Camminando con Sant’Agostino, incontriamo l’uomo autentico, alle prese con la propria natura e le difficoltà del suo tempo come noi con quelle del nostro, non sempre poi così diverse.
Se non conoscessi me stesso, sarei ignorante di me stesso e dimenticherei
e non mi accetterei per quel vero capitale che sono. Conoscendomi, invece, posso collocarmi là come Dio mi ha voluto, pur nei miei limiti, come piccolo tassello nel grande mosaico del creato.
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Con questa consapevolezza ritrovo la Speranza cristiana, la gioia di vivere, nonostante tristezze e sofferenze che posso incontrare. Aiutiamoci a coltivare questo pensiero aperto e sereno. Non conoscerci sarebbe come morire e non diventeremmo dono che si offre a chiunque incontriamo nel cammino della vita.
Venendo ad Agostino, siamo al capitolo secondo, là dove si parla del furto delle pere ed alle successive riflessioni. Si trattava di una ragazzata …