Anziana pro life interpellata dalla polizia

Rose Docherty, una coraggiosa ed anziana attivista pro life scozzese, da anni e anni, e in modo assolutamente pacifico, manifesta davanti agli ospedali della sua patria, invitando le donne al dialogo o pregando in silenzio.

Alcuni giorni fa, è stata interpellata a brutto muso dalla polizia,

Rose Docherty, coraggiosa ed anziana attivista pro life scozzese

mentre sostava, completamente sola, davanti all’ospedale «Queen Elizabeth» di Glasgow. La Docherty non gridava né insultava nessuno, brandiva solo un eloquente cartello su cui era scritto così: «La coercizione è un crimine, qui per parlare, solo se vuoi».

Si tratta di un linguaggio criptico, come spesso usano i dissidenti nelle dittature, per lanciare un messaggio che vada al di là delle parole letteralmente usate. Qui l’idea di fondo è che Rose Dochorty, assieme all’associazione internazionale «40 Days for life» è disposta ad aiutare le donne in stato interessante che hanno problemi con la loro gravidanza. E che magari immaginano, seguendo le fake news dei cosiddetti «pro choice», che davanti alle difficoltà del parto non esista alcuna via d’uscita oltre l’aborto.

In Scozia, ormai da moltissimo tempo, non esiste quasi più libertà di parola per i sostenitori della sacralità della vita umana, dal concepimento alla morte naturale. E la situazione si è aggravata nel 2024, quando il governo progressista guidato da John Swinney ha emanato il totalitario «Abortion services Act».

Questo decreto surrealista, criticato anche dal vicepresidente americano JD Vance, sancisce che nel perimetro di «200 metri» attorno ai «centri per l’aborto in Scozia» esistano delle fanta-giuridiche «zone cuscinetto» in cui è vietata «ogni attività» che possa essere «considerata un impedimento all’accesso sicuro» ad un aborto.

La libertà di pensiero e di parola, di manifestazione (pacifica) e di dissenso è un impedimento alla vita associata e alla democrazia? È esattamente quel che hanno sempre sostenuto i governi autocratici per limitare le opposizioni e zittire i «nemici della nazione».

In ogni caso, Rose Dochorty è stata avvicinata da alcuni poliziotti, che l’hanno interrogata e l’interrogatorio su strada è stato ripreso in un video che sta divenendo virale sui siti pro life del mondo intero. Vediamone alcune battute per capire bene dove è possibile arrivare, quando lo spirito ideologico intende sradicare il dissenso, persino se espresso da una pacifica pensionata di cui la Scozia dovrebbe andar fiera.

La polizia osserva che la sua presenza a pochi passi dall’ospedale sarebbe classificabile come «violazione della legge». Anche perché il suo «approccio» potrebbe voler «cercare di convincere» delle donne a «non accedere ai servizi di aborto». Gravissimo! E quindi «stare qui a non dire nulla» – oltre alla parola è vietato pure il pensiero in Scozia – è una sediziosa e pericolosissima «veglia silenziosa». La quale in effetti è espressamente vietata dalla legge di cui sopra.

La salvatrice di bambini ha risposto per le rime facendo notare che il suo cartello afferma appunto che «la coercizione è contro la legge», mentre il dialogo non lo è. Dunque: «se qualcuno vuol venire a parlare con me, può farlo».

L’agente però conosce la Dochorty e afferma di «sapere» che lei «ha già protestato qui contro l’aborto», quindi le consiglia di «allontanarsi da questa zona». L’attivista, con la fermezza che le deriva dai suoi nobili ideali, ripete alle guardie che intende solo «parlare con chi vuole farlo» e ciò non è un «crimine». Il video finisce con un poliziotto che ripete: «le chiediamo di andarsene».

Isabel Vaughan-Spruce viene arrestata in Inghilterra. Il Re, Capo della Chiesa Anglicana,
cosa dice?

Qualcosa di simile era già successo in Inghilterra, dove Isabel Vaughan-Spruce era stata addirittura arrestata, nel 2022 e nel 2023, per aver «pregato in mente» contro l’aborto, davanti all’ospedale di Birmingham. E in seguito condannata da un giudice ideologico a pagare una multa.

Ma in appello, nel 2024, la presidente della March for life ottenne le scuse ufficiali della «polizia del West Midlands» e l’indennità di «13.000 sterline» per il «trattamento ricevuto».

Ora nell’avanzatissima Scozia, una settantenne viene cacciata in malo modo dalla polizia, perché si dichiara «disponibile» al dialogo con le «donne in gravidanza», realizzando una «veglia silenziosa». Fu proprio l’inglese Robert H. Benson (1871-1914) che, nel celebre Padrone del mondo (1907), aveva immaginato un mondo in cui era vietato «fare del bene» nel «nome della pace sociale»: la realtà ha superato la fantasia?

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Autore: Fabrizio Cannone

Fieramente italiano, romano e cristiano, sposato con 3 figli, collabora con varie testate e siti web.