Da tempo, stiamo aspettando il film di Gibson The Resurrection. Io stesso, dopo aver visto con grande dolore una prima volta The Passion of the Christ, e poi una seconda volta, e poi non un terza, per l’impressione che aveva lasciato in me, scrissi a Mel Gibson, indirizzando a Cinecittà una lettera.
Ero sicuro che il grande regista sarebbe stato capace di girare un’intera
Vita di Cristo dal valore teologico e di Fede. Le ultime scene del The Passion of the Christ, infatti, ne davano una chiara evidenza.
Gibson non mi rispose e, forse, mai nemmeno lesse quella mail. Ma qualcuno in Cielo deve avermi ascoltato ed avrà ascoltato anche tanti altri cuori. Non era forse cambiato il cuore di diversi attori, di Jim Caviezel, per esempio, interprete del Crocifisso?
Siamo ormai in pre-riprese avanzate e ad Agosto inizieranno le riprese vere e proprie, tutte girate in Italia e nelle lingue originali, come la prima volta.
Come la prima volta, Holliwood non ne vuole sapere. Ovviamente, teme per gli incassi, ma non è solo questo il motivo, infatti, il nuovo film sarà un nuovo successo come il precedente.
Holliwood non vuole rischiare sulla Verità! Non vuole inchinarsi davanti alla grandezza di Cristo, anzi, tutta la sua produzione mira ad allontanare l’uomo da Cristo. Gibson, e la sua troupe, con tutti i loro limiti umani, -pensiamo anche ai problemi di Gibson con l’alcool- vogliono però gridare al mondo quello che credono essere la Verità. In modo artistico, cinematografico, ma vero!