuonò durante la Pentecoste di duemila anni fa.
Lo Spirito Santo agisce rispettando la nostra volontá e disponibilità umana, che è il canale attraverso cui Egli opera.
E dopo duemila anni noi siamo ancora qui, riuniti nel cenacolo, accompagnati da Maria Santissima, riuniti e uniti nel nome di Cristo, a chiedere che Simone si lasci chiamare ancora Pietro e che Pietro si lasci conformare a Cristo per confermare i fratelli nella fede, per essere solida roccia per noi che, spesso, diventiamo fragili come sabbia.
Buon Conclave. Buona vera sinodalitá, quella della preghiera.